giovedì 19 gennaio 2023

DOPO IL BARTEZZAGHI, GLI ENIGMI DELLA SUSY

 

La Funzione d’onda è un numero complesso, ovvero caratterizzato da una parte reale e da una parte immaginaria con la peculiarità quest’ultima di essere restituita alla sua parte reale previa moltiplicazione per il suo coniugato ovvero il numero negativo cambiato di segno, che però perde la sua implicazione razionale, assorbendo anche l’irrazionale e quindi andando a comprendere il simbolico che come hanno osservato parecchi filosofi e psicoanalisti (Freud, Lacan, ma con più precisa formulazione Mattè Blanco) è la modalità di funzionamento dell’inconscio o Es, come forse più correttamente dovremmo denominarlo (alla Groddeck) . Va notato difatti che questo allargamento al simbolico dei numeri complessi consente di interpretare le funzioni d’onda al massimo come le intendeva Heisenberg ovvero “tendenze” a trovare il sistema di riferimento in una certa posizione ad un dato istante; ma ecco che sorge subito il problema che tali funzioni d’onda in quanto esperienze senzienti non possono essere valutate perchè le tendenze così riflesse nella coniugazione di un negativo con un positivo sono equiparate al reale, ma un reale che accoglie nella sua accezione non più solo il razionale ma anche l’irrazionale, per cui con buona pace di Hegel, la realtà partecipa, deve partecipare, di quell’irrazionale che va comporre il simbolico.
Dobbiamo a questo punto pervenire all’ipotesi davvero geniale cui è pervenuto Hakwing : la funzione d’onda di un grande oggetto come un pianeta e persino dell’intero universo può essere paragonata alla funzione d’onda o tendenza riflessa di un qualcosa di abbastanza familiare : un gruppo in una città; ecco dato che siamo in questo periodo in cui ciò tende ad avvenire frequentemente stante la situazione distopica che impone a gente ancora dotata di intelletto e ragione di radunarsi per protestare e manifestare il proprio dissenso a tutte le imposizioni liberticide e di terrorismo mediatico sanitario di una sorta di individui che fanno leva sulle più ancestrali paure dell’umanità – terrore della malattia, senso di conformismo e uniformità di massa, dipendenza dai cosidetti media che oramai stravolgono impunemente qualsiasi informazione – Il gruppo che andiamo a prendere in esame è giustappunto quello, molto determinato e molto attuale, di tali persone che, potremmo anche immaginare che  tendono a radunarsi in un dato punto della città a forte impatto emozionale, ecco ad esempio a Roma Piazza del Popolo, piazza della Bocca della Verità, a Parigi Place de la Concorde, a Vienna la Hofburg, a Londra Trafalgar Square, per diffondere con maggiore forza le loro intenzioni ….la funzione d’onda è questa tendenza a trovarsi in un dato punto in un dato tempo, analogamente la funzione d’onda per un insieme di pianeti è la tendenza a raggrupparsi in una certa zona dell’Universo che potrebbe avere anche essa una determinata caratteristica di opportunità: la descrizione della tendenza a trovarsi in un certo posto e in un certo istante è appunto la funzione d’onda che altro non è che la tendenza di una certa circostanza a verificarsi , quando viene coniugata con la riflessione del segno cambiato (quindi una simmetria) che ci dice dove è più probabile trovare le proprietà consensuali di un oggetto, di una persona, di un elettrone, di una particella, di un pianeta, di una folla, e alla fin fine dell’intero universo. Ecco è proprio su questo ultimo passaggio che Stephen Hawking ha compiuto il suo vero “balzo” intellettuale:    ha sostituendo l’entità più piccola – la particella o anche il flusso - con quella più vasta:  l’Universo intero. Invece di pensare ad una particella o ad un flusso la cui funzione si estende ovunque, ha pensato ad un Universo dove la funzione d’onda è dappertutto. Il ragionamento si presta quindi a dilatarsi ulteriormente andando a comprendere non più un solo Universo , ma una pluralità di Universi, tutti con un loro inizio e quindi una loro origine; se a questo punto ci disponiamo, facendo leva su di una buona dose di fantasia e quindi di quel connubio tra razionale, irrazionale, ed anche scorrendo i ben noti registri del  reale, dell'immaginario e del simbolico, ecco che possiamo pervenire ad un racconto di volta in volta diverso, dove tutti i cammini che si possono scegliere portano ognuno ad un integrale  ben calcolato sotto un aspetto davvero infinitesimale, perche' coniugandosi con il possibile, l'infinito diventa davvero una sorta di possibilita' di racconti sempre cangianti.  Lo abbiamo fatto con lo spazio , immaginando persone che si radunano in un dato posto per manifestare contro certe imposizioni, possiamo farlo anche con il racconto della storia immaginando di cambiare alcuni eventi base si da percorrere differenti cammini e quindi comporre diversi integrali, per una sorta di simmetria tra tutti i cammini molto simile a quella dei multiuniversi delle ipotesi di Hakwing e degli altri fisici che si sono occupati di tale eventualita' . 
A livello microscopico, la materia appare composta da particelle, che però,  come abbiamo visto con l’esperimento della Doppia Fenditura, diventano onde, appena cambiamo  il riferimento, o anche lo stesso osservatore (cambiamo noi come punto di vista), ma tali onde  risultano in sostanza aggregati di cariche energetiche. Ad una dimensione di analisi crescente, queste particelle si presentano composte da energia e quindi il costituente primo della materia si può ipotizzare come una serie di  stringhe di energia  che vibrano ad una determinata frequenza o lunghezza d’onda caratteristica. Gli infiniti universi paralleli potrebbero coesistere nello stesso continuum di dimensioni, vibrando a frequenze differenti. Il numero di dimensioni necessarie è indipendente dal numero di universi, ed è quello richiesto per definire una stringa (al momento 11 dimensioni). Questi universi potrebbero estendersi da un minimo di 4 a tutte le dimensioni in cui è definibile una stringa. Se occupano 4 dimensioni, queste sono il continuo spazio-temporale: nel nostro spazio-tempo, coesisterebbero un numero infinito o meno di universi paralleli di stringhe, che vibrano entro un range di lunghezze d'onda/frequenze caratteristico per ogni universo. Coesistendo nelle stesse nostre 4 dimensioni, tali universi sarebbero soggetti a leggi con significato fisico analogo a quelle del nostro universo. La novità di questa teoria è che gli infiniti universi non necessitano  di postulare l'esistenza di più di 4 dimensioni di spazio-tempo  ciò che consente di definire una pluralità di universi indipendenti non è un gruppo di 4 o più dimensioni per ogni universo, ma l'intervallo di lunghezze d'onda caratteristico. L'intervallo teorico di frequenze/lunghezze d'onda per le vibrazioni di una stringa determina anche il numero finito/infinito di universi paralleli definibili - ovviamente sulla base di questi studi più o meno fantastici ma con un sostrato di plausibilità dovuto alla lusinga di calcoli matematici  trasferiti nella categoria dell'immaginario con scivolamento nel simbolico e alla coniugazione di numeri complessi,  ecco  che ciascuno di noi può immettere nel calcolo infinitesimale serissimo ed accreditato da quel pop o di scienziati e filosofi,  le proprie fantasie che sono della stessa materia dei sogni ovvero quell’equivalente di materia oscura che  compone il simbolico e quindi il funzionamento dell’inconscio o ES, suscettibile anche questi di appropriarsi dell’epiteto di Super. Le indicazioni di simili esperienze sono molteplici e costellano tutta la storia della letteratura e della creazione artistica: dalla poesia  alla prosa, alla pittura, alla scultura, all’architettura e  con forse maggiore frequenza  nell’ultima delle arti la settima ovvero il cinema. Quanti film abbiamo visto con la trama del cambiamento alternativo, del salto di stato: Frank Capra, Ernest Lubitsh, Billy Wilder, Ingmar Bergman, Louis Bunuel? ….  dove un quotidiano banalissimo evento determina  due  differenti destini della stessa persona che viaggiano appunto su due universi  paralleli, ma  su contesti di cui uno è alternativo all’altro proprio in virtù di quell’evento banale.  Quanti eventi più o meno banali abbiamo riconsiderato nella nostra vita “ah se non avessi fatto questo, ma invece quello? Oppure il canonico “non ti avessi mai incontrato! La mia vita sarebbe stata tutt’altra cosa!” Abbiamo detto che le fantasie, così come tutti i processi creativi artistici e letterari sono della stessa materia dei sogni e in passato abbiamo ipotizzato che un sogno da svegli guidato alla maniera di Desoille,magari riveduto e corretto
potrebbe essere equiparato al collasso dell’equazione d’onda  così come supposto da Schrodinger  e portare ad un nuovo integrale sui cammini di Feynman, quindi pervenire a qualche cosa di inusitato che merita ovviamente l’epiteto di “Super”  sia che si voglia così considerare l’inconscio che appunto si nutre del simbolico dei sogni, ma anche di tutti gli altri meccanismi di rappresentazione:  la simmetria che guida il suo funzionamento diventa super e le stringhe che si compongono di quell’energia vibrante che potrebbe dare origine al tutto,  diventano Super anche esse.  I
o per la verità non ho mai creduta alla teoria di un unico primordiale Big Bang, semmai ecco un po’ alla maniera degli integrali sui cammini di Feynman, sono propenso ad ipotizzare una serie multipla, anzi una serie pressocchè infinita di tante origini, tanto da giustificare quella tesi di “inflazione cosmica” C’è da dire che l’universo dell’origine, o meglio delle multiple origini, abbia attraversato questa pochissima precisata inflazione cosmica  è a tutt’oggi ancora materia di accesissime discussioni. Il punto è che  se accettiamo tale idea dell’inflazione cosmica (ed io sono uno di questi)  bisogna porci ancora una volta proprio come il Feynman dell’integrale sui cammini in relazione ad altrettanto numerose fenditure, che potrebbero benissimo venire intese come tante realtà, ognuna con un suo sviluppo, un suo processo, giustappunto un suo cammino. In verità l’inflazione cosmica potrebbe davvero dar luogo a tale famoso integrale sui cammini e quindi potrebbe essere la dimostrazione che il nostro universo possa essere  solo una piccola infinitesimale parte di una realtà sterminata il cui solo pensarla fa girare la testa;  il punto è che noi tutti abbiamo un orizzonte alquanto limitato e la sola idea di comunicare o entrare in contatto con regioni al di fuori del nostro Universo ci induce a dei salti vertiginosi per la nostra ragione. Il solo ammetterne la possibilità, fa subito vacillare la idea di unicità del nostro stesso essere e ci rende partecipi di una realtà fatta appunto di un numero molto vicino all’infinito di universi  il cui numero e’ stato teoricamente calcolato  in uno spaventoso “uno seguito  da cinquecento zeri” , e neppure ciò esaurisce il problema perché nessuno può contraddire che il meccanismo  che ha prodotto l’inflazione sia sempre attivo e quindi ingenerare  un continuum spazio temporale che agisce praticamente sempre, ovvero una ipotesi da vertigine da far girare la testa, di un Super Universo fatto da quasi infiniti multi universi. Questo Super Universo  inoltre  proprio nei suoi oscuri, misteriosissimi, sconosciuti meccanismi iper segreti, l’ho detto per molti versi equiparabili a quell’inconscio come insiemi infiniti di Mattè Blanco che funziona per simmetria, può nascondere  altro, molto altro: ad esempio potrebbe essere stabilita una equiparazione tra i funzionamenti della nostra mente di conscio e inconscio e il moto delle Galassie: se ammettiamo difatti che noi non siamo solo parte di un tutto, ma siamo il tutto, in totale interazione con ogni manifestazione dell’intero Universo o multi universi che siano, di tale interazione farà parte la nostra modalità di rappresentazione, ovvero una rappresentazione visibile, esterna, addirittura metaforica e logica come la coscienza, ma anche quella modalità non logica, metonimica e sempre oscura e misteriosa del nostro inconscio : dalla prima traiamo l’osservazione che le varie galassie a spirale come la nostra via Lattea oltre alla materia visibile, fatta di stelle, polveri,  comete, asteroidi, nebulose e buchi neri, debbono contenere un altro elemento non meglio identificato, una forma di materia invisibile, inspiegabile, oscura senza luce  che appunto viene chiamata “”MATERIA OSCURA” 
Tale materia oscura, cioè senza luce, ha straordinarie somiglianze con quello che perlomeno da Freud in poi siamo abituati a chiamare inconscio e proprio come l’inconscio sfugge a qualsivoglia rappresentazione e può essere riconosciuta solo attraverso i suoi effetti . Proprio come l’inconscio di gran lunga più vasto del conscio schematicamente rappresentato dalla parte sommersa dell’iceberg,  la materia oscura avvolge  completamente le galassie, riempiendo lo spazio che occupano con modalità completamente sconosciute. Continuando la nostra assimilazione di mente e universo scopriamo che le galassie si comportano un po’ come noi, amano infatti vivere in comunità, famiglia, tribù, città, nazioni, ovvero a livello cosmico in ammassi  sempre più vasti composti di migliaia, milioni, probabilmente infiniti  membri , tanto per rifarci al solito inconscio come insiemi infiniti. Nel vederli l’etologo, il biologo, lo psicologo  ed in ultimo anche l’astrofisico si chiedono : cosa li tiene insieme? La risposta sembra ovvia: per i primi una sorta di attrazione, un affiato tra esseri umani  alle prese con un ambiente comune poco propenso a lasciarsi abitare, per il fisico la forza di gravità , con cui le galassie si attraggono l’un l’altra. Ma ecco che quando si fanno i debiti calcoli, i conti non tornano: la massa  visibile delle galassie, quella luminosa che possiamo osservare, un po’ come i pensieri della nostra logica,  è ben poca cosa rispetto alla immensità del cosmo : bisogna ipotizzare una forma invisibile  di materia  per spiegarci la stabilità delle immense formazioni cosmiche , una materia misteriosa  presente ovunque che permea ogni cosa della nostra e altre galassie, filamenti di “materia oscura”  che sono come una ragnatela cosmica  che avvolge ogni regione in cui è presente la materia visibile, e noi con la nostra piccola infinitesimale coscienza siamo  come una torcia che fa luce solo nello 
spazio del suo raggio, lasciando nel buio la sterminata vastità di tutto quello che ci circonda:. Gli studi più recenti ci dicono che questa enorme, sterminata massa di materia oscura e invisibile che ci circonda rappresenta il 27% della massa totale del nostro universo e chissà quanto dei multiuniversi che potremmo enumerare. Da quando le prove di questa presenza di “materia oscura” si sono moltiplicate , i fisici teorici hanno elaborato una serie di possibili spiegazioni, una delle più suggestive è quella che alla simmetria che regola il meccanismo di funzionamento dell’inconscio come insiemi infiniti secondo  la interessante teoria di Mattè Blanco, viene aggiunto quel prefisso “super”  sicchè si perviene alla “supersimmetria” è una teoria che parte dall’ipotesi  che la materia conosciuta  sia solo una parte di quella materia primordiale ingenerata da quella inflazione cosmica che avrebbe prodotto quel Super Universo fatto di infiniti multiuniversi . La teoria  prevede che ogni particella  conosciuta abbia un partner super simmetrico , ovvero un’altra particella che le somiglia in tutto e per tutto  salvo essere molto più pesante   ed avere un diverso spin (che cosa è lo spin? È una proprietà molto simile alla rotazione  attorno ad un asse, intrinseca di tutte le particelle). Tutte i partner supersimmetrici  hanno lo stesso nome delle particelle  conosciute, con però l’aggiunta di una “s” sicchè  l’elettrone diventa il selettrone, il protone sprotone il quark top , stop, e così via. Per rendere sempre riconoscibile una teoria contemplante la supersimmetria è stato  convenuto di usare l’acronimo “Susy” , che a me personalmente fa tornare alla memoria  quei quesiti, denominati appunto “della Susy” che la  Settimana Enigmistica proponeva per le nostre menti, di solito in un qualche cammino sul treno, per un viaggio di una certa lunghezza. I quesiti lasciando il treno e i quesiti che facevano il palo con il Bartezzaghi (padre), oggi dopo un bel gruppetto di anni sono diventati enigmi, e la sinuosa Susy richiederebbe che si trovino delle particelle simili ad essa, cosa che nessuno  c’è mai riuscito; è stata avanzata l’obiezione che tali particelle  popolavano il Super Universo in eguale proporzione rispetto alla materia ordinaria al verificarsi di ogni inflazione cosmica , tra le quali ad esempio è stato fatto rientrare il nostro Big Bang, ma poi con il rapidissimo  raffreddarsi del fenomeno di inflazione  si sarebbero estinte in massa, impossibilitate  a sopravvivere e quindi disintegratesi.
C’è però una escamotage di Susy che sostiene che una particella
  particolare quella che rappresenta  la partner supersimmetrica del neutrino ed eccezionalmente è denominata non sneutrino, ma neutralino, in quanto molto pesante non interagisce  con le altre forze di materia e quindi  può costituire enormi ammassi  capaci di intensa attrazione gravitazionale. Quindi la materia oscura potrebbe essere un gas di pesanti neutralini , residui fossili di un’epoca priomordiale in cui la materia supersimmetrica, Susy, dominava l’universo. Un bel rompicapo anche per i fisici quantistici che non hanno piu' il tempo di farsi un bel viaggetto in treno e sfogliare la Settimana Enigmistica 


Nessun commento:

Posta un commento

IL PEGGIO DELLA BOTTEGA

  C'e' una parola  o meglio due , un avverbio e un -ismo,  che unite insieme  possono  riassumere tutta la repulsione, tutto il disg...