martedì 28 maggio 2024

FARMACI DI BOTTEGA

 

I farmaci simboleggiano il presunto progresso della medicina moderna o quello che viene ritenuto tale.  Un medico, che non prescrive farmaci, non è un vero medico. Più sono costosi i farmaci, migliori sembrano essere. Si tratta della piu' bieca delle menzogne ed ha una eziologia precisa :  il Protocollo Flexner del 1910  che sanci' inequivocabilmente la correlazione tra l'industria petrolifera rappresentata da Rockfeller e le cialtronerie di Pasteur su di una presunta teoria
dei germi  che era davvero l'ideale per giustificare l'impiego della chimica nella fabbricazione dei medicinali. Alla menzogna si aggiunse l'ignoranza e l'imbecillita' : si pensava difatti anche a livello dei cervelloni del protocollo Flexner e della Classe Medica  indottrinata   dal profitto, che i farmaci avessero un effetto locale, sull'organo colpito e non sul cervello. Ma praticamente nessun farmaco agisce direttamente sull’organo, se non si tengono in considerazione reazioni locali dell’intestino nel caso di assunzione orale di tossine, t
utti i farmaci hanno effetto sul cervello, ed il loro “effetto” è praticamente dato dall’intossicazione operata proprio sul cervello che si riflette poi a livello organico. Lasciando da parte gli stupefacenti, i narcotici ed i tranquillanti, restano due grandi gruppi di farmaci:

1.    I simpaticotonici – che aumentano lo stress,

2.    i vagotonici - che sostengono la fase di ripresa o di riposo.

Al 1° gruppo appartengono adrenalina e noradrenalina, cortisone,  idrocortisone e farmaci apparentemente molto differenti come caffeina, teina, penicillina, digitale e molti altri ancora. Fondamentalmente possono essere usati tutti per attenuare l’effetto vagotonico, per esempio quando si vuole ridurre un’edema cerebrale, che fondamentalmente è una cosa buona, ma il cui eccesso può comportare una complicazione.
Al 2° gruppo appartengono tutti i calmanti e gli spasmolitici che rinforzano la vagotonia o attutiscono la simpaticotonia. La loro differenza consiste nell’effetto differente che causano nel cervello.
La penicillina per esempio è un citostatico simpaticotonico. Il suo effetto sui batteri è insignificante ed è quasi un effetto collaterale a confronto del suo effetto primario sull’edema della sostanza bianca. Perciò può essere usato nella fase pcl per diminuire l’edema della sostanza bianca. Mentre questo suo effetto è inferiore a quello del cortisone per quanto riguarda le altre zone cerebrali.
Con questo non si vuole sminuire l’importanza della scoperta della penicillina e degli altri cosiddetti antibiotici, solo che questa scoperta è stata fatta con premesse ed immaginazioni sbagliate. Si era partiti dall’idea che i prodotti di decomposizione dei batteri agissero come tossine e causassero la febbre. Allora si doveva soltanto uccidere questi piccoli batteri cattivi per evitare le tossine cattive. Ma questo era un errore! Naturalmente con tali effetti anche i batteri, i nostri amici diligenti, sono compromessi, sono momentaneamente licenziati, in quanto il loro lavoro è stato rimandato a più tardi, quando il percorso sarà meno drammatico. Bisogna però porsi la domanda di quanto possa essere sensato di voler curare un processo di guarigione sensato della natura.
Il medico formatosi con le 5 Leggi Biologiche di Hamer perciò non è nemico dei farmaci, ma parte dall’idea che la maggioranza dei processi sono ottimizzati da madre natura e non necessitano quasi mai di una terapia di sostengo a base di farmaci. In caso di durata breve del conflitto, e con ciò di un massa conflittuale minima, di regola non bisogna aspettarsi particolari complicazioni nella fase di guarigione. Restano i casi particolari che in natura avrebbero esito letale, dei quali ci dobbiamo occupare in modo speciale per motivi di etica medica. Nonostante questo anche in futuro perderemo dei pazienti. Ma adesso abbiamo il vantaggio di sapere in partenza cosa aspettarci. Ad esempio non ci è servito a niente di aver ridotto il numero delle polmoniti, in quanto adesso la polmonite viene chiamata carcinoma bronchiale e di questo adesso i pazienti muoiono. Abbiamo semplicemente cambiato “etichetta” alla malattia. Adesso sappiamo che in caso di polmonite (fase di guarigione dopo un carcinoma bronchiale), quando il conflitto (conflitto di paura di territorio) è durato solo tre mesi, la lisi polmonare (crisi epilettoide) non avrà esito letale, anche quando non si interviene con i farmaci. Se il conflitto invece è durato nove mesi o di più, allora il medico sa, che nella crisi epilettoide della polmonite si tratta di vita o di morte, quando non si interviene in nessun modo. In questo caso, per esempio, si dovrebbero somministrare simpaticotonici anche in fase precoce, ma in aggiunta si dovrebbero dare cortisone in dose massiccia, cosa che prima non veniva fatto. Questo immediatamente nella crisi epilettoide per superare il punto critico, che si presenta sempre dopo la crisi epilettoide stessa. Di conseguenza e per logica in caso di DHS nuova o di un recidiva, con il paziente di nuovo in simpaticotonia, il cortisone è immediatamente controindicato. Ma non si può togliere il cortisone di colpo, bisogna ridurlo nell’arco di alcuni giorni o di alcune settimane. Se il paziente continua a prendere il cortisone, aumenta l’intensità del conflitto. Ma sarebbe anche sbagliato di somministrare adesso dei calmanti, in quanto essi darebbero un quadro offuscato con il pericolo di trasformare un conflitto attivo, acuto in un conflitto pendente, subacuto e il paziente potrebbe slittare in una costellazione schizofrenica col presentarsi di un altro conflitto.
Quando per esempio un paziente ha sintomi di angina pectoris, si dice: “Bisogna dargli beta bloccanti, calmanti, in modo che non presenti più il sintomi dell’angina pectoris.” In realtà la natura ha instaurato questi sintomi per risolvere il conflitto di territorio; più si cerca di curare i sintomi meno motivo ha il paziente di risolvere il conflitto. A parte il fatto che non sviluppa più la sensazione istintiva di conflitto, sarebbe più indicato aiutare il paziente a trovare una soluzione per il suo conflitto. Appena risolto il conflitto, l’angina pectoris si risolve immediatamente, con o senza farmaci. Questo è il non senso quando si pensa di curare i sintomi e non le cause. Inoltre non sarebbe di nessun aiuto per il paziente, al contrario è molto pericoloso, se il paziente risolve il suo conflitto di territorio spontaneamente più tardi, ma il conflitto è rimasto attivo per più di 9 mesi. Allora il paziente muore in crisi epilettoide di infarto cardiaco. Bisogna per principio valutare molto bene se è consigliabile risolvere il conflitto o se è forse meglio, come fanno d’istinto gli animali (lupo secondario), di trasformare il conflitto di territorio diminuendolo d’intensità, ma non risolvendolo per tutta la vita.  È altrettanto evidente che in fasi che si differenziano fondamentalmente con parametri fisici opposti non può essere d’aiuto lo stesso identico farmaco. Bisogna chiedersi: “Questo farmaco aiuta in fase di conflitto attivo o nella fase di guarigione vagotonica?” Questo aspetto non è mai stato preso in considerazione in tutte le medicazioni. La faccenda si complica naturalmente quando sono in corso diversi conflitti biologici contemporaneamente e magari anche in fasi differenti. Per esempio nella gotta: carcinoma dei tubuli collettori renali attivo, cioè un conflitto esistenziale/del profugo e leucemia, cioè la fase di guarigione di un conflitto di crollo dell’autostima. O per esempio nella bulimia: una combinazione di due conflitti attivi, ipoglicemia e ulcera gastrica. Quale farmaco, globulo, goccetta o polverina dovrebbe funzionare come, dove e per che cosa? Forse si riesce a malapena far scomparire un sintomo o l’altro, ma sicuramente non si può parlare di effetto reale farmacologico e tanto meno di guarigione. Altrettanto vale per la pressione sanguigna alta, che si può sì abbassare artificialmente con dei farmaci, ma che ha il suo senso (biologico), in caso di conflitto dei liquidi per esempio, di compensare funzionalmente il “buco nei tessuti renali” durante la fase di conflitto attivo per garantire di espellere sufficientemente urina ed urea. Per tutta la durata del conflitto la pressione resta alta. Solo con la soluzione del conflitto e la formazione della ciste in fase di guarigione, la pressione si abbassa di nuovo da sola, perfino nei percorsi dei conflitti lunghi secondo i valori inerenti all’età, e questo senza farmaci.

Importante anche distinguere in tutte le fasi pcl se i sintomi scompaiono a causa di una guarigione completa o a causa di una nuova recidiva, che può sembrare un’apparente miglioramento. La somministrazione di pseudo terapia con tossine cellulari (chemio) in queste fasi pcl sembrava mostrare “successi” sintomatici ingiustificati, bloccando i sintomi sensati della guarigione e accettando in cambio intossicazioni gravissime dell’intero organismo. Ma anche tutti i cosiddetti metodi alternativi hanno qualcosa in comune con la medicina sintomatica, indipendentemente se sono dosati in modo omeopatico o allopatico, cioè danno poca o tanta sostanza, muesli, vischio o ossigeno, macrobiotica o fiori di Bach o chi sa cos’altro, e tutti questi rimedi dovevano agire sintomaticamente, a quanto si dice. In realtà l’unica cosa che comanda è il cervello, ed esso non viene preso in considerazione. Una volta chiesero ad Hamer “Signor Hamer, Lei non riesce a misurare l’anima, e cosa può avere contro i fiori di Bach, che agiscono attraverso l’anima?”. La risposta fu esemplare “Posso dire solo: certo che posso misurare l’anima. Io vedo, che una persona con un determinato conflitto, che è un processo dell’anima, ha un focolaio corrispondente ad una determinata zona nel cervello ed un’alterazione corrispondente nell’organo. Con ciò ho dato determinati parametri all’anima. Non la posso misurare in modo quantitativo, ma la posso dimostrare in modo scientifico.
Naturalmente esiste anche il cosiddetto effetto placebo. Se si “vende bene” un farmaco ad un paziente, fa già effetto all’80 %. Questo non significa che la sostanza funzioni in qualche modo, ma semplicemente che il paziente ci crede. Anche se si fa di buon cuore del bene ad un paziente, questo funziona, indipendentemente da come chiamiamo questo processo.
Il nostro errore era di pensare di dover fare qualcosa, per esempio con i farmaci, poco importa se in dose massiccia o con solo una molecola. Vediamo comunque che negli animali ammalati avviene una guarigione spontanea nell’80 - 90 % dei casi, senza nessun farmaco. Su questo permettete una volta la domanda: com’è possibile risolvere un conflitto con qualche rimedio, visto che adesso sappiamo che questo è il criterio più importante per guarire? Come potremmo provocare con qualsiasi cosa un programma speciale biologico sensato della natura? Se potessimo farlo, allora usiamo pure queste cose. Ma non lo possiamo fare, non esistono queste cose. Perciò certe sostanze possono eventualmente aver solo un effetto di sostegno (lenitivo) nella fase di guarigione, per esempio lo sciroppo per la tosse, ma mai un effetto di guarigione secondo la nostra comprensione, in quanto la fase di guarigione è già iniziata con la soluzione del conflitto.
Le Leggi Biologiche di Hamer non sono  una disciplina parziale che per esempio può essere limitata alla soluzione del conflitto per delegare le complicazioni ad altre discipline parziali, piuttosto è una medicina complessiva, che deve tener d’occhio tutti i passi del percorso della malattia a livello psichico, cerebrale ed organico. Il medico che contempla nella sua prassi il ricorso alle Leggia Biologiche  deve essere un medico a tutto tondo che prrnde in considerazione sia il corpo che la mente il suo compito non deve essere limitato a somministrare farmaci, ma nel condurre il paziente a comprendere le cause del suo conflitto biologico e della sua cosiddetta malattia, e indurlo a  trovare  insieme il modo migliore per uscire dal suo conflitto ed evitare di cascarci di nuovo. Naturalmente un tale medico può usare per il suo paziente tutti i mezzi utili, anche di tipo farmacologico o chirurgico, ma solo se necessari, per esempio per evitare eventuali complicazioni nel decorso naturale della guarigione, e se lo farebbe anche su se stesso.
Quella che e’ stata definita su anche indicazione di Hamer “La Nuova Medicina Germanica” (di cui il sottoscritto è molto critico sulla dicitura)si basa unicamente sulle 5 leggi biologiche scoperte appunto da Hamer nella sua travagliata vicenda professionale e umana , senza una singola ipotesi, ed è stata verificata l’8/9 settembre 1998 all’università di Trnava (Slovakia) ed è stata confermata ufficialmente l’11 settembre 1998. Se vogliamo prendere in consegna una qualsiasi cosa, questa dovrebbe essere in sintonia con le 5 leggi della natura della Nuova Medicina Germanica. Fino a quando ci saranno ancora persone che credono di poter rinforzare il sistema immunitario con dei farmaci, significa che hanno compreso poco o nulla delle eccezionali scoperte di Hamer. (anche per il fatto che non esiste alcun sistema immunitario). Riguardo poi al successo o meno di una terapia, di una cura, di un  trattamento, lo sbaglio di fondo  e’ partire  dall’idea che il risultato  sia direttamente proporzionale all’impiego dei farmaci, quando Hamer ha sempre insistito su tale punto:  il merito non va ne’ al medico, ne’ ai farmaci, ma sempre e comunque del paziente stesso che ha capito il conflitto alla base del suo problema e ha operato quei cambiamenti che consentono al cervello di capire il messaggio insito nel sintomo corporeo del disagio che e’ stato chiamato malattia

venerdì 10 maggio 2024

L' ARGENTO TRA SONNAMBULI E LUPI MANNARI

 

L’argento si addice ai sonnambuli dice un antico adagio e difatti ha una associazione piuttosto marcata con tutto ciò che a fare con la luna, la notte, e quel culto delle dee lunari che  attiene alla notte; d’argento e’ anche la pallottola che può uccidere il lupo mannaro, ovvero un altro figlio della notte, magari in una accezione un tantino più truculenta, possiamo anche dire orrorifica: l’argento è ben lungi dall’avere quelle peculiarità di non corruttibilità dell’oro e quindi anche quel riferimento preciso e circostanziato. L’argento se non continuamente pulito  annerisce e si deteriora, abbisogna quindi di continua attenzione, proprio come il complesso delle civiltà che cominciando a scrivere la storia con la comparsa dell’analogo io e quindi la messa in situazione di sé stessi, ovvero la coscienza.  
Si ha storia quando si hanno successi, ma anche insuccessi e vere e proprie cadute; i guerrieri lottano ma non è detto che sempre vincano, entra in gioco il principio  del "kairòs",
ovvero quello spazio/tempo che i greci antichi denominavano “opportuno” ponendo una equivalenza con la figura dell’arco con frecce e il bersaglio che deve essere colpito, previo un attento calcolo delle numerose componenti che decidono del risultato (forza muscolare e grado di tensione del tirare la corda,  temperatura atmosferica e influenza dei venti, tipo di freccia e tipo anche dello stesso arco, etc.)Tutti coloro che si sono prodotti ad una riesamina di questa età dell’argento, contemporanei  come colui che ne ha indicato il primo manifestarsi ovvero Omero, e a seguire Erodoto, Tucidide, fino ad arrivare agli storici di professione con più o meno evidenti influenze filosofiche,
psicologiche, artistiche, sociali, economiche, ne hanno, con crescente precisione indicato spazi, tempo, località, durata : dall’ancora indefinito spazio tempo dell’Iliade ancora sotto influenza della mente bicamerale (una modalita' di organizzazione cerebrale,  scoperta e proposta dallo psichiatra Julian Jaynes  (1976) non ricollocabile alla formazione di uno spazio mentale analogale del comportamento quale risulta a tutti gli effetti la tanto decantata "coscienza"), al molto più circostanziato scenario dell’Odissea con
l’affievolirsi della potenza delle voci allucinatorie bicamerali,  previa moltiplicazione di àuguri, dei che prendono le sembianze di umani, ritualità per avere accesso a indicazioni (tutte cose assolutamente non presenti nell’Iliade dove la comunicazione tra  voce allucinatoria e portamento umano era sempre diretta)  fino ai dettagliatissimi eventi di grandi battaglie Termopili, Maratona, Salamina, Alessandro Magno e quindi la lunga epopea di Roma, dove il leggendario dei primi Re si precisa in una vera e propria cronaca coi tempi della Repubblica e dell’Impero. Così avviene anche nelle altre grandi culture e civiltà di un passato lontano si, ma non mitico,  quella Cinese, quella Indiana, Mongola, delle piu’ diverse etnie, con però una precisazione : andando avanti col tempo il dettaglio, diciamo così storicistico tende a diminuire; forse per quella associazione con l’argento che è un metallo che richiede cura, attenzione per non  annerire, ma il dettaglio dei tempi, chessò dei Grandi tragici,  delle guerre puniche dei Romani, di Scipione, di Mario e Silla, di Cesare, di Tacito e anche della prime invasioni barbariche  viene meno e  questa è la più palese manifestazione che si va passando ad una nuova e diversa Era,  alle prime affermazioni di un diverso metallo e di una diversa categoria di rappresentanti :  il bronzo e i mercanti . Ecco in questo allungato passaggio epocale,  tutta la precisione, il dettaglio di tutti gli storici contemporanei  agli eventi ma anche successivi  tende a diminuire, specie da un punto di vista non specialistico – sapevamo tutto di Augusto e le famiglie romane, di Marc’Aurelio, di Costantino e sua madre Elena,  sappiamo molto meno  del succedersi delle invasioni barbariche nell’Impero Romano;  la stessa data della  caduta dell’Impero 476 d.c. è un qualcosa di arbitrario, abbastanza forzatamente  attribuita alla deposizione dell’ultimo imperatore  Romolo Augustolo da parte di Odoacre, con varie e diverse tesi da parte di studiosi successivi che però attenzione cominciano solo con l’Umanesimo nel ‘300,  ovvero con la definitiva messa in ombra di quel Medio Evo anche inteso come periodo di declino e la deteriore attribuzione dell’epiteto di “secoli bui”
 E' piuttosto noto che tale attributo di "secoli bui" attribuita ai secoli dal V al XIV e' oggetto in tempi recenti di profonda revisione, ma è un qualcosa rimasto allo stadio di addetti ai lavori o tutt'al più a pensatori di estrema destra più reazionaria che conservatrice ovvero come Guenon, Fulcanelli, Evola, Pound, Mircea Eliade,  uniti dalla fermissima idea che in merito alla storia umana si debba parlare più di involuzione che di evoluzione, sicchè molto poco propensi ad accettare l'assioma che il Medio evo abbia rappresentato una epoca di  decadenza. Ora tutti questi studiosi sono sempre stati molto avversati dalla nuova classe di potere, venuta fuori dalla fine dell'età dell'argento e dall'affermarsi di quella del bronzo, ovvero dei mercanti: una concezione a ben vedere  che ha finito per condizionare anche il senso e opinione comuni praticamente, anzi forse con maggiore forza , nei tempi recentissimi, in ispecie gli odierni  del secondo decennio del terzo millennio caratterizzati dalle menzogne più spudorate e dal tentativo, giustappunto dei pochissimi al potere (un potere eminentemente mercantile, addirittura bottegaio sia pure in accezioni ultra moderne come le tecnologie informatiche e digitali   e il supporto di una larga fetta di opinione pubblica disposta a  dar man forte in cambio di briciole di potere o di danaro, dai quali in precedenza erano sempre stati tenuti estranei) di dominare con la paura, l’inganno, il raggiro l’intera totalità della umanità. Esiodo, le diverse concezioni sulle diverse Età del mondo, non ci danno ragguagli atti a stabilire un distinguo soprattutto temporale : abbiamo visto la assoluta indeterminazione dell’età dell’oro, ma anche quella  dell’argento, sia pure scandita con un certo grado di precisione soprattutto cronachistico (battaglie, ordinamenti sociali, letteratura, poesia, arte, filosofia etc) manca di ragguagli  referenziali : quando comincia l’età dei guerrieri? E quando finisce? quando l’argento annerisce e quando viene ripulito e torna ad un certo splendore? Quando vi è il puntuale trapasso nel metallo più vile : il bronzo? Anche in questo possiamo avanzare ipotesi, teorie, spesso illazioni:  quel famoso indefinitissimo 476  d.C potrebbe essere preso a fine e dell’una e inizio dell’altro, ma le ingerenze di un principio mercantile possono essere recuperate in numerosi tratti della storia dei guerrieri : l’oro di Brenno il suo “Vae
Victis” e la celeberrima frase di Furio Camillo “non auro sed ferro patria recuperando est” , i sesterzi su cui fondavano le loro carriere personaggi altolocati come gli Scipioni o  Cornelio Silla, una figura sia pure non della rilevanza di un Cesare  come Crasso e su fino alle grandi proprietà e fortune di intere famiglie delle classi senatoriali ma anche equestri, quindi l’istituzione chiesastica sempre più ricca e possessore di beni , l’inizio delle fortune di proto mercanti, usurai ebrei, associazioni di mestieri, le controverse origini della Massoneria (Maestri Muratori) : eppure a tale dilagante interesse economico  che magari possiamo ritrovare una origine ancora più lontana in quel cadere in disuso della pratica del “Potlac” , ovvero il cosidetto sacrificio sacro che consisteva nel distruggere la parte dell’accumulo di merci, derrate e anche denaro, considerata la “parte maledetta” dalle comunità simboliche (che avevano a cuore il simbolo ovvero ciò che ri-mette insieme i veri valori di una comunità) e invece ambitissima e anzi messa a profitto, dalle comunità diaboliche come già società tipo la romana , che facevano dell’accumulo, ovvero la parte maledetta,  elemento di divisione e di supremazia: non ancora l’unica e la più importante, ma tuttavia non priva di relativa importanza. In questo dilatatissimo quadro eppure si collocano eventi come il ripristino dell’Impero Romano denominato “Sacro” ad opera di Carlo Magno proprio all’inizio del IX secolo, le  celeberrime Lotte per le Investiture tra Impero e Papato, figure come il Barbarossa  che resta però sconfitto da una Lega dei Comuni Lombardi che ha molto a che vedere e fare con quella mentalità mercantile e bottegaia che finirà per prevalere , come Federico II lo “Stupor Mundi “ acerrimo nemico del Papato, un’opera letteraria come la Divina Commedia di Dante Alighieri che non accetta compromessi con il mercantilismo ….questi sono tutti fatti , persone, opere,  contemplate nei cicli delle Eta’ del mondo come  sorta di eccezioni, denominata “età degli eroi” senza attribuzioni di metallo, che ricercavano un ritorno alla tradizione, all’antico , alla spiritualità contro la materialità, come d’altronde  avviene lo stesso nel mondo dell’arte grazie allo svilupparsi dello stile Gotico  e alla sua applicazione da parte di tutta la cittadinanza alla coralità delle Cattedrali. Sono queste le eccezioni che costituiscono come una variante al dominio di una classe che fonda invece il suo potere sul mercato, sul movimento di merci e soprattutto di danaro come avviene ad esempio con Filippo il Bello e la sua azione contro il Papato ed anche contro l’Ordine dei Templari soppresso e sterminato  per motivi strettamente economici. Commercianti, banchieri come i Chigi, i Medici ascendono al dominio di città e Stati, divengono cardinali e papi, esempio lampante di come l’interesse mercantile va prendendo piede su tutto, superando nel nome del denaro e dell’opulenza anche le tradizionali differenze aristocratiche: con la Rivoluzione Industriale la Età dei mercanti ha la sua più vistosa e definitiva  affermazione, in quanto riesce a sottrarre alla Religione il suo elemento più informante: la credenza escatologica con relativa paura del castigo divino, e lo fa espropriando l’uomo della sua stessa essenza: l’umanità. Umanità  che viene trasferita ad una macchina e come una macchina si può costruire, cambiare , assemblare, distruggere. Con l’avvento della macchina ora anche le idee, la stessa verità non ha più valore assoluto: tutto si fabbrica e tutto  si distrugge, soprattutto tutto si vende, tutto deve essere comprato. Rivoluzioni (americana, francese) sommosse, idee politiche, aspirazioni personaggi, non soggiacciono più ad alcuna obiettività, sono tutte farse, messe in scena con copioni prestabiliti, come ad esempio la vicenda di un mediocre militare Napoleone Bonaparte grazie a menzogne e farse,  viene elevato al rango di genio militare, o una filosofia banale come l’idealismo hegeliano contrabbandata come  summa del pensiero filosofico (tra l’altro Hegel aveva più volte detto che vedendo Napoleone subito dopo la battaglia di Jena  lo aveva gratificato dell’epiteto di “spirito della storia” e anche se nella sua concezione lo spirito, come giustamente ha osservato Kojevè,  si intesse con la fine o morte della storia, resta l’abbaglio di chi ha creduto in una colossale farsa).
   Mercanti e bottegai  hanno dominato anche questi ultimi due secoli sia pure con qualche battuta d'arresto, quale ad esempio la  sconfitta di Napoleone e delle esiziali idee della Rivoluzione francese, grazie a persone come De Maistre,  Metternich, Radetzsky, in parte Bismark, L'Imperatore Francesco Giuseppe  ed ancora piu' recentemente  personaggi come  John Maynard Keynes, Julius Evola , Rene' Guenon,  Ezra Pound, Enrico Mattei, John Fitzgerald Kennedy, Donald Trump, Vladimir Putin, Aleksander Dugin, Alain De Benoist  e pochi altri, hanno rappresentato e rappresentano le istanze congiunte di "guerrieri ed eroi" fornendo una sorta di modello per tutti coloro che non vogliono essere ridotti allo stato di servi , ovvero l'ultima età quella del ferro, cui i soliti mercanti, con il supporto delle più bieche idee contrabbandate da sedicenti filosofi come Popper e messe in pratica dal suo allievo Soros,  vorrebbero portare il grosso dell'umanità.  Il senso di tutto questo discorso indica pero' che il ritorno ai "guerrieri" posto,  da molti degli illustri uomini d'azione e pensatori, come obiettivo di una ripresa della tradizione  e di fare barricata contro il consumismo/comunismo dei principi ma anche delle prassi dei cosidetti mercanti ha un che di impreciso e anche di relativo, in quanto quel riferimento all'eta' dell'argento, non e' poi cosi' garante di ottimale ritorno : l' argento si addice ai sonnambuli, lo si e' detto, cioe' a coloro che sono apparentemente svegli, ma sono in realta' ancora  addormentati. E qual'e' il sonno tra il  dogmatico e il generatore di mostri,  che potrebbe abbagliarci tutti e impedirci una linea di "re-azione ". Una delle leggi piu' ricorrenti nella storia dell'umanita' e' quella del paradosso: paradosso e controparadosso hanno spesso avuto una parte di assoluto rilievo nelle vicende che compongono la storia, ebbene non potrebbe essere che questi meccanismi abbiano cominciato ad intessere la vita umana solo a partire da un certo momento ? Un certo momento assolutamente imprecisato sia come inizio, sia come precedente di funzionamento dell'essere umano, che paradossalmente possiamo solo accennare, porre come possibilita' ma anche come impossibilita' della nostra condotta, della nostra volizione, del
nostro ragionamento: Torna l'esempio delle infinite possibilita' dell'integrale sui cammini di Feynman e la  valutazione per integrare una certa area di esperienza e conoscenza. Quindi questa sorta di sonno non sonno, questo sonnambulismo, comincia con l'argento ed il bronzo che viene dopo ne e' solo una volgarizzazione: Detto in altri termini quindi, e' la coscienza ( il meccanismo neuronale della coscienza derivato dal linguaggio e costruito sulla condensazione di continui significati analogali metaforici, di cui l'ultimo e' quello che riguarda il proprio io)  il sonno profondo da cui ci si sveglia solo apparentemente, ma che conserva sempre un intrinseco torpore, il torpore che così qualcuno ha chiamato "eta' dell'oro o degli dei" ma qualcun altro con altrettanta imprecisione e fumosita' ha denominato "inconscio" . Eta' dell'oro e inconscio, da qualunque parte vengano le sue denominazioni, Esiodo o Zoroastro, i Mudra Yuga, Freud o Jung, Lacan o Matte' Blanco, Heidegger o Schrodinger, hanno quei caratteri di inconoscibilita' spazio/temporale che ne fanno il vero e unico grande quesito della ragione umana. Ed e' anche da questa inconoscibilita' da questa assoluta  imprecisione che deriva l'istanza di uno dei piu grandi filosofi di ogni tempo Julius Evola che ha parlato di uomo differenziato, uomo differenziato rispetto sopratutto ad una tradizione che non si trova nel mondo reale, per il semplice fatto che non c'e' mai stata alcuna vera tradizione che non abbia fatto riferimento proprio a tutto quell'imprecisato a tutto quell'inconoscibile che da sempre ha caratterizzato la coscienza e quindi anche l'unica forma di conoscenza umana. 
I guerrieri sbagliavano, i mercanti hanno sbagliato ancora di piu', il "cavalcare la 

tigre che Evola indicava come compito dell'uomo differenziato nella tradizione significa rifuggire dall'ultimo bieco anfratto in cui la coscienza sta riducendo l'essenza umana (l'eta' dei servi o del ferro, neppure piu' un metallo puro, ma una lega, una commistione) e rifarsi proprio a quel non-essere che in quanto tale non ha  rappresentazione se non in meccanismi alternativi alla coscienza, sempre reperibili in assenza di coscienza : sogni, lapsus, atti mancati, fantasie, immaginari, tutto l'armamentario disvelato da Freud ma gia' perseguito da molti : sciamani, auguri, sibille, artisti, financo malati mentali, al quale ci si puo' accostare solo perseguendo il registro dell'immaginario che porta al Simbolico

IL MALE VIEN DAL MARE

  Mi sono sempre chiesto se ci sia qualcosa o qualcuno, che possa essere indicato come il  responsabile e anche all'origine dell'att...