lunedì 11 dicembre 2023

LE PANDEMIE SONO INVENZIONI

 

La domanda e' : ma ci sono mai state pandemie vere? un principio espresso, mi pare, da Paul Watzlavitch del Gruppo di Palo Alto  recita perentoriamente ….. “NULLA E’ MAI SUCCESSO DAVVERO” Ecco si …“nulla e’ mai successo davvero….” con la precisazione necessaria “nulla e’ mai successo davvero, così come crediamo che sia successo” Tutto, ma proprio tutto e’ ed e’ stato sempre artefatto, costruito, sfalsato, gonfiato. Bhe! magari il "sempre" e’ un tantino esagerato, ma di certo gli ultimi seicento, settecento anni sono improntati a questo principio, che guarda caso si rivela coincidente  con una pandemia (quella del 1348) molto  simile a quella di  oggi, una spudorata  menzogna opportunamente perseguita e gonfiata dalle cosidette classi  al potere che e’ indicata con quell’eta’ del bronzo riportata per la prima volta nella “Opere e i giorni” di Esiodo  e nei testi indu’ dei vari yuga, e riproposta da studiosi seri come Guenon, Evola  e non ronzini della cosidetta filosofia come

 Hegel o Marx, in quanto coincidente con l’ascesa al potere dei mercanti  (ovvero la borghesia che io magari con un po’ di enfasi in negativo definisco “eta’ dei bottegai”). Non e’ certo il primo articolo che scrivo su tale tema, ne’ sono il primo a farlo : illustri pensatori , tutti pero’ rigorosamente pensatori della cosidetta  destra e nessuno della razzaffonata e velleitaria cultura sinistrorsa che ha un solo vero  referente, giustappunto quel Giorgio Hegel della dialettica e della idiozia somma  espressa in una sorta di formula con tanto di carisma “cio’ che e’ reale e’ razionale e cio’ che  è razionale è reale”, ne hanno fatto il caposaldo del loro costrutto ; Schopenauer, Nietzsche, Freud, Guenon, Evola, Eliade, Heisenberg, Schrodinger, Jaynes, tutti hanno perfettamente capito e denunciato l’ascesa dei mercanti e la messa in crisi della cosidetta eta’ dell’argento che fu quella dei guerrieri, come il predominio della mentalita’ mercantile, del commercio,  dei mercati, del denaro, 
 del valore di scambio, ma non degli scambi di valore, come meccanismi di potere e di oppressione verso la stragrande massa dell’umanita’. Quale fu la causa, ma anche lo strumento specifico di questa messa in crisi di una determinata classe a favore dell’ascesa di un’altra? Ebbene si! Fu una pandemia o meglio, il racconto, la  gonfiatura di una pandemia. Si comincio’ a dire che era stata portata in occidente da mercanti genovesi provenienti dall’oriente, poi furono tirati in ballo topi, mosche , scarafaggi, pidocchi, tutti animali che in effetti proliferano quando sussistono condizioni igieniche molto ridotte, gia’ ma il tipo di affezione la cosidetta peste bubbonica, che in prima battuta si era diffusa nelle citta’ (molto meno nei paesi quasi sconosciuta  nelle campagne ) non e’ che uccidesse questo gran numero di persone, insomma niente su cui si potesse far leva se si voleva incidere sul corpo sociale delle comunita’, era piu’ che altro una affezione  superficiale del derma, che provocava sgradevoli bubboni sottocutanei, ma di certo non mortali (per intenderci un misto tra una psoriasi  ed una lebbra) la tragedia, ovvero i morti a grappoli,  arrivo’ colla seconda ondata della pestilenza che non interesso’ piu’ la pelle e le parti ben in vista del corpo, bensì il sistema respiratorio:  ecco questa si e’ passata alla storia come peste nera e il suo bel numero di morti la fece, parecchi si, ma niente a che vedere con il numero stratosferico che fu contrabbandato a bella posta e che e’ arrivato fino a noi.
Tutte le cosidette pandemie sono state delle marchiane gonfiature e guarda caso hanno sempre contrassegnato un forte cambiamento sociale, così in quella meta’ del trecento, come nei  secoli successivi anche se con un andamento piu’ localizzato e circoscritto, tipo a Roma nel 1528 subito dopo il famoso sacco e le scorribande dei Lanzichenecchi, nel ‘600 la peste di Milano e Lombardia tramandata da Manzoni nel suo “I Promessi Sposi” con quella lapidaria osservazione “cabala ordita per far bottega del pubblico spavento” Una frase che specie oggi si rivela quanto mai attuale e
 dovrebbe farci riflettere sulle vere ragioni di una diffusione di una malattia; ed ancora, trovata la scusa la si ripete all’infinito,   sempre con epicentro in zone colpite da qualche contrarieta’ tipo una carestia, una guerra, un assedio, tutti eventi che con il disagio derivante e soprattutto con la paura diffusasi,  mettono in crisi il sistema di difesa del corpo umano e che qualcuno in alto, molto in alto e con potere emergente decide di sfruttare per i propri interesse e il proprio  tornaconto. Ecco prendiamo la prima e piu’ famosa pandemia, quella iniziata nel 1347 cui si diede colpa prima ai mercanti genovesi proveniente dall’oriente (un po’ il tristemente noto mercato di Wuhan in Cina ) e poi ad animaletti vari (piu’ avanti con il progredire  degli strumenti di indagine, i microscopi si scendera’ a funghi e batteri e oggi con i microscopi a scansione particellare, si e’ arrivati ai fantomatici virus si da addurre la responsabilita’ sia dell’affezione che del contagio)
In realta’ qual’era il contesto sociale di quella meta’ del XIV secolo? Quello che per tutti gli anni quaranta del trecento c’era stata una persistente siccita’ con conseguente carestia,  e quindi un massiccio abbandono delle campagne che aveva inurbato in maniera parossistica le citta’ specie quelle piu’ grandi, dove la manovalanza dei contadini oramai senza piu’ terra da lavorare poteva trovare un parziale sbocco in attivita’ di servaggio che aveva però la controparte di esigue ricompense e quindi condizioni di vita estremamente compromesse cui si aggiungeva un sensibile aumento della popolazione cittadina con conseguente esplosione della situazione igienico/sanitaria. In parole povere la situazione di tutte le maggiori citta’ di quel periodo era veramente al collasso e non c’è da stupirsi che in capo a poco tempo cominciassero a sorgere problemi non solo di disagio, ma anche di salute (le affezioni dermatologiche hanno sempre una motivazione di forzata convivenza). Come fatto cenno pero’ le affezioni della pelle solo moltissimo tempo dopo e in presenza di gravissime malattie tipo lebbra o vaiolo, possono uccidere, al contrario delle affezioni del sistema respiratorio come polmoniti, bronchiti, broncopolmoniti, tumori e enfisemi. E qual’e’ la origine, l’essenza sessa delle malattie dell’apparato respiratorio?
Una sola : la paura! Ed e’ sempre la paura, irrazionale, immotivata, assurda, il sentimento che le classi di potere emergenti, o meglio che vogliono emergere, che perseguono l’interesse di sovvertire l’ordine costituito non piu’ rispondente ai loro magheggi, cercano di diffondere : nel 1348 come nel 2020 : e’ rimasta la Cina, come suggestione topica, mentre  i ratti e pidocchi si sono fatti piu’ piccoli, invisibili all’occhio nudo, ma non a quello di una tecnologia di raccatto, che al microscopio a scansione adduce il compito di vedere anche quello che non esiste, come appunto e’ il famigerato CORONAVIRUS

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