domenica 21 febbraio 2021

PRODROMI della DISTOPIA

 

Uh uh ...lo vedi : un anno fa era già cominciata questa farsa, che è proprio incredibile come in uno spazio/tempo brevissimo sia riuscita a cambiare il mondo intero. A pensarci bene tutti i grandi cambiamenti più epocali si rivelarono e più fulminei furono : le brioches di Maria Antonietta, l'astro ben recitato di Napoleone, i bollettini menzogneri, le macchine in sostituzione all'uomo, la contessa di Castiglione, gli inglesi per la Sicilia, la guerra di Secessione, e poi nel '900 uuuuuhhhh... moltiplicazione delle farse, delle parti recitate, tutte rapidissime, un cambio di scena, un colpo di sipario e via.... fine del fascismo , un pochino più ostica per il nazismo e ancora di più per il comunismo, però alla fine, a parte una gestazione più o meno elaborata, a consuntivo...paffete..., il biblico colpo di ciglia (era della bibbia o di un vangelo??? Bho? e chi se lo ricorda?) La caduta del Muro di Berlino nel 1989, poi la rivoluzione di velluto a Praga, i fischi nella piazza di Timisoara contro Ceacescu e moglie, quest'ultimo addirittura roba di una manciata di secondi, e voilà, altro che battito di ciglia. Così questa ridicola pandemia, e lo si vede proprio da questo appunto di giusto un anno fa, che ha cambiato il mondo ancora più drammaticamente di tutti gli eventi sopracitati, lo sta cambiando verso una direzione terrificante di perdita di libertà non a carattere coercitivo e con uso della forza, ma sfruttando paura e terrorismo sanitario di bassa lega e infima conoscenza per una transizione alla distopia pura su base volontaria, proprio come diceva Huxley

Mmmmm.... Guardando tutti i post che qui su Fb, scorrono nella bacheca, ho l'impressione di essere parecchio travisato: tutti questi articoli di discipline olistiche, training, formule miracolose per guarire non so da bene da che, e poi con questo cazzo di corona virus, che proprio non ce la fa a farmi fare un qualche respiro di apprensione (di tutto posso aver avuto paura nella vita, tranne che delle epidemie - anche in questo sono sempre stato anti collettivista e sempre fortemente individualista): sono stato scambiato per un fissato sulle malattie e la medicina, quando in realtà solo dopo la scoperta della rivoluzione copernicana delle 5 Leggi di Hamer (settembre 2017)

Sono particolarmente attratto dal ritorno anche prettamente grafico delle forme biologiche (la spirale, la discriminatura centrale, la forma delle foglie, dell'erba, dei frutti, del sistema solare, delle comete, dei capelli, ovvero una diffusione della della coazione a ripetere. FREUD QUINDI E AL DI LÀ DEL PRINCIPIO DEL PIACERE, MA ANCHE LA FISICA QUANTISTICA DI QUEL FANTASTICO PERIODO AL CLOU GIUSTO 100 ANNI FA E a parte i ritorni grafici e l' impiego di formule matematiche realizzate però con numeri immaginari "i"... c'è dell'altro e sapete cosa riguarda? I numeri coniugati che ora affronterò per chiarire la funzione d'onda e il gatto di Schrodinger, magari per farli confluire nella M-Teoria delle Superstringhe (sto studiando parecchio e ho preso ad interessarmene sopratutto in una accezione filosofica e se fisica, solo di fisica quantistica. ) Eppure come ho osservato la mia bacheca, anche oggi in piena cattività di cui proprio oggi possiamo datarne il tristissimo primo anniversario é piena di tutte queste cialtronerie, metodi infallibili, come far funzionare questo, come far funzionare quello, e che altro non sono che la cartina al tornasole di tutto questo inganno, tra manipolazioni, messe in scena dio parti inventate (come Napoleone) che debbo dire mi hanno proprio rotto li cojoni.


sabato 20 febbraio 2021

IL CAPTIVUS,A,UM E' SEMPRE REALE, IRRAZIONALE E REALE

 

"Ogni essere umano è un sistema energetico che interagisce quotidianamente con centinaia di altri sistemi energetici come lui. Quando ci avviciniamo a meno di un metro da una persona le nostre auree si compenetrano e avviene un importante scambio energetico. Le nostre auree in realtà entrano in contatto anche prima; per esempio, una persona con un corpo mentale particolarmente sviluppato – un filosofo (ho detto un filosofo, non un laureato in filosofia), un matematico, un intellettuale molto intelligente, un grande artista – può avere un’aura mentale d’un paio di metri, che si estende anche di tre o quattro volte quando insegna in un’aula. Tuttavia, il metro di distanza segna sicuramente l’intimità aurica per una persona media.Quando ci si dà la mano avviene uno scambio energetico ancora più profondo, poiché le energie delle due persone entrano in contatto grazie al chakra che si trova al centro dei palmi. Il bacio sulla guancia è un altro livello di intimità, in quanto le teste si toccano e le due auree mentali per qualche istante si compenetrano totalmente. L’abbraccio è il livello precedente il rapporto sessuale: i due chakra del Cuore entrano in contatto. Non è un caso che all’abbraccio venga spesso associato il termine “fraterno”, in quanto di solito riguarda un momento commovente. Difficilmente ci si abbraccia per convenzione o per abitudine, come si fa invece nel dare la mano. Nel “distanziamento sociale” tutto ciò viene a mancare. In aggiunta a questo, avrete notato che le persone stanno ben più distanti del metro obbligatorio; di norma cambiano marciapiede pur di non incrociare nessuno. Improvvisamente l’energia fra le persone smette di scorrere in maniera fluida, soprattutto fra persone che prima si conoscevano e si davano la mano e che adesso non possono più farlo. Non possono... e non vogliono più farlo, perché sono convinti di stare agendo in maniera utile per la propria salute e per quella pubblica. Questo è il colpo di genio del Lato Oscuro:
gli incatenati chiedono che le loro catene diventino ancora più corte... pur di sopravvivere. Incatenati, ma vivi. La sopravvivenza dei corpi a tutti i costi, con la massima noncuranza per tutto ciò che è psicologico, sia da parte del Governo che da parte degli stessi cittadini.
Le persone sono contente di perdere i propri diritti fondamentali se le porti a credere che questo sia il male minore, un piccolo sacrificio da fare per il bene di tutti. Di conseguenza, chi non la pensa nello stesso modo si sente subito in colpa nei confronti della società, un menefreghista, e come tale viene considerato dagli altri cittadini se osa esprimere all’esterno la sua diversità di pensiero. Aggiungiamo anche il fatto che adesso “l’altro” viene istintivamente guardato con sospetto. La persona che fa la spesa nel tuo stesso supermercato potrebbe essere infetta e quindi “portatrice di morte”. L’estraneo diviene sempre più alieno e potenziale portatore di pericolo... fino a prova contraria. Tutto questo sta già incidendo pesantemente sulla psicologia sociale. Io ho la fortuna di poterlo vedere mentre accade, in diretta, nella testa delle persone che incontro quando vado a fare la spesa. Adesso fate bene attenzione a quello che sto per dirvi. Con il “distanziamento sociale” ci separano per controllarci sul piano psicologico/energetico, più che su quello fisico. Nel momento in cui i tuoi legami energetici con le altre persone vengono tagliati, tu cominci a fidarti più del telegiornale che dei tuoi concittadini. L’unico punto di riferimento per il tuo modo di pensare diventa l’informazione ufficiale. Questo passaggio è subdolo proprio perché avviene in maniera automatica. Lo scambio di idee fra cittadini diventa sempre più debole a causa dell’impossibilità dello scambio energetico fra le auree degli individui. Non avete idea di quanto sia importante la chiusura dei bar da questo punto di vista. Al bar le auree si mischiano e le idee si trasferiscono da una persona all’altra solo perché state bevendo il caffè a 10 centimetri di distanza uno dall’altro. Io al bar lavoro, in quanto irradio ciò che sono verso chi mi circonda, anche se sto in silenzio. Sui social non si può lavorare nello stesso modo. QUANDO DUE PERSONE SI PARLANO, LO SCAMBIO PIÙ AUTENTICO AVVIENE SUL PIANO ENERGETICO, NON SUL PIANO VERBALE COSCIENTE, come qualunque esperto di comunicazione sa bene. Se interrompi il contatto energetico che avviene grazie alla vicinanza delle auree, lo scambio diviene superficiale e quindi pressoché vuoto.Il divieto di creare assembramenti rappresenta la ciliegina sulla torta. Le rivoluzioni, così come, più in generale, i grandi cambiamenti sociali, sono sempre avvenuti grazie alla possibilità dei cittadini di riunirsi e organizzarsi.Per esempio, se non siamo d’accordo con una decisione del Governo, ci organizziamo e scendiamo in piazza... ma come possiamo farlo se è vietato?Il diritto fondamentale di manifestare in piazza è stato sospeso insieme a tutti gli altri diritti... perché c’è una peste? No.Perché c’è una guerra? No. Perché c’è l’influenza. E il cittadino stesso non andrebbe mai in piazza, perché lui per primo avrebbe paura di essere contagiato dagli altri manifestanti (intravedete la genialità dei maghi neri che hanno orchestrato questa situazione?). La paura della morte che prende il sopravvento su ogni desiderio di libertà. Sul piano energetico è stato creato un vero e proprio blocco. L’energia non circola più. Immaginate se nel vostro cervello a un certo punto l’energia non dovesse più circolare. I neuroni scambiano tra loro informazioni grazie all'emissione e la ricezione di segnali elettrici che attraversano la membrana cellulare. Se questo scambio elettrico venisse alterato diventereste degli idioti, incapaci di intendere e di volere, degli zombi... o potreste addirittura morire. Ebbene...questo è esattamente ciò che stanno facendo al tessuto sociale. E questo, lo abbiamo detto fin dall’inizio, è proprio la finalità del Lato Oscuro: addormentamento e sottomissione, ossia la creazione e il mantenimento di uno stato semi-ipnotico generalizzato. Capite perché i media insistono tanto sul concetto di “distanziamento sociale”?Capite perché il distanziamento è così fondamentale per il Lato Oscuro e perché questa situazione durerà ancora molto a lungo? Capite perché le scuole sono state le prime a chiudere e saranno le ultime ad aprire? Con il distanziamento dei bambini hanno creato un precedente; questo renderà più semplice la sottomissione psicologica della generazione futura.I media appartengono a una sfera totalmente sotto il controllo del Lato Oscuro, almeno per quanto concerne i media del mondo occidentale. In questo periodo in particolare, si sono ridotti a fungere da canali dell’eggregora (=una forma-pensiero molto vasta) di cui è qui questione. NIENTE di ciò che arriva dai media ufficiali rappresenta la realtà delle cose. Talvolta la notizia stessa è falsa, ma anche quando non lo è, viene comunque contestualizzata per indurre gli ascoltatori a farsi un’idea ben precisa d’un personaggio piuttosto che d’una situazione.Si tratta di uno spettacolo, che quindi rispetta le regole dello spettacolo. I telegiornali sono trasmissioni come le altre, all’interno di aziende che devono fatturare.
E questo rappresenta forse l’aspetto più difficile da mandare giù. Siamo dentro un Truman Show, che è dentro una Matrix, che si trova al Tredicesimo Piano!"

sabato 13 febbraio 2021

IO E UN ALTRO MARIO

 PER ASPERA AD ASTRA

Perché sono tutt’ora fermamente convinto della vittoria certa di Donald Trump

Non mi sono mai interessato particolarmente alle faccende americane, fin quando all’inizio della scorsa primavera non scoprii aspetti inusitati nella presidenza di Trump. E non essendo informato bene, nemmeno avevo considerato più di tanto in precedenza il presidente stesso. L’unica cosa che avevo spiccatamente notato era che sin da quando Trump era apparso sulla scena politica tutti i media, gli “intellettuali”, i personaggi della cultura e dello spettacolo, i politici e potenti vari e soprattutto gli oscuri personaggi che detengono il vero potere, gli si erano lanciati contro e si erano accaniti contro di lui con un’intensità mai vista in precedenza e a differenza di quanto avvenuto con tutti i suoi predecessori. Comunque il fatto che avesse contro di sé tutto l’establishment me lo rendeva già allora in qualche modo simpatico. A marzo dell’anno scorso poi appresi fattori nuovi che cambiarono la mia prospettiva. Mi divenne chiaro che Trump non è un semplice politico come tanti altri, ma un Uomo autentico, che combatte la mia stessa battaglia e per di più con mezzi e armi molto più potenti di quanto io possa mai avere a disposizione. Compresi che questo uomo, per tanti versi così diverso da me, voleva vincere i miei nemici, che sono i nemici di tutta l’umanità e di tutta la vita sulla terra. Per me questa lotta è iniziata oltre 20 anni fa, quando (come Trump) abbandonai la mia vita agiata per dedicarmi alla soluzione dei tremendi problemi che affliggono la società umana e iniziai a studiare i temi della Sociosofia. Ho esposto nei libri scaturiti da questi studi la struttura e i meccanismi del Deep State già anni prima che si iniziasse a parlarne in rete. Nel “Manifesto della Sociosofia” (3 vol., 2400 pag. – esaurito) non ho spiegato solo in dettaglio l’organizzazione, il funzionamento e i funesti obiettivi della cupola di potere che strangola il mondo, ma ho illustrato il mondo come sarebbe (e come sarà) senza questa influenza maligna e il modo semplice e pratico per liberarsene, secondo il principio che il potere del male può essere vinto solo da un potere ancora più forte. Scoprii parallele con la Sociosofia quando venni a conoscere le reali intenzioni di Trump e l’esistenza (già sospettata e prefigurata) di “The Plan” e di Q. Così mi è venuto chiaro che esiste una grande convergenza nell’intento di raggiungere obiettivi comuni. Se fino a quel momento avevo parlato nei miei post quasi esclusivamente di Sociosofia e di argomenti ad essa correlati, a quel punto avvenne un mutamento. Avendo capito cosa c’è veramente dietro a Trump e al movimento dei patrioti e che si tratta in fondo delle stesse forze di Luce che hanno dato vita alla Sociosofia, mi sono reso conto che nell’attuale, cruciale momento di svolta epocale avrei dovuto unire le mie forze a quelle di cui ero appena venuto a conoscenza, e di conseguenza ho posto la Sociosofia e le mie opere in secondo piano, iniziando a informare su Trump e condividendo le notizie a riguardo man mano che le trovavo.Molte persone che mi seguivano perché interessate ai concetti della Sociosofia hanno creduto in un primo momento che fossi impazzito, che avessi abbandonato i miei ideali libertari, che mi fossi fatto abbindolare improvvisamente da ideali di “destra reazionaria”. Ho perso vari amici per questo motivo, sia virtuali che reali. Da quando ho cominciato a pubblicizzare Trump e a divulgare le informazioni salienti sullo svolgimento del “piano” abbiamo visto tutti quante cose siano state messe in campo dalla cupola per ostacolarlo e fermarlo: pandemenza da farloccovirus, tumulti violenti, show mediatici, censura e disinformazione a go go, ecc. ecc. Durante tutta l’estate e l’autunno tutti i media all’unisono pronosticavano la vittoria di Pedojoe, mentre io, basandomi su informazioni di prima mano che allora ricevevo dagli States, ho continuato a sostenere che la vittoria di Trump sarebbe stata una valanga. E anche questo mio totale contrasto con tutte le voci di regime ha fatto dubitare alcuni della mia salute mentale. Poi venne il 3 di novembre. La vittoria di Trump fu schiacciante, al di là di ogni previsione. Ma subito venne annunciato da tutte le solite fanfare che aveva perso e che la marionetta cinese era il nuovo presidente eletto. Io non ho creduto nemmeno per un istante a questa fandonia e anche se molti avevano già perso la speranza, io continuavo ad invitare all’ottimismo. Sono stato attaccato, insultato e deriso per tale motivo e accusato di non vedere l’evidenza. Ma la Sociosofia mi ha fornito gli strumenti adatti per decodificare la realtà e per non farmi influenzare da fandonie, anche se sostenute da milioni, e l’esame dei fatti oggettivi mi dava la certezza assoluta ancor prima che si venisse a sapere dei tanti maneggi e brogli avvenuti. Fino all’11 dicembre le speranze erano rivolte alla Corte Suprema e all’esame dei ricorsi, ma quando questi vennero rigettati sorse un’onda oscura di scoraggiamento, che però su di me ebbe l’effetto di un onda che si abbatte sulla roccia. Di nuovo esortai a non abbandonare la fiducia e a non dare peso all’avvenimento. E di nuovo venni aspramente criticato. Quando il 18 dicembre non venne presentato il rapporto Ratcliffe sulle ingerenze straniere nelle elezioni, tutto si ripeté. A questo punto le aspettative si focalizzarono sulla data cruciale del 6 gennaio, sull’accettazione delle obiezioni e sulla decisione di Pence. Abbiamo visto tutti il casino che è successo e come sembrava che Trump avesse subito più sconfitte contemporaneamente. Io, invece, continuavo a ripetere che come stra-vincitore delle elezioni Trump era invincibile in ogni caso e che fosse solo una questione di tempo perché tutti i nodi venissero al pettine. Nuovamente si accesero animate discussioni e ancora venni accusato di essere fuori di testa e di voler negare l’evidenza. Altri amici se ne andarono …Poi il presidente degli Stati Uniti, la sua famiglia, i suoi avvocati, il suo entourage e i suoi sostenitori vennero bannati, censurati e oscurati dai social media. Da allora mancano completamente notizie di prima mano, mentre la censura di tutte le voci che diffondevano notizie reali si è rafforzata oltre ogni limite. Il 20 gennaio ci fu il grande teatrino dell’insediamento “ufficiale” del figurante senile del Deep State, trasmesso in diretta in mondovisione e un’altra volta venni dichiarato scemo perché non ci credevo. La messinscena del giuramento dell’impostore però non mi ha convinto assolutamente. Sembrava tutto troppo finto, come in un film di terza categoria.Da allora sono passate oltre tre settimane nelle quali abbiamo avuto ben poche notizie e ormai si sono delineati due gruppi ben distinti di persone: coloro che come me hanno ancora piena fiducia nel piano, nei suoi ideatori e nel suo esecutore Donald Trump, e coloro che si sono bevuti abbastanza bufale mainstream da essere ormai avviliti e rassegnati. Io ho descritto il crollo della cupola nel libro scritto tra il 2013 e il 2015 e ho spiegato che esso avviene attraverso lo svelamento della verità e il Grande Risveglio che questo provoca. Esattamente quello che intravvedo chiaramente nelle mosse di Trump e dei suoi patrioti. Non ho quindi alcun dubbio sulla riuscita finale del progetto di smantellamento del DS e del NWO. Da quando osservo con attenzione lo svolgersi degli avvenimenti ho realmente l’impressione di assistere ad una partita a scacchi a più dimensioni. Anche se si sa che uno dei giocatori è più intelligente e vincerà di sicuro, non è possibile prevedere la durata della partita, che dipende da ogni singola mossa e contromossa. Sono quindi giunto alla conclusione che possiamo solo assistere allo svolgimento di questa partita straricca di suspence e colpi di scena.
Ma la certezza della vittoria del bene sul male, della Luce sul buio, della verità sulla menzogna, della conoscenza sull’ignoranza, del buon senso sulla stupidità, dei patrioti sui globalisti, degli onesti sui satanisti, della parte sana della nazione sul suo stato profondo, dello spirito democratico su quello feudale, e quindi della vittoria di Trump sui suoi avversari, rimane ferrea. Si tratta della vittoria suprema nella battaglia finale per il destino del mondo, della vittoria contro un futuro destino tetro di totale schiavitù per i sopravvissuti in un ecosistema distrutto, da parte di un fulgido futuro di autonomia, sovranità e libertà per tutti, di un mondo di prosperità, benessere e felicità per ognuno.
Credo che avere anche solo una minima traccia di dubbio nella vittoria significa essere dei traditori agli occhi di Dio. Non avere certezza del trionfo vuol dire rinnegare le eterne cosmiche leggi evolutive e tutti i valori e principi che ci rendono veramente umani e degni di definirci civili. Più che convinto, sono assolutamente certo, che tutto avviene nel migliore dei modi e che l’avvento del nuovo mondo di Amore e Felicità sia ineluttabile. Cercheranno per un po' ancora in tutti i modi di evitarlo, ma perderanno inesorabilmente. L’ho scritto anni fa e ora ne sono persuaso più che mai. Assisteremo presto al ritorno del condottiero, alla vittoria sulle forze oscure e al trionfo definitivo del bene. Abbiate pazienza, perché credo che manchino ancora poche mosse prima dello scaccomatto!
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Comme
  • caro Mario , con l'esclusione della Sociosofia che non ho mai preso in considerazione e che anche al momento disconosco (bisognerà a questo punto che mi decida ad affrontarla secondo qualche tuo consigluio) hai avuto lo stesso percorso che ho avuto io in quest'ultimo anno e non prima. Pure io consideravo Trump una sorta di Capitan America pittoresco e non mi aveva particolarmente impressionato anche se debbo dire la verità ai suoi tempi nel 2016 mi ero detto "tra lui e quella megera della Clinton meglio lui " il ribaltamento di considerazione si è cominciato a palesare nel marzo del 2020 quando appunto a fronte della distopia del reale, ho cominciato a realizzare che forse un personaggio con le sue caratteristiche così estreme , così esagerate, così pittoresche, era sul serio il più concreto esempio di opposizione all'assurdo di quello che stava capitando nel mondo (la pagliacciata di un virus, la farsa di una pandemia senza numeri, le chiusure della gente e poi piano piano i veri significanti di tutta tale manovra ) lui e pochissimi altri campioni : Putin, Luckacensko, Bolsonaro, da noi, sempre con qualche riserva, uno Sgarbi, una Cunial, un Tarro, un Porro, un Capezzone, un Ruggeri, un Montesano e pochissimi altri. Ho ribadito spesso che la lunga cattività , ancora in atto e che non vede demordere le forze della somma negatività espressa dal modernismo , dal consumismo, dalla ipocrita e buonista mentalità di sinistra, dal comunismo cinese , dalla infame schiera di magnati tipo Gates, Soros, Rockfeller, Kissinger e sedicenti esperti tipo Fauci e non nomino neppure quelli nostrani, da questo fantomatico Great Reset propagandato da Schwab e dalla sua immonda associazione, ha presentato come vantaggio secondario certi tratti personali di approfondimento culturale e di miglioramento fisico, malgrado l'età avanzata, che hanno portato ad una profonda revisione generale, che va intesa appunto come vera e propria guerra contro queste forze che vanno appunto equiparate a fitte e buie tenebre

  • ecco un filmato che mi ha fatto capire quanto le Forze delle tenebre hanno preso male la vittoria di Trump nel 2016, che aveva interrotto tutti i loro piani di schiavizzazione dell'umanità, che ora stanno perseguendo, apparentemente senza più oppositori. Ed ecco perchè Mario Haussmann diventa un faro di convincimento per persone come me che non hanno la stessa forza di carattere

sabato 6 febbraio 2021

MARIO ATTENTO A DRAGHI

 

Bhe conviene conoscere chi incarna il nemico della tua cultura, della tua tradizione, di tutti i tuoi gradienti di vita, perché  vedi Mario il nemico non solo esiste, ma insiste nel fare il male. Come da copione, l’“operazione Draghi”, a cui il sistema, nonché Draghi stesso, lavorano alacremente da anni – i servizi fotografici su Draghi che fa la spesa al supermercato, accarezza i cagnolini e vola in economica, ma anche lo stesso, ormai celebre, articolo sul Financial Times in cui Draghi, novello keynesiano, ha riabilitato il debito pubblico (quello “buono”, ça va sans dire) – è stata portata in porto. In questa sede non mi soffermerò sulle manovre di palazzo che ci hanno portato a questo punto. Mi limiterò a evidenziare come le principali responsabilità, a mio avviso, siano da imputarsi non a Renzi, come vuole la vulgata, ma allo stesso Conte, agli occhi di tutti la principale vittima di questa operazione. Se oggi, infatti, Draghi – letteralmente l’incarnazione vivente del vincolo esterno – può presentarsi come il salvatore della patria che può garantire l’arrivo e il “buon uso” dei fantastiliardi dell’Europa, è precisamente perché Conte in primis ha avallato fin dall’inizio la logica del vincolo esterno, presentando il Recovery Fund come un generoso regalo di mamma Europa che lo scolaretto Italia avrebbe dovuto fare di tutto per meritarsi e “spendere bene”, e anzi senza i quali saremmo stati perduti. Insomma, Conte – sospinto da MoVimento Cinque Stelle e PD – non ha fatto che alimentare l’idea dell’Italia come nazione minus habens incapace di gestire se stessa e perennemente bisognosa dell’aiuto (e a volte della “rieducazione”) di qualche “provvidenziale” attore esterno, per definizione più civilizzato e capace di noi. Questa è precisamente la narrazione che ha prodotto una classe dirigente completamente subalterna all’Europa e strutturalmente incapace di difendere gli interessi del paese, e che ci ha ridotti in quello “stato di minorità” che è proprio di chi sente la necessità di affidare ad altri le decisioni circa le proprie priorità e il proprio destino. Non sorprende che a farne le vittime, oltre ai comuni cittadini, siano spesso proprio i politici italiani, dediti da anni ad un’operazione di autodenigrazione di se stessi e del loro paese. Se per mesi hai ripetuto la fandonia secondo cui il Recovery Fund – nei fatti due spicci concessi a debito in cambio di condizionalità peggiori del MES, come spiego nel dettaglio qui – rappresenta «la più grande occasione nella storia del paese», c’è poco da sorprendersi che oggi il popolo acclami l’arrivo dei “competenti” per gestire questa «opportunità storica». Che dire? Chi di vincolo esterno ferisce di vincolo esterno perisce. Ma veniamo ora alla persona di Mario Draghi. Per capire veramente chi è l’uomo che oggi viene acclamato da tutti come unico possibile salvatore della patria, e cosa è lecito aspettarsi da lui, può essere utile fare una ripassata sul passato dell’uomo. Draghi ha assunto la carica di nuovo presidente della BCE alla fine del 2011, dopo una “brillante” carriera come amministratore delegato di Goldman Sachs (2002-2005), governatore della Banca d’Italia (2005-2011) e direttore generale del Tesoro italiano (1991-2001). È proprio nella veste di DG del Tesoro che Draghi negli anni ‘90 Draghi si rese protagonista della stagione delle privatizzazioni selvagge e della liquidazione a prezzi di saldo di buona parte dell’apparato industriale e bancario pubblico italiano, pur essendo perfettamente consapevole – come dichiarò nel suo intervento sul panfilo della regina Elisabetta, il “Britannia”,
in cui la crème de la crème della grande finanza internazionale si incontrò per pianificare a tavolino il saccheggio dell’economia italiana – che questo avrebbe «indeboli[to] la capacità del governo di perseguire alcuni obiettivi non di mercato, come la riduzione della disoccupazione e la promozione dello sviluppo regionale». Tuttavia – come disse sempre Draghi – quel processo era da considerarsi «inevitabile perché innescato dall’aumento dell’integrazione europea». Fu ancora Draghi, poi, sempre nella veste di DG del Tesoro, a sovrintendere all’emissione, da parte dello Stato italiano, di una montagna di titoli di debito tra i più “tossici” e speculativi al mondo, i famigerati derivati di Stato, finalizzati a mascherare la realtà entità del deficit pubblico italiano per ottemperare ai criteri di Maastricht, che negli anni sono costati all’Italia decine di miliardi
Lo stesso pacco che poi Draghi avrebbe rifilato alla Grecia negli anni ‘90 mentre stava alla Goldman Sachs. Ora, volete che dopo essersi prodigato in maniera così infaticabile per vent’anni a favore degli interessi del grande capitale internazionale Draghi non fosse ripagato come minimo con un bel ruolo da banchiere centrale? E infatti così è stato. Con l’arrivo di Draghi alla BCE molti speravano che la banca centrale avrebbe finalmente adottato un approccio più interventista. E così è stato, purtroppo per tutti noi. Nell’agosto del 2011, pochi mesi prima che Draghi assumesse ufficialmente la carica alla BCE e nel pieno della furia speculativa nei confronti dei titoli italiani, lui e il suo predecessore Trichet inviarono al governo italiano quella famosa “letterina” che poi sarebbe entrata nella storia, in cui si intimavano al governo italiano «una profonda revisione della pubblica amministrazione», compresa «la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali», «privatizzazioni su larga scala», «la riduzione del costo dei dipendenti pubblici, se necessario attraverso la riduzione dei salari», «la riforma del sistema di contrattazione collettiva nazionale», «criteri più rigorosi per le pensioni di anzianità» e persino «riforme costituzionali che inaspriscano le regole fiscali». Tutto ciò, si sosteneva, era necessario per «ripristinare la fiducia degli investitori». Evidentemente, però, Draghi deve aver ritenuto insufficienti gli sforzi del governo italiano, e pochi mesi dopo – come ammesso persino da Mario Monti qualche tempo fa – «decise di cessare gli acquisti di titoli di Stato italiani da parte della BCE» per far schizzare in alto lo spread e costringere Berlusconi alle dimissioni, spianando così la strada all’ascesa del governo “tecnico” di Monti. È difficile immaginare uno scenario più inquietante di quello di una banca centrale apparentemente “indipendente” e “apolitica” che ricorre al ricatto monetario per estromettere dalla carica un governo eletto e imporre la propria agenda politica. Tuttavia, questo è quanto ha fatto Draghi nel 2011 nei confronti dell’Italia. Non contento, appena un mese dopo il suo colpo di Stato silenzioso in Italia, Draghi lanciò l’idea di un “patto fiscale” (“fiscal compact”): «una revisione fondamentale delle regole a cui le politiche di bilancio nazionali dovrebbero essere soggette in modo da risultare credibili». Ciò comportò, nel marzo del 2012, la firma da parte di tutti gli Stati membri dell’UE (con le uniche eccezioni di Regno Unito e Repubblica Ceca) di una versione ancora più rigorosa del Patto di stabilità e crescita istituito dal trattato di Maastricht: il cosiddetto Fiscal Compact. Esatto, quest’ultimo è un’invenzione di Draghi. Cosa la firma di questa trattato significasse per l’Europa lo spiegò lo stesso Draghi in un’intervista al Wall Street Journal pochi mesi dopo: «Non c’è alternativa al consolidamento fiscale, il modello sociale europeo appartiene già al passato». Fu sempre Draghi a coniare il concetto di “pilota automatico” in riferimento alle politiche economiche dell’eurozona. In seguito alle elezioni italiane del 2013, in cui il MoVimento 5 Stelle emerse come il primo partito del paese, Draghi rassicurò tutti circa i timori che questo potesse portare l’Italia fuori dai binari dell’austerità: «Gran parte dell’adeguamento fiscale che l’Italia ha intrapreso continuerà con il pilota automatico». E infatti così è stato. Il messaggio di Draghi era chiaro: grazie al nuovo regime di governance economica che egli stesso aveva contribuito a costruire, i risultati delle elezioni non avrebbero contato più nulla. Come avrebbe detto qualche anno più tardi il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble: «Le elezioni non cambiano nulla. Ci sono delle regole». Parole che oggi suonano inquietantemente profetiche. È precisamente questo processo di spoliticizzazione delle politiche economiche che ha permesso a Draghi di pronunciare il suo famoso discorso che “ha salvato l’euro” nell’estate del 2012. In quell’occasione, Draghi annunciò l’istituzione del programma OMT (Outright Monetary Transactions), con il quale la BCE si impegnava, se necessario, ad effettuare acquisti illimitati di titoli di Stato sui mercati obbligazionari secondari «per preservare l’euro». L’implicazione era che se i mercati avessero richiesto tassi di interesse eccessivamente alti, la BCE sarebbe intervenuta, acquistando i titoli essa stessa. L’annuncio di Draghi fu sufficiente a far scendere immediatamente i tassi di interesse nei paesi interessati dalla crisi, a conferma del fatto che gli interessi sui titoli di Stato sono determinati dalla politica monetaria della banca centrale, non dalla “fiducia dei mercati”, come Draghi aveva ripetutamente affermato fino a quel momento (e avrebbe continuato a ripetere negli anni successivi). Tuttavia, se da un lato questo ha aiutato i paesi in crisi (come l’Italia) ad evitare l’insolvenza, ha fatto ben poco per sostenerli in termini di rilancio delle loro economie: questo avrebbe richiesto politiche di stimolo fiscale (cioè deficit più elevati), che era esattamente ciò che il nuovo quadro di governance fiscale inaugurato da Draghi proibiva. L’accesso a un programma OMT, infatti, comporta l’adesione da parte del paese in questione a un rigido programma di austerità fiscale e alle famigerate “condizionalità” della troika (liberalizzazione del mercato del lavoro, privatizzazione degli asset statali, compressione dei salari ecc.), all’interno della cornice del Meccanismo europeo di stabilità (MES). In breve, le varie innovazioni istituzionali introdotte da Mario Draghi nel corso degli anni, che gli sono valsi così tanti elogi, non hanno trasformato la BCE in un prestatore di ultima istanza, su cui i governi nazionali possano fare affidamento sempre e comunque, ma l’hanno resa piuttosto uno “spacciatore di ultima istanza”, con il potere di sfruttare le difficoltà economiche dei paesi per ricattarli e costringerli a implementare politiche di matrice neoliberista. Questo è diventato evidente nell’estate del 2015, quando, nel bel mezzo del negoziato tra le autorità greche e la troika, la BCE ha deliberatamente destabilizzato l’economia greca, interrompendo il supporto di liquidità alle banche greche, per costringere il governo di SYRIZA ad accettare le dure misure di austerità contenute nel nuovo memorandum, un episodio pressoché senza precedenti nella storia. Tutti questi episodi dimostrano che è soprattutto merito di Draghi se oggi possiamo dire che l’eurozona è l’unica area economica al mondo in cui non è la banca centrale ad essere indipendente dai governi, ma sono i governi ad essere dipendenti dalla banca centrale.  Veniamo ora alla già celebra lettera di Draghi inviata al Financial Times. Mi dispiace deludervi ma Draghi non è improvvisamente diventato un novello Keynes da un giorno all’altro. Più banalmente sta invocando quella che è la strategia da manuale del buon liberista: privatizzare i profitti in tempo di “pace” (attraverso politiche di austerità a vantaggio del grande capitale ecc.) e socializzare le perdite in tempo di “guerra”, attraverso un’espansione della spesa pubblica – ovviamente a debito – per tenere a galla il grande capitale (istituti finanziari in primis), esattamente come è accaduto nel 2007-2009. Passata la bufera si potrà poi tornare allegramente a privatizzare i profitti con ancora più veemenza di prima, adducendo proprio l’aumento del debito come scusa per implementare politiche di austerità ancora più severe, esattamente come è accaduto del decennio post-2007. Il senso dell’intervento di Draghi sta tutto qui: qualche carota oggi per poi tornare a bastonare più forte domani. Ecco cosa possiamo aspettarci dal governo Draghi. Tra l’altro il suo invito a «fare tutto il debito di cui c’è bisogno» è ancora più inquietante nella misura in cui l’Italia, come gli altri paesi dell’eurozona, si indebita in quella che di fatto è una valuta estera, il che significa che un domani i cittadini italiani saranno chiamati a compiere sacrifici immani per ripagare ogni singolo centesimo, non potendo contare su una banca centrale pronta a monetizzare una parte del debito all’occorrenza. Per concludere, alla luce del “curriculum” del nostro, c’è solo da tremare alla prospettiva di un eventuale governo guidato da Draghi. Il fatto che oggi non solo l’establishment ma anche milioni di cittadini comuni ne acclamino la venuta è l’ennesima dimostrazione di come ormai l’Italia sia vittima di una sindrome di Stoccolma di massa. Che forse, a questo punto, potremmo semplicemente ribattezzare sindrome d’Italia.

IL MALE VIEN DAL MARE

  Mi sono sempre chiesto se ci sia qualcosa o qualcuno, che possa essere indicato come il  responsabile e anche all'origine dell'att...