domenica 11 agosto 2024

CANCRO E TANATHOS

  


Come sottolinea Rick Geerd Hamer il cancro specie ai polmoni  corrisponde alla paura di morire.  Diciamo che questo io l'ho sempre sospettato anche prima di conoscere le teorie di Hamer , difatti nel 1995 mia cognata ebbe modo di riferirmi di un accidente che le era capitato su di una barca, ritrovandosi all’improvviso alla merce’ di un mare fattosi nel giro di pochi secondi, burrascoso. il suo racconto era estremamente accorato e ancora partecipe, la barca era piuttosto grossa e c’erano anche molte altre persone a bordo (il marito, i figli , degli amici e anche una bimba piccola che lei aveva associato al suo prossimo destino di affogata ) -  ho ancora nelle orecchie le sue parole “ “Mario non so come spiegartelo , ma ho visto veramente la morte, e malgrado la mia famiglia, quella bambina, ho visto in dettaglio la morte e all’improvviso mi sono sentita disperata e sola, abbandonata da tutto e da tutti” Parole che mi sono tornate alla mente appena una ventina di giorni  quando venni a sapere che una stizzosa tosse si era rivelata per lei  una diagnosi di cancro ai polmoni e dei peggiori, a detta della medicina tradizionale,
  uno dei piu’ maligni, come se si potesse stabilire una gradualita’ nella perniciosita’ del tumore. All’epoca , lo ripeto  non ero ancora in possesso della conoscenza della teoria Hameriana  con le sue cinque Leggi Biologiche,  pero’ l’associazione tra trauma e malattia, l’avevo tanto tempo prima. Forse cio’ era dovuto al fatto che fin da ragazzino fui vittima di una paura di affezione tubercolare (1959) che letteralmente mi squasso’ la giovinezza  e della quale in seguito  ero sempre andato a ricercarne la misteriosissima causa, ritrovandola parzialmente nel libro di Groddeck Il Libro dell’ES, in certi passi sull’Orgone di Reich, e nel suo concetto di Armatura Caratteriale, perfino nella traslazione simmetrica  di classi di appartenenza dell’inconscio come insiemi infiniti di Matte’ Blanco. Poi c'erano state malattie vere e non presunte delle quali ero riuscito sempre a trovarne una ragione, spesso una finalita’ (orecchioni a 15 anni, epatite virale a 20, quindi bronchite cronica, tosse, e anche affezioni a carico dell’apparato locomotorio, etc) e aggiungici determinate malattie che avevano colpito dei miei cari : un tumore al seno di una nonna a 51 anni a conseguenza di problemi di problemi di casa,  un infarto dell’altra nonna  dopo una ristrutturazione di casa, una fortissima depressione di mio padre per via di svalutazione per motivi lavorativi con affezioni a carico dell’apparato escretorio. In realta’ ancor prima di conoscere le teorie di Hamer ero uno abbastanza convinto dell’incidenza della psiche sul corpo, e di certo il cancro ai polmoni e’ sempre stato uno dei piu’ terrificanti e minacciosi. Nel 1958 in Sicilia ci fu un signore amico di mia nonna certo ing.Ascione che aveva appunto tale malattia  e capitò che eravamo in vacanza a Giacalone in Sicilia, per cui ebbi modo di terrorizzarmi alquanto, anche perche’ mi era capitato di andare in bagno dopo di lui e mia nonna mi aveva ripreso “Mario che cavolo vai in bagno dopo quello, non lo sai che sputa sangue ????” questa frase mi fece una impressione enorme, che forse l’anno dopo riportai nella mia paura della tubercolosi dato che canonicamente aveva questa  caratteristica   (lo sputare sangue) .

La tubercolosi aveva pero’ piu’ peculiarita’in quell’autunno del ’59 di imprimersi con maggiore immaginario terrorifico
  sulla peculiarita’ del sangue  - avevo da poco visto il Film Dracula il Vampiro con Christopher Lee, poi c’erano dei racconti di mia nonna sulla sorella che l’aveva avuta e che appunto sporcava di sangue il fazzoletto dopo un colpo di tosse, e poi sembrava davvero l’inverazione del vecchio adagio “quando hai un martello tutte le cose ti sembrano chiodi” aprivi la TV e davano La Traviata , in vacanza a Palermo nell’estate,  c’era il cartellino “morta di dura tisi” delle donne  mummificate ancora negli stinti vestiti della cripta dei Cappuccini e via dicendo, senza contare quelle diverse denominazione tubercolosi, tisi, e forse la peggiore di tutte in quanto solo tre parole TBC, insomma  Forse in quel lontano 1959 per una ragazzino di 11 anni era piu’ facile lasciarsi  suggestionare da una malattia col sapore di antico che da una molto meno letteraria, tanto piu’ che  Il cancro ai polmoni come ha sempre detto Hamer è difficile che si sviluppi naturalmente in un individuo, esso è sempre il portato, la conseguenza di qualche evento catastrofico: di un evento cioè che mette in gioco la stessa esistenza, la vita dell'uomo; ad esempio era molto  sviluppato dai soldati al fronte, dai soldati in trincea durante una guerra oppure dagli abitanti di qualche città dell'antichità assediata e messa a ferro e a fuoco, che tra l’altro in tempi antichi non era neppure riconosciuto come tale ma come polmonite, bronchite acuta, e giustappunto tubercolosi.
Oggi dopo la disvelazione di Hamer e cioe’ grosso modo solo dagli anni ottanta, fino al mio limite addirittura del 2017 che avevo dovuto attendere la sua morte per scoprirne la sconvolgente portata delle sue scoperte , sappiamo bene
  che per sviluppare il cancro ai polmoni è necessario che l'individuo abbia davanti agli occhi nitida la visione della sua fine, della sua morte (come appunto mia cognata). Il cancro ai polmoni è difficilissimo che lo sviluppino gli animali, tranne in eventi eccezionali. Non avendo gli animali cognizione della morte è improbabile che essi sviluppino un tumore ai polmoni. In realtà anche gli uomini - prima che la medicina capitanata da BIG PHARMA diventasse l'unica medicina consentita dall'establishment - difficilmente sviluppavano un tumore ai polmoni. Il tumore ai polmoni ai nostri giorni è diventato così frequente, così "popolare" fra la gente proprio grazie ai dogmi, alle diagnosi di una corporazione medica indottrinata dalla medicina ufficiale, dagli agenti di Big Pharma. Oggi infatti, sparite le guerre e gli assedi, l'individuo sviluppa un cancro ai polmoni quasi esclusivamente dopo una diagnosi medica che predice la sua fine, la sua morte. Di regola le diagnosi mediche che mettono l'individuo a tu per tu con la morte sono quelle che gli diagnosticano un tumore, un cancro o una qualche grave patologia mortale in qualche parte del suo corpo. Le dichiarazioni da parte del medico al paziente del tipo "hai un cancro maligno al fegato, hai un tumore al seno particolarmente aggressivo e invasivo, ti restano pochi mesi di vita, hai l'AIDS, ecc"...tutte queste dichiarazioni colpiscono il paziente come una condanna a morte, come una sentenza di totale annichilimento. "Anche cercare informazioni su un particolare sintomo su Internet con innumerevoli siti Web che propagano il concetto di malattie maligne può facilmente attivare un conflitto di paura della morte". Di regola quindi sono principalmente le diagnosi mediche nella nostra epoca che scatenano nell'individuo la paura della morte e con essa il tumore ai polmoni, difatti l'individuo messo di fronte alla MORTE si sente mancare l'aria, si sente come se stesse per soffocare, come se si trovasse nella condizione di non respirare o di non potere più assorbire l'aria.
Noi di regola associamo la morte di un individuo con la mancanza di respiro. Quando un individuo smette di respirare noi lo dichiaramo morto: "ha esalato l'ultimo respiro", si dice di regola. Ed è per questo motivo che associamo la morte alla mancanza d'aria. Non a caso noi quando ci troviamo di fronte ad un evento mortale contraiamo il diaframma per ingerire, per inghiottire più aria - e quale evento è più mortale di una diagnosi medica che ti dà qualche mese di vita a causa di un tumore che dal punto di vista della medicina del dottor Hamer è del tutto innocuo? 
Dal momento in cui l'individuo ha paura di morire egli allarga i polmoni come per sfuggire ad una situazione di soffocamento, ad una situazione in cui l'aria viene a mancare. L'individuo che ha paura di morire, a cui è stato diagnostico una malattia mortale sente il bisogno di respirare a pieni polmoni, di fare il pieno di ossigeno. Il metodo che ha escogitato la natura per permettere all'individuo spaventato dalla morte di assorbire una maggiore quantità d'aria è quello di sviluppare un tumore. Il tumore come sappiamo è una proliferazione cellulare, una crescita in eccesso di cellule nell'organo bersaglio, nel nostro caso il polmone. Avendo l'individuo bisogno di respirare meglio, di assorbire più aria delle cellule tumorali proliferano negli alveoli polmonari con il compito di catturare più ossigeno. Negli alveoli polmonari deputati all'incameramento dell'ossigeno cioè cresce un tessuto supplementare, delle cellule tumorali, dei noduli rotondi con la funzione di catturare una maggiore quantità d'aria. Il compito delle cellule tumorali nei polmoni è quindi quello di incamerare più ossigeno per permettere all'individuo di sfuggire alla morte. Anche nel tumore ai polmoni - come in tutti i tumori - quindi non c'è niente di maligno di degenerativo, nessuna cellula impazzita. Il polmone si dilata per permettere all'individuo di sfuggire alla morte ingerendo una maggiore quantità d'aria. Il tumore continua a crescere fino a quando l'individuo teme per la sua vita, fino a quando è spaventato dall'idea della morte. Mentre, al contrario, il tumore smette di crescere, si arresta quando l'individuo supera il suo conflitto, quando vince la paura di morire. Una volta superato il suo conflitto l'individuo non ha più bisogno di ingerire più aria e quindi il suo tumore diventa superfluo, non più necessario. Arrivati a questo punto il cervello dà l'ordine ai micobatteri della tubercolosi di smantellare, di distruggere il tumore, il tessuto di polmone cresciuto in eccesso. Il tessuto demolito dai batteri viene poi espulso dalla bocca provocando tosse con catarro. L'espettorazione contiene anche muchi frammisti a pus e potrebbe contenere anche sangue. Questo processo di GUARIGIONE - l'espettorazione del tessuto polmonare demolito dai batteri - la medicina ufficiale lo chiama "tubecolosi polmonare". Tutti i tumori - come abbiamo visto anche nel tumore al seno e nel tumore allo stomaco - vengono smantellati, demoliti dall'azione dei batteri quando non sono più necessari. E con il tumore ai polmoni questa legge non cambia. "La secrezione tubercolare , escreta attraverso l'espettorato, è ricca di proteine. Se la fase di guarigione è lunga e intensa, la carenza di proteine potrebbe essere fatale. La morte, tuttavia, non è causata dall infezione della tubercolosi, ma piuttosto dall'esaurimento delle proteine (per questo motivo, la tubercolosi era precedentemente chiamata "consumo", tisi).
oggi come ieri : farse gonfiate 

Questo è esattamente ciò che accadde durante l' epidemia di tubercolosi polmonare del 1919 detta Spagnola  dopo che milioni di persone avevano risolto i conflitti subiti durante quattro anni di guerra. La fine della guerra ha avviato una guarigione di massa. A causa dell'estrema povertà causata dalle crisi economiche mondiali seguite alla prima guerra mondiale, le persone affette da tubercolosi non hanno ricevuto il cibo ricco di proteine necessario per la guarigione. Solo coloro che potevano permettersi un'alimentazione adeguata erano in grado di sopravvivere. I poveri non avevano possibilità". Non fu quindi un presunto virus nella cosiddetta "pandemia" chiamata SPAGNOLA che portò alla morte milioni di persone alla fine della prima guerra mondiale ma la mancata guarigione dal tumore dovuta, nelle masse povere, ad una adeguata alimentazione ricca di proteine. 
Eh si! la cosidetta malefica elite di quattro bottegai arricchiti, sa che la paura di morire per tramite di un virus invisibile svilupperà nelle masse spaventate dal presunto VIRUS,  un cancro ai polmoni. E questo è quello che effettivamente succederà a tutta quella gente terrorizzate dal coronavirus una volta che si sentirà al sicuro o che la finta pandemia avrà fine.

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