venerdì 26 marzo 2021

LA FINE DELL'UOMO?

 

IL BLOG SERVE ANCHE A QUESTO A CATALOGARE DEGLI ARICOLI COME QUESTO DI UN CERTO PECCHIOLI CHE POSSONO AVERE UNA CERTA RILEVANZA Nella tempesta del Covid 19, del Grande Reset si perde di vista l’essenziale, ossia la rapidissima cancellazione dell’umano e del naturale. Assistiamo alla creazione di una specie post umana e all’imposizione di un “essere nel mondo” assolutamente diverso rispetto a quello della vecchia, antiquata umanità. L’uomo diventa (definitivamente?) materiale disponibile. L’Occidente terminale nega se stesso e i fondamenti di trenta secoli di civiltà, e trascina nel suo delirio di onnipotenza “tecnica” la specie, corpo vile di un progetto dagli esiti indefiniti. Al riguardo, spiace dover constatare l’afasia di buona parte del mondo liberale e conservatore, come sempre in tutt’ altre faccende affaccendato. Del resto, mentre Sagunto era espugnata, a Roma ci si limitava a discutere. La follia neoliberista della “distruzione creativa (J. Schumpeter) ha azzerato le necessità immateriali dell’uomo “che nutrono lo spirito e fondano la socialità” ovvero l’arte, lo sport, la cultura, lo spettacolo, la convivialità, tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Giorgio Agamben parla di vita ridotta a sopravvivenza (zòe), deprivata di ogni elemento di nobiltà e grandezza, sacrificata alla mera durata biologica, l esistenza in vita. Un altro pensatore, Byung Chul Han, coreano di lingua e residenza tedesca avverte che la società dominata dall’isteria della sopravvivenza (fisica) è una società di “non morti”. La prognosi si spinge più in là: nella preoccupazione rivolta unicamente alla sopravvivenza noi siamo uguali al virus, questa creatura non morta che si limita a moltiplicarsi, a sopravvivere senza vivere. Da tutto si inferisce che è in atto una guerra contro l’uomo, ovvero contro lo spirito. Non riusciamo a immaginare un società più radicalmente materialista, più ostile alla trascendenza, al pensiero, cioè alla persona umana nella sua unità inscindibile di corpo, anima e spirito, di quella contemporanea. Spaventa il silenzio della Chiesa e di parte della cultura cristiana. Sostituito Dio con l’uomo – la cosiddetta scelta antropologica- sono venuti meno gli strumenti per reagire e persino per parlare. L’umanesimo cristiano contemporaneo diventa silente poiché non ha più nulla da comunicare all’uomo, ed è quasi altrettanto materialista delle culture dominanti, ai cui piedi le chiese si sono accucciate. Nulla rimane perfino dell’equivoco umanesimo integrale di Maritain, che certo non escludeva Dio. Avvertiva Chesterton che quando si sottrae ogni realtà alla dimensione soprannaturale, questa non diventa naturale, ma antinaturale. Corriamo a tappe forzate verso un homo animalis ontologicamente uguale agli altri mammiferi. Pochi giorni fa, ascoltavamo un conoscente disprezzare l’arte perché “non dà da mangiare”. Che ne penserebbe l’antenato che nella grotta di Altamira disegnò per primo- eternizzandolo- ciò che vedeva fuori dalla caverna? Non di solo pane vive l’uomo, disse qualcuno che neppure la Chiesa forse considera più figlio di Dio. Dante dette voce all’ansia di scoperta, all’eccedenza invincibile dello spirito umano rispetto alla nuda vita in una straordinaria terzina dell’Inferno: “considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. All’occidentale contemporaneo non importa nulla della “semenza”, ovvero di se stesso come specie e civiltà. Prigioniero del principio di piacere, è interessato unicamente a prolungare la sua vita (non esistenza, che presuppone autocoscienza, senso del Sé). Lo stesso Dante fa dire a Ulisse “dei remi facemmo ali al folle volo”. L’uomo ha per vocazione di volare, andare oltre come Icaro, ma la mitologia greca condanna l’assenza di limite, la hybris della creatura che si sostituisce agli Dei. Fu il cristianesimo a risolvere la contraddizione ed è sempre Dante a tagliare corto. “State contenti, umana gente al quia, che se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria. Tutto superato: in alto, un’oligarchia decisa a oltrepassare l’uomo nel transumano, ibridandolo con la macchina, in basso, per il resto dell’umanità il destino sembra essere quello di una vita animale, senza scopi diversi dalle funzioni biologiche e dai piaceri volgari. Sostituiti dal robot nel lavoro, dai cervelli elettronici e dagli apparati artificiali nelle decisioni, assomiglieremo sempre più al leone sazio che sonnecchia e aspetta i morsi successivi della fame. La novità è l’estensione dell’operazione in atto, per il resto nulla di nuovo: panem et circenses come al tempo dei Romani. Si è stabilita, all’ombra della tecnologia e della scienza convertite in culto obbligatorio, un’alleanza tra materialismo e individualismo che non distrugge solo la comunità e la società, ma cancella l’umano. L’uomo diventa definitivamente lupo a se stesso, o sciacallo, nello stesso momento in cui si riduce a gregge, puntino esonerato dal pensiero la cui zavorra è l’anima. Il sacro è deriso e sfrattato da zòe. La forza del rito e la funzione dei simboli è negata, incompresa, celata dietro le luci dello spettacolo. Ancora Byung Chul Han mette in guardia da quest’ulteriore perdita. L’ ossessione narcisista, la costante ricerca del nuovo e dell’inedito, la bulimia consumistica dell’usa e getta determinano la scomparsa delle forme simboliche e delle pratiche rituali, privando l’uomo di gesti atemporali dal potere unificante.Il silenzio, il raccoglimento, il senso di sacralità necessari allo svolgimento del rito fondano un legame tra il sé e l’Esterno, tra il sé e l’Altro, “oggettivano il mondo, strutturano un rapporto con il mondo”, creando una comunità senza comunicazione.” Alla comunità senza comunicazione, propria della società rituale, Han contrappone la comunicazione senza comunità, il baccano in cui il soggetto-atomo si ritrova a girare a vuoto attorno a se stesso in un mondo radicalmente disincantato, ossia disumanizzato. Serve una controrivoluzione, cioè, con il vocabolario di Joseph De Maistre, il contrario della rivoluzione che ci ha condotto fin qui. La vita “pratica” (vita activa, nel linguaggio di Hannah Arendt) non esaurisce né soddisfa l’uomo, ma lo precipita in un cortocircuito in cui la mancanza di senso conduce alla noia assoluta o alla paura che si fa orrore e poi sgomento, poiché ogni paura umana è, alla fine, terrore della morte, la “mia” morte. In questo senso e dal suo punto di vista, il potere ha lavorato benissimo. Prima ha cancellato la religione, poi l’idea di Dio, quindi la spiritualità umana, infine ha sostituito il Creatore con il creato e la creatura. Lo snodo finale è la regressione animale priva dell’innocenza e con il tarlo della fine: l’uomo è l’unico animale che muore davvero, poiché conosce il suo destino. Ridotto a esemplare d’allevamento, ha dimenticato la trascendenza, spento la luce dell’anima e confuso lo spirito con un’equivoca emotività. La paura della morte che ci ha cambiato così a fondo nel fatidico 2020 è connaturata all’essere umano. I popoli e i tempi che hanno mantenuto la fede religiosa sono riusciti a non farsene sopraffare. A differenza dell’individualismo materialista disumanizzato che ci ha fatto ignorare la fine dei nostri cari e a tacere dinanzi al divieto dell’assistenza e delle onoranze funebri, è la dimensione spirituale, non la coscienza comune della morte, a generare condotte solidali verso chi è fragile, empatia autentica con il malato e il sofferente, lasciati morire come cani rognosi. Dove la fede è sparita, la paura della fine si è esacerbata, determinando panico e angoscia generalizzata, mascherate da emotività presto trasformata in fatalismo disperato, come nella lirica Aspettando i barbari di Konstantinos Kavafis. “Perché i valenti oratori non vengono a snocciolare i loro discorsi, come sempre? Oggi arrivano i barbari: sdegnano la retorica e le arringhe. Perché d’un tratto questo smarrimento ansioso? (I volti come si son fatti seri). Perché rapidamente le strade e piazze si svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi? “Il rancore reciproco, la sfiducia, la lontananza guardinga sono la stazione terminale della disperazione atea. A volte essa si esprime con violenza, come lo scorpione che scalcia nell’agonia, altre volte diventa la silenziosa fuga di chi si rinchiude. Unico obiettivo: prolungare la vita-zòe di un altro po’. Osservava Giuseppe Prezzolini che quand’anche la vita umana durasse cinquantamila anni, sarebbe sempre un limite, una frontiera irrevocabile. Da un anno, pare tramontato anche il nebuloso concetto di “qualità della vita”. Nel regno della quantità, conta la durata. L’assalto ai vaccini ne è la prova: chi ha potere e denaro scavalca tutti gli altri: l’unica vita che importa è la propria. Nulla conta che sia mercificata integralmente ed il corpo fisico, sotto il biopotere, sia oggetto di compravendita. Si acquistano i figli, gli organi (parti e pezzi staccati di uomo) si commerciano umori biologici come lo sperma, si immette nel circuito produttivo il feto umano abortito, assai ambito in certe produzioni industriali, si affitta l’utero della donna povera. Perché mai l’uomo dovrebbe essere ancora considerato un valore in sé, o, come tentava di spiegare Kant ai suoi amici illuministi, un fine e non un mezzo? Tutt’al più, è un fine (individuale) il corpo. Lo dice Ernst Juenger: “il segreto nella moderna sensibilità sta nel fatto che essa corrisponde a un mondo in cui il corpo è il valore supremo “. Dunque, siamo oggetti: la reificazione dell’uomo. La salute, attraverso la medicalizzazione totale della vita, è un’obbligazione scandita dagli ordini impartiti dagli esperti. L’uomo scompare anche nella perdita progressiva di autonomia: molte funzioni – fisiche e cognitive- sono delegate alle macchine. Gettiamo anche la memoria: non solo quella storica, ma la capacità prodigiosa di apprendere e trattenere le conoscenze. A che serve lo sforzo, se dentro un minuscolo apparato elettronico ci sono tutte le risposte? Arnold Gehlen, maestro dell’antropologia filosofica del Novecento, definiva l’uomo essere che prende posizione. Una specie priva di una sicura condotta determinata dagli istinti che guidano gli animali, quindi manchevole, lacunosa, non specializzata. (…) La specializzazione nostra è la cultura, la capacità di accumulo di conoscenze, la tendenza all’azione, la volontà di potenza. Attraverso tali caratteristiche, l’uomo si “esonera”. L’esonero (entlastung) è la somma sempre aperta a nuovi addendi di prestazioni cognitive che moltiplicano le possibilità ed il padroneggiamento dell’esistenza da parte dell’uomo a patto che sussista un’apertura al mondo. L’uomo è tanto più esonerato quanto più avanza la sua capacità di indagine sulla realtà. I suoi mezzi principali sono il linguaggio ed il pensiero astratto, le prestazioni esonerate sono le abitudini, le idee elaborate. La novità è che siamo ad una svolta della storia dell’umanità in cui la specie esonera se stessa e si affida a ciò che è altro da sé, le macchine da lei stessa costruite, sino alle nuovissime forme artificiali di vita “cosciente”. I pericoli sono immensi, e fanno ritenere che il cammino verso l’uomo 2.0 sia irreversibile. Gli interessi in gioco, nonché le conseguenze civili, economiche, antropologiche ed esistenziali sono incalcolabili, e le derive riguardano tutti, con la possibilità che i meccanismi sfuggano dalle mani, pessime ma ancora umane, di chi è ai vertici e negli stati maggiori del progetto. Il problema è la progressiva incapacità di fare domande, ovvero di abdicare alla condizione umana. “ Dipendente dalla parola salvifica degli esperti, dagli strumenti tecnici e dal desiderio che non si sazia, alimentato dal meccanismo del cane di Pavlov, che sbava alla semplice idea del cibo, l’uomo postmoderno si esonera da se stesso, dipendente come mai prima dalla volontà altrui. Non ha più in tasca il “suo” denaro, ma una carta fornita da qualcuno che può revocarla o bloccarla; non ha più gusti o desideri propri, prigioniero della narrazione pubblicitaria, scambiata per verità nella confusione di messaggi e nel sovraccarico di “news” contraddittorie. A ogni avanzamento della tecnologia, egli affida una parte ulteriore di sé, delle sue capacità e funzioni biologiche e cognitive a qualcun altro, chi controlla e possiede il mezzo tecnico. Bastano le dita per pigiare sui tasti e azionare i comandi di strumenti che fanno al posto nostro ogni gesto, ossia si sostituiscono a noi. L’automazione renderà superfluo il lavoro umano in moltissime attività. Si diffonderà, oltre a un’ulteriore dipendenza dalla macchina, la subordinazione a redditi di sussistenza, antidoto alla rabbia sociale. La specie umana- o buona parte di essa- vivrà lontana dal lavoro, dall’aggregazione comunitaria, dalla creatività e dalla dignità che ne deriva, in attesa dell’accredito del sussidio. Un’ ulteriore dipendenza, aggravata dal fatto che il reddito verrà attribuito in forma elettronica e non potrà essere speso se non nei modi, nelle forme, per beni e servizi decisi dall’alto. Il rischio è di generare due umanità distinte e incomunicabili: l’oligarchia, sempre più ricca, potente, orientata al transumanesimo e una massa sottostante, non plebe, ma sottospecie largamente animalizzata e forse modificata – a lungo termine – dalle radiazioni e dalle sostanze chimiche contenute nei medicinali e nel cibo. L’inveramento tecnologico degli “ultimi uomini” ammiccanti di Nietzsche. Il fenomeno, spiega Giorgio Agamben, va considerato nella prospettiva della specie. Un secolo fa, lo scienziato olandese Ludwik Bolk aveva previsto che “gli apparati tecnici cui l’uomo si affida in misura crescente per poter sopravvivere avrebbero raggiunto un punto di esasperazione estrema in cui si sarebbero rovesciati nel loro opposto e avrebbero finito per causare la fine della specie. “Altri mostrarono che l’esternalizzazione delle funzioni degli organi corporei produce la loro progressiva disattivazione per affidarle a strumenti artificiali. A ogni progresso tecnico corrisponde un regresso funzionale, che, se spinto oltre un certo limite, può mettere in questione il futuro della specie. Agamben conclude con un moto di speranza rintracciato nelle parole di un grande della Grecia classica, Euripide: “ciò che ci aspettavamo non si è compiuto e gli Dèi trovano una via per l’insperato”. Un ulteriore problema è la rarefazione del linguaggio, la sua sostituzione con cifre e algoritmi. Sentiamo ancora Agamben: “la verità si sposta dall’ambito delle parole e della lingua in quello dei numeri e della matematica, il linguaggio, ridotto a sistema di segni convenzionali, senza più rapporto con la verità, può diventare una prigione. Forse gli uomini non sono mai stati così inermi e passivi di fronte a un linguaggio che li determina in misura crescente.” E che finisce per essere un elemento ulteriore di disumanizzazione. Se questo è vero, la via per l’insperato invocata da Euripide è il ritorno di un umanesimo aperto alla trascendenza. E’ la tesi di Eugenio Capozzi, autore del recente L’autodistruzione dell’Occidente. Si tratta di recuperare le radici della visione dell’uomo fondata dalla civiltà greca e romana, portata a sintesi nell’incontro dei popoli d’ Europa con il cristianesimo, educati al rispetto della persona umana e alla libertà di coscienza. Una civiltà, tuttavia, sussiste solo finché ci si sente accomunati da una medesima visione del mondo che adotta princìpi comuni e si riconosce nello stesso patrimonio simbolico. L’umanesimo europeo, negata la matrice comune, ha sviluppato un virus potente quanto insidioso, l’odio di sé, un’autocritica radicale e distruttiva, la tendenza all’ auto relativizzazione, ossia a decostruire se stessa sino a non credere più in alcuno dei suoi principi. Prima, l’umanesimo europeo, diventato occidentale (mutazione che è stata l’inizio della fine) possedeva una fede tanto potente in se stessa da considerarla base autoevidente di una cultura universale. Da mezzo secolo, dopo il 1968, ha preso a immaginare i suoi principi come i peggiori al mondo. Il testimone inascoltato fu Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI. La sua definizione resta la più pregnante: dittatura del relativismo “che non riconosce nulla di definitivo e lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”. Più di recente, dall’America abbiamo importato una variante del virus demolitrice, il relativismo diversitario che per Capozzi conduce “alle estreme conseguenze la cancellazione dei fondamenti religiosi del costituzionalismo, del liberalismo e della democrazia; ha promosso il ritorno a una concezione tribale e castale dei diritti soggettivi; ha legittimato su quella base la violazione del diritto alla vita, ha degradato l’essere umano a una condizione pari a quella animale, a ospite non essenziale dell’ecosistema. Ha amplificato a dismisura l’abisso tra élites ultra-borghesi persuase di poter ambire all’onnipotenza e masse destinate a fungere da materiale per i loro progetti di dominio.” Ha determinato altresì un passaggio sorprendente dal libertarismo edonista a un autoritarismo di ritorno, esito di una visione integralmente relativista e materialista. Non c’è possibilità di realizzare un recupero dell’umanesimo originale se non all’interno delle civiltà europee di matrice cristiana. Non vi sono alternative, non funziona un umanesimo alternativo a quello prodotto dalla nostra storia. Ogni contaminazione o pretesa di universalismo non può che sfociare in nuovo relativismo o nel nichilismo della “cultura della cancellazione “di cui siamo testimoni sconcertati. Fuori dal ritorno al reale, dal recupero di ciò che siamo diventati nel lungo processo di stratificazione storica che ha condotto alla “scoperta” della persona umana, della sua dignità e trascendenza, l’eredità possente che parte da Omero e passa per Atene, Roma e il cristianesimo, non c’è che una rapida disgregazione. Paul Valéry, dopo la prima guerra mondiale scrisse che le civiltà, da allora, sapevano di poter morire. Sempre, si tratta di suicidio.

mercoledì 24 marzo 2021

I MOSTRI: PASTEUR, FLEXNER, AMA, BIG PHARMA

 Il Sistema che controlla il presente,  si e' sempre detto,  che incanalera' il futuro,  ma sopratutto,  manipola il passato,  perché ha il potere di gestire e ovviamente cambiare, a proprio tornaconto,  la storia che e' arrivata fino  a noi. Proprio quello che è avvenuto all’origine storica della medicina. Una storia volutamente occultata e manipolata, che nessuno conosce, tanto meno i medici. Per avere un quadro generale della situazione presente è necessario conoscere il passato e precisamente quello che è accaduto nel XIX secolo. Nel 1847 nasce infatti a Philadelphia presso l’Accademia di Scienze Naturali l’AMA, l’Associazione dei medici americani. Nel 1848 l’associazione inizia subito a criticare e attaccare tutto quello che non riconosce come «scientifico», stabilendo criteri per analizzare i ciarlatani e i rimedi miracolosi. Dopo pochi anni, nel 1906 l’AMA pubblica il «Medical Education Directory» di tutte le scuole mediche degli USA stabilendo i requisiti di ammissione. Passaggio questo epocale visto che da sempre tutti potevano professare e praticare l’arte terapeutica. Il periodo storico è molto interessante perché l’industria chimico-farmaceutica, chiamata oggi Big Pharma, è nata come conseguenza della «Teoria dei germi» del chimico Louis Pasteur e della cosiddetta «vaccinologia».Secondo la teoria dei germi, tutte le malattie sono causate da agenti (microbi) esterni che entrano nel corpo e lo avvelenano. La vaccinologia parte dalla stessa concezione: le epidemie e le malattie infettive sono causate da batteri e/o virus e si possono prevenire e sconfiggere immunizzando le persone con farmaci chiamati vaccini che stimolano la risposta immunitaria. Tutto il costrutto teorico e concettuale della teoria dei germi e quello dei vaccini sono imperniati sull’antagonismo dell’organismo nei confronti dei microbi patogeni e/o infettivi. Non è mai colpa dell’organismo, dell’ospite, ma solo dei microbi che devono essere cancellati dalla faccia della terra. Quindi da Pasteur in poi tutta l’intellighenzia accademica mondiale ha iniziato a vedere i microbi come una minaccia serissima. Tutto il mondo ricorda e celebra la teoria di Pasteur, ma nessuno conosce le scoperte straordinarie di Antoine Bechamp, un medico batteriologo suo contemporaneo.Bechamp si era reso conto fondamentalmente di due cose rivoluzionarie: quello che permette ai germi di proliferare non sono i germi stessi ma l’ambiente in cui essi vivono, e inoltre i batteri non compaiono spontaneamente come credeva erroneamente Pasteur. I germi per Bechamp sono pleomorfi, cioè in grado di cambiare forma e dimensione a seconda delle condizioni ambientali del terreno (pH, umidità, temperatura, ecc.), mentre secondo Pasteur esisteva solo il monomorfismo: i batteri rimangono sempre uguali a se stessi, e un germe causa una malattia. Due visioni contrastanti, come diverse erano le due personalità in gioco. Pasteur grande affabulatore, ammaliatore e trascinatore con il dono della dialettica, mentre Bechamp il classico ricercatore che pensava solo alla ricerca e alle scoperte. Un altro personaggio che entrò in gioco fu Claude Bernard. Mentre Bechamp aveva scoperto molte più cose sulla vera natura dei batteri più di quanto non fosse stato capito fino ad allora, Bernard colmò le lacune relative al perché i germi agiscono e funzionano in quel modo in diversi ambienti. Bernard si rese conto che i germi sono nocivi solo quando si trovano in un ambiente che permette loro di arrecare danno, per cui se l’ambiente viene mantenuto in una condizione ottimale le persone non dovrebbero preoccuparsi di entrare in contatto con i microbi. Oggi, e tanto più all’epoca, questa concezione della vita è eresia da bruciare al rogo. Il motivo è facilmente intuibile: all’industria chimico-farmaceutica che stava sorgendo in quel periodo andava bene solo la teoria di Pasteur, dato che il loro scopo era vendere farmaci. Se infatti la causa della malattia è un patogeno esterno, la medicina può intervenire con la chimica; se invece la causa della malattia non è il microbo ma il terreno allora i farmaci non servono a nulla…La situazione della medicina nel XXI secolo fa comprendere che la strada intrapresa all’epoca dalla medicina si basò sul vangelo canonico secondo Pasteur. Le scoperte di Bechamp divennero apocrife, come lo stesso medico, cancellato completamente dalla storia della medicina moderna. 

Altri furono i passaggi importanti che modificarono la scena. Nel 1910 venne pubblicato il Rapporto Flexner, un lavoro che avrebbe cambiato in modo radicale il corso della medicina americana e mondiale. Tale Rapporto venne finanziato da alcune tra le più potenti organizzazioni industriali e bancarie: Fondazione Rockefeller, Fondazione Carnegie, JP Morgan, assieme alla stessa AMA. Abraham Flexner valutò i vari metodi di insegnamento utilizzati in ciascuna delle 155 scuole da lui studiate, allo scopo di impostare e preordinare il sistema standardizzato della medicina che i suoi committenti (paganti) intendevano realizzare. Prima del Rapporto Flexner, quella che oggi viene chiamata «medicina alternativa» era semplicemente la medicina antica, quella della tradizione. All’epoca vi erano tantissime scuole di pensiero e ogni sorta di approccio alla medicina, ognuna con i suoi risultati e benefici. Le varie scuole di medicina (omeopatia, chiropratica, osteopatia, fitoterapia, ecc.) erano oltre 650 nei soli Stati Uniti.Il piano diabolico dei gruppi che finanziarono il Rapporto era di unificare la medicina in un unico sistema: il loro sistema, sottoposto ovviamente al loro controllo! Prima del lavoro fatto da Flexner l’industria farmaceutica era agli albori e si stava radicando, ma le cose per loro cambiarono molto rapidamente quando l’industria petrolifera (impero Rockefeller) si rese conto che grazie alla chimica organica si potevano alterare le molecole, trasformandole in ogni sorta di sostanze, anche farmaci. Un business fantasmagorico. Nacquero così i primi brevetti, i primi farmaci chimici.  Flexner e la sua squadra d’élite denominata Hopkins Circle crearono il terreno e in questo modo l’AMA assunse il controllo totale del sistema didattico, creando un monopolio ed eliminando tutta la concorrenza alla formazione medica basata sul modello petrolchimico. Il passaggio geniale è stato nell’utilizzo dei soldi e della soglia minima di finanziamento, garantendo così che le donazioni in milioni di dollari delle lobbies andassero solo alla formazione degli istituti di medicina «certificate» da loro. Questo provocò la scomparsa di moltissime scuole esistenti, perché gli studi universitari trovandosi nell’impossibilità di mandare avanti una facoltà, sospesero le loro attività. Dagli enormi forzieri di Carnegie, Rockefeller, JP Morgan uscirono centinaia di milioni di dollari per le scuole in cui si insegnava una medicina basata sull’uso di farmaci. In cambio dei finanziamenti – cioè in cambio della tangente – però alle scuole veniva richiesto di continuare ad insegnare materie esclusivamente orientate all’impiego di farmaci senza attribuire alcuna importanza alla medicina naturale.Le scuole (Yale, Princeton, Stanford, ecc.) che appoggiarono il nuovo insegnamento ricevettero milioni di dollari, mentre quelle che insegnarono qualcosa di diverso dal loro programma finirono per chiudere a causa delle pochissime iscrizioni e della mancanza di soldi.Il numero delle facoltà di medicina passò da 650 a 50 e in qualche decennio la salute mondiale cadde nelle mani dell’élite! In pochissimi anni l’industria privò la medicina di tutta la sua linfa vitale, trasformandola in un vuoto meccanismo per la generazione di profitto. Oggi la medicina è stata fagocitata da un oligopolio chimico-industriale. Infine grazie alle consulenze di Edward Bernays padre della propaganda, venne realizzato un lento ma deleterio lavaggio del cervello delle masse, che in pochissimo tempo creò una società fatta di persone imbottite di farmaci. Il tutto avvallato dal nuovo esercito di medici indottrinati a spacciare solo medicinali. Esattamente quello che sta avvenendo oggi.I medici che si rifiutavano di accettare tali direttive venivano definiti ciarlatani. La pietra tombale alla libertà venne deposta dal presidente Roosevelt nel 1938 con la firma del Food and Drug and Cosmetic Act, la legge che diede origine alla FDA, l’ente sovranazionale che controlla farmaci e alimenti. La FDA ha l’aureola di ente governativo ma in realtà si tratta di una creatura propagandistica del meccanismo industriale. La cosa scandalosa è che ciascuna delle due entità, Big Pharma da una parte e FDA dall’altra, avrebbe fornito il proprio aiuto al mantenimento dell’altra. Le industrie farmaceutiche vendevano medicinali con il benestare delle scuole di medicina, dei mass media che pubblicizzavano i loro prodotti, e della FDA che ne garantiva l’autorizzazione, contribuendo a creare credibilità scientifica.Oggi è risaputo che la credibilità scientifica della FDA è stata creata ad arte per dare l’illusione ai sudditi di un ente che controlla e supervisiona la salute pubblica. La realtà è che tale ente controllore, che riceve finanziamenti miliardari dai controllati, serve solo ad autorizzare i veleni dell’industria…Questo è il brodo culturale e il terreno su cui è nata e cresciuta la struttura base della medicina moderna.Nonostante siano passati oltre cento anni da quando il Rapporto Flexner fece piazza pulita della medicina tradizionale, della concorrenza, instaurando un vero e proprio cartello o monopolio della salute, l’attuale situazione è drammaticamente più inquietante di allora. Se prima i tentacoli sempre più lunghi delle lobbies della farmaceutica avvolgevano le scuole, le università, oggi si sono insinuati perfino all’interno delle istituzioni e dei governi. Gli esempi sono nel cuore di ognuno, basta osservare per esempio il decreto Lorenzin convertito nella legge nr. 119/2017. Se in passato i medici che usavano i prodotti naturali al posto della chimica imposta dalle lobbies venivano tacciati di «ciarlataneria», oggi se solo mettono in discussione la pratica vaccinale vengono radiati. Ecco la differenza. Mai come oggi la medicina ufficiale è schiava e serva di quelle forze che l’hanno creata..

lunedì 15 marzo 2021

IO - L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA (O CROCE) - ES


NEGLI ULTIMI TEMPI, DIREI PROPRIO IN COINCIDENZA CON QUESTO CORONAVIRUS MI SONO TROVATO MOLTO A RIFLETTERE SU SINTOMO E SIMBOLO, SU IO ED ES, SU CONSCIO E INCONSCIO, SU PENSARE E/O FARE, trovando che si d'accordo sono le due faccie di una stessa medaglia, ma mannaggia quanto operano differentemente: c'e' la faccia principale ovvero quella manifesta in prima mostra, che però come la stragrande maggioranza delle medaglie ha la testa, per lo più di profilo, di qualcuno di famoso, Re, imperatori, anche Regine, celebrati condottieri, e difatti il bello della medaglia e' nella faccia secondaria dove assai spesso c'è una incisione , delle fronde d'alloro con lo spazio per il nome del titolare e dell'evento per la quale è stata concessa. Diverso è se la medaglia è fatta a croce: allora la faccia non può, in genere, esservi racchiusa ed allora ecco che vi si raffigurano corone, leoni e la faccia secondaria è perlopiù assai spoglia. La prima potrebbe rappresentare l'io ed il super io identificati dal personaggio famoso che decreta le modalità di appartenenza sociale, la seconda, sempre più articolata, ma anche misteriosa, l'es ed anche il super es (se ad esempio la decorazione è stata concessa "ad memoriam" e quindi è un pò Heideggeriamente un "essere per la morte" ). Si lo so il Super es è una mia elaborazione in quanto revisione e integrazione della famosa seconda topica Freudiana successiva a "al di là del principio del piacere" e quindi praticamente sconosciuta, ma a mio parere resa necessaria dall'aver postulato Thanatos come espressione del desiderio (appunto un super es) mentre il super io resta confinato nelle manifestazioni dell'io penso, ovvero della coscienza e della sua dialettica (essendo la coscienza un analogo io, derivato del linguaggio e del procedimento della metafora. Orbene riflettendo sulle due facce della stessa medaglia, ed anche sulle croci , su io ed es, su super io e super es, io sostengo che il sintomo che è peculiare del funzionamento dell'io e del super io si imbriglia nel pensiero logico, ecco in quell'io penso, che per Lacan e' innescato dal non essere, e quindi da' luogo a tutte quelle problematiche sopratutto organiche che fanno del corpo lo schermo riflettente non solo dei disagi e conflitti dell'esistere, ma portano ad insistere nel perseguire il disagio e l'affezione, proprio con il fissarsi su di essi, andando a fantasticare di una guarigione che consenta il mantenimento del proprio status. Di converso c'è l'altra faccia della medaglia o della croce, che non le importa nulla di tale affezione, come diceva Milton Erickson "l'inconscio non zoppica, non tossisce, non soffre e non conosce la negazione, se fa una cosa la fa solo per il proprio interesse che non ha minimamente a che fare con il mantenimento dello status dell'entità umana, ma ha a che fare unicamente col suo desiderio ....e' una sorta di coazione a ripetere (meccanismo essenziale nella formulazione della revisione operata da Freud dell sua stessa teoria con Al di là dl principio del piacere ) : tornare ad un stato precedente a quello dell'apparire della vita, tornare a "de - sidera" = intorno alle stelle , dove possiamo azzardare con le più avanzate teorie cosmogoniche, che il fenomeno vita provenga, quindi più che mai un ritorno, un mito dell'eterno ritorno. Oh bene!!!! si dirà: allora abbiamo un meccanismo una sorta di "the dark side of the moon" che ci consente di pervenire a quanto di più autentico è racchiuso nell'entità umana: elidiamo la coscienza, lasciamo perdere la logica e vediamo di conformarci al funzionamento dell'inconscio così come Freud ci ha ammaestrati e un seguito di tutto rispetto che va sia da grandi impostazione teoriche (Jung, Bion, Lacan, Mattè Blanco) sia da raffinate costruzioni pragmatico/operative (Sullivan, Melanie Klein, Scuola di Palo Alto, Milton Erickson, PNL) Facile a dirsi, molto meno a farsi: elidendo l'io penso sintomatologico, siamo in balia dell'indeterminatezza dell'es, dei suoi giochetti con parole, immagini, atti e perfino costrutti logici che sacrificano la stessa logica, tipo la Fisica Quantistica e i suoi principi, effetti ed elaborazioni con schermi a doppia fenditura, gattini che possono essere vivi e morti nello stesso tempo, diavoletti che saltellano da una parte all'altra della stanza. Ci confrontiamo con tutti i meccanismi codificati da Freud: sogni, lapsus, atti mancati, fantasie, accenni, sviste fino all'ultima piece di messaggio riuscito del desiderio che è la pulsione di morte, cui riesce ad avvicinarsi solo Narciso attraverso la su immagine speculare.
Confronto difficile, difficilissimo, perchè il senso di funzionamento di tali meccanismi è sempre altrove, dove mai avresti pensato di trovarli, quasi patetico tentarne una spiegazione, una interpretazione secondo il famoso virgiliano frontespizio fissato da Freud sul titolo dell'Interpretazione dei sogni "Flectere si nequeo Superos, Acheronta movebo" ....ma i messaggi dell'Es non vanno solo sotto la nostra percezione, anzi....sono sopra, accanto, dietro e anche dentro, ed è quanto mai inopportuno cercare di decifrarli con i mezzi della coscienza e del pensiero

domenica 14 marzo 2021

LE MISTIFICAZIONI DI PASTEUR

 


(La grande Bugia del chimico PasteurBéchamp e Bernard avevano ragione il Terreno e' tutto)
 

PASTEUR: (non era un medico, ma un chimico) - FALSITA' delle sue affermazioni  

Fin dagli albori della razza umana, gli stregoni ei medici si sono interrogati sulla causa della malattia, in particolare su ciò che chiamiamo "contagi", numerose persone malate con sintomi simili, tutte allo stesso tempo. Il genere umano soffre di questi focolai per mano di un dio arrabbiato o di uno spirito malvagio ? Un disturbo nell'atmosfera, un miasma ? Prendiamo la malattia da altri o da qualche influenza esterna ?

Mentre la limitazione delle nostre libertà continua, sempre più persone si chiedono se questo sia vero. Può un pacchetto di frammenti di RNA, che non può nemmeno essere definito come un organismo vivente, causare un tale caos ?
Forse è coinvolto qualcos'altro, qualcosa che ha sconvolto l'equilibrio della natura e ci ha resi più suscettibili alle malattie
 ?
Non esiste affatto il 
contagio da virus e batteri ed oggi dal "coronavirus";  come disse Pasteur al suo assistente sul letto di morte: "il germe non è niente, il terreno è tutto".

Comunque è stato Louis Pasteur a convincere una "comunità medica scettica" che i germi contagiosi causano malattie; la sua "teoria dei germi" ora serve come spiegazione ufficiale per la maggior parte delle malattie.
Tuttavia, nei suoi diari privati
,​​afferma inequivocabilmente che in tutta la sua carriera NON è stato in grado di trasferire la malattia con una coltura pura di batteri (ovviamente non era in grado di purificare i virus in quel momento).
Ha ammesso che l'intero sforzo per dimostrare il contagio è stato un fallimento, portando alla sua famosa confessione sul letto di morte che
: "il germe non è niente, il terreno è tutto". 


1. Pasteur (chimico) non ha scoperto niente, ma ha rubato in parte la teoria ad un altro scienziato: Antoine Bechamp (medico).
2. Pasteur ha distorto la teoria di questo scienziato-medico. 
Bechamp infatti ha scoperto che i germi non sono la causa della malattia ma si occupano solo di decomporre i tessuti in degrado e sono prodotti dall'organismo; di fatto sono gli spazzini dell'organismo. 
Lo stesso Pasteur in punto di morte disse ad un suo assistente: "Claude Bernard aveva ragione, il terreno è tutto, il microbo è nulla".
3. Bechamp ha teorizzato il Polimorfismo dei batteri. Secondo lui i batteri possono trasformarsi in virus (proteine complesse di lipidi a DNA) a seconda del "Terreno", ossia dell'organismo in cui si trovano.
Nel 1980 alcuni batteriologi (Sorin, Sonea, Panisset, Naessens) hanno confermato che il polimorfismo batterico era un fatto scientifico inconfutabile: 
"se si sconvolge il mondo dei batteri con il nostro intervento, le conseguenze possono arrivare a compromettere la vita sulla terra", essi hanno affermato.
4. Se fossero i germi o i virus le cause delle malattie noi saremmo già morti perché ne abbiamo in gran quantità nel nostro organismo, come afferma lo stesso dr. Hamer: (Quarta legge - I microbi sono al servizio del cervello e della mente).
5. 
Dal “filone di ricerca” di Pasteur nacque l’industria delle vaccinazioni (antidoto al “veleno”, al virus), mentre del “filone di ricerca” di Koch nacquero, a partire dall’industria chimica dei coloranti, gli antibiotici e, in seguito, i chemioterapici.
Pasteur era uno scienziato disonesto, al pari di Koch.
Tuttavia, e qui uso proprio le parole di Stephen Lanka, “… era abbastanza umano da documentare i suoi inganni in diari paralleli ai suoi libri di laboratorio primari. Egli decretò che questi documenti non dovevano mai essere pubblicizzati. La sua famiglia ottenne naturalmente grandi ricchezze. Ma l’ultimo antenato maschio di Pasteur non ha ubbidito a quel decreto e ha fatto trapelare i registri all’università di Princeton.
Nel 1993 il professor Gerard Geisson pubblicò un’analisi in lingua inglese che rivelò che Pasteur aveva commesso frodi massicce in tutti i suoi studi. Ad esempio, gli animali vaccinati, se sono sopravvissuti, non sono stati avvelenati, gli animali del gruppo di controllo che sono morti senza vaccini sono stati avvelenati massicciamente, e così via. Questo era Pasteur.”

La credenza nel contagio ha raggiunto così, incredibilmente, i nostri giorni. Essa è stata enormemente potenziata da un’incessante e martellante propaganda (scuola, film, “studi”, “dibattiti”), che dall’Europa si è espansa sostanzialmente a tutto il mondo. Inoltre si è continuato ad inventare nuove “epidemie”, dovute (secondo quanto ci dicono ai giorni nostri) quasi sempre a “virus”:
AIDS, suina, aviaria, mucca pazza, ecc. ecc., fino ad arrivare all’odierno Covid19.

Quasi tutti oggi credono nel contagio, e molti sono sicuri di averne “dimostrazione” nella loro esperienza quotidiana. Per esempio, in molte malattie pediatriche considerate infettive, come le malattie esantematiche, sono tutti più o meno sicuri del contagio, perché hanno visto che spesso diversi bambini si ammalano insieme. Non si riflette però su altre evidenze. Anzitutto, se fosse vera la teoria del contagio, tutti i bambini si ammalerebbero, non solo una parte. Inoltre, non è mai possibile provocare una specifica malattia in una persona sana mettendolo a contatto con dei batteri. Per esempio, non si riesce in nessun modo a far ammalare una persona sana, bambino a adulto, di varicella, pertosse o scarlattina, a piacimento e a comando, semplicemente mettendolo a contatto col batterio corrispondente, considerato “causa”.

Chi conosce Hamer sa bene che tutta la teoria del contagio è sbagliata.
In 15 anni di osservazioni, anche quando parlavo con persone convinte di essere state “contagiate” da qualcuno, abbiamo sempre trovato, in verità, il conflitto corrispondente, e quindi la vera causa dei loro sintomi. Quando si ammalano diverse persone insieme, significa semplicemente che queste persone hanno vissuto conflitti simili in seguito, molto spesso,

ad avvenimenti shoccanti comuni. Siamo stati abituati ad osservare la realtà dei sintomi in un determinato modo, attribuendogli determinate cause, fin da quando siamo nati.
Genitori, maestri, preti, tutti ci hanno detto sempre la stessa cosa: i germi causano le malattie. Se però abbiamo il coraggio di provare ad osservare le cose in modo diverso, e anche l’onestà intellettuale di andare a vedere quali sono le reali basi scientifiche della teoria del contagio, allora possiamo davvero fare un salto evolutivo.
A quel punto i potenti non potranno più prenderci per i fondelli, terrorizzarci, farci sentire in colpa, segregarci ed umiliarci per raggiungere i loro sporchi fini. A quel punto non sarà più possibile quello che sta succedendo ora, con la farsa odierna del coronavirus (che come abbiamo visto ha molti precedenti), con tutte le devastanti conseguenze che ancora dobbiamo vedere… Siamo ancora molto lontani da quel punto ma, se l’umanità è davvero capace di evolversi, forse un giorno ci arriveremo.
By dr. S, Lanka (biologo/virologo) - vedi: Virus del morbillo inventato

vedi anche: PDF ExposingTheMythOfTheGermTheory + Il Mito della pastorizzazione (English) + Pubblico Credulone + Falsita' della medicina ufficiale La teoria dei germi di Pasteur e' FALSA + Somatidi + Legge di Guarigione + Come nasce la malattia + Malattie del Passato + Alterazione dei batteri autoctoni + Intestino + Stitichezza +  Acidosi=riordino del pH + Malassorbimento + Storia dei vaccini   Riviste mediche + vedi: chi era Jenner (quello che ha inventato i vaccini)

La deificazione nazionalistica di Luigi Pasteur
La figura dello scienziato ha assunto nella nostra civiltà una dimensione mitica.
Nessuno la incarna meglio di Pasteur, il quale già da vivo aveva abilmente contributo alla costruzione del proprio mito.
I suoi successori ed eredi spirituali ingrandirono ancora la sua immagine e la portarono alle stelle.
La sua gloria senza pari rappresentava per il popolo francese, ferito dalla disfatta del 1871, una clamorosa rivincita nel campo della mente e dello spirito, un balsamo che leniva tutte le ferite nazionali, e il merito ricadeva sulla scienza francese, sull’Istituto Pasteur e sugli zelanti sostenitori del vaccino.
Era l’epoca in cui il regresso della religione davanti alla scienza lasciava un vuoto.
Pasteur l’occupò rivestendo contemporaneamente le virtù di un santo e gli attributi di un dio.
L’immagine mitica di Pasteur, simbolo di una civiltà nuova, razionale e progressista, appare in filigrana dietro quella dell’uomo di scienza e del medico.
E la sua prestigiosa parola diventa da quel momento sacra quanto il Vangelo. Solo degli eretici potrebbero azzardarsi a metterla in dubbio, e a loro verrà riservata la sorte dell’ostracismo scientifico.

Quanto sopra viene scritto non dalla stampa antifrancese, ma sempre da Francois Delarue, cioè da un medico francese, da una fonte insospettabile ed affidabile.

La teoria che i “germi” sono la causa delle malattie è stata inventata da Pasteur (un chimico) un secolo fa; i germi come tutte le creature viventi sono specifici di un determinato “ambiente, terreno, di coltura” modificando il quale essi scompaiono o si mutano per sopravvivere.

Per cui l’UNICO modo corretto, concreto ed efficace per lavorare seriamente e sanitariamente, è quello di lavorare in primis e/o contemporaneamente sul “terreno”  - voce Bio elettronica - modificando i suoi valori di pH (valore di acidità o basicità), rH (tensione elettronica = potenziale Redox (resistenza elettrica) in modo naturale non tossico, variati i quali i “somatidi” - vedi le ricerche di Gaston Naessens - si trasformano per assumere nuove forme quindi “identità e funzioni”, preparando le varie strade alla guarigione, la disintossicazione e disinfiammazione, del “Terreno”, (liquidi del corpo, sulla matrice, sul connettivo e quindi sui tessuti degli organi, riportando la funzionalita' anche nei vari sistemi), essi possono lavorare al meglio nel terreno,  se viene anche aiutato Spiritualmente dall’Etica del malato, Egli riscopre per incanto o per miracolo la Perfetta Salute, al contrario se non vengono rispettate le regole d’oro della Salute, essi i “somatidi” porteranno giustamente il malato, verso la morte.

Vi consigliamo di leggere il "processo al virus" di Vitale Onorato, nel quale lo scrittore ripercorre, in chiave ironica, la diatriba tra il chimico Luigi Pasteur e il suo collega medico "nemico" Antoine Béchamp che fin dal 1893 con la vittoria del primo e col dimenticare il secondo.

Pasteur, con il suo lavoro, non esente da certi imbrogli, gettò nel 1898 la base per il sistema, oggi molto contestato, delle vaccinazioni di massa, dell'uso indiscriminato di antibiotici e di un grandissimo business: quello delle multinazionali del farmaceutico e della medicina "allopatica".

E se i virus fossero nostri amici e se ci aiutassero a guarire, come accenna Onorato nel suo libro e come ci viene detto anche e non solo da Hamer, quel medico tedesco che la medicina ufficiale ha eletto a suo "nemico giurato", al punto di togliergli l'abilitazione alla professione e di processarlo per eresia ?

Secondo Hamer infatti, ogni malattia ha un percorso bifasico, cioè ha due fasi diverse l'una dall'altra.

Definizione di Terreno (la Matrice)
 

    Fig.1: Louis Pasteur                Fig. 2: Antoine Béchamp

"Louis Pasteur riuscì a gestire il fatto di essere stato rapidamente fatto scendere dal podio dell’Accademia delle Scienze parigina per evitare le aspre reazioni alla sua indicazione secondo cui il latte destinato ai bambini doveva essere bollito prima del consumo, ma non poté tollerare la dichiarazione del suo rivale il medico dott. Antoine Béchamp, che un singolo batterio potesse assumere numerosissime forme.
Ad ogni modo, in punto di morte a quanto pare Pasteur cambiò opinione, allorquando disse, “Il terreno è tutto” – a significare che la coltura o l’ambiente sul o nel quale proliferavano i batteri poteva modificarne forma o caratteristiche. Tuttavia era ormai troppo tardi e ancora oggi nel complesso i microbiologi negano l’esistenza di tali germi che mutano forma (o pleomorfi)."
Ebbene si, non era un "germe" non meglio identificato, ma di disquisiva proprio di micobatteri capaci, con il loro polimorfismo, di trasformarsi ed apparire in diversi batteri !
Fonte: http://www.laleva.org/it/doc/Verita_Cancro_1.pdf - http://www.laleva.org/it/doc/Verita_Cancro_2.pdf

La teoria dei Germi e' FALSA
Antoine Béchamp (1816 – 1908) fu uno dei più grandi scienziati del XIX secolo.
Medico, chimico, naturalista, biologo, fu professore di chimica medica e farmaceutica presso la Facoltà di Montpellier, professore di biochimica e fisica all’Università di Parigi, poi Preside della libera facoltà di Lille. Dimostrò l’esattezza delle osservazioni di Claude Bernard sull’importanza del Terreno specifico di ciascun individuo e fu il primo a comprendere l’origine non microbica delle patologie infettive. Nonostante ciò, la sua opera è quasi sconosciuta perché è stata sistematicamente discreditata e falsificata a vantaggio degli interessi personali di Pasteur.
Béchamp riteneva che i microbi fossero un "processus": provenienti da un’unica fonte (delle particelle "prebatteriche" presenti in tutte le strutture organiche, dette "microzimi"), essi possono cambiare dimensioni e forma secondo lo stato di salute dell’organismo nel quale vivono.

Alcuni studi hanno egualmente dimostrato che i batteri possono trasformarsi in virus in funzione di ciò che gli viene dato come substrato nutritivo (cfr. S. Sonea e M. Panisset in Introduzione alla nuova batteriologia, stampa dell’università di Montréal, 1980)
Béchamp, fondatore dell’enzimologia, ha identificato minuscoli corpuscoli, più piccoli della cellula: i microzimi.
Questi ultimi sono all’origine della vita e li si ritrova tanto nell’uomo che nell’animale, nel vegetale o nei microrganismi. Nell’uomo la loro forma varia secondo lo stato complessivo del terreno nel quale essi vivono e del quale si nutrono.
La "malattia" si manifesta quando uno squilibrio turba le normali funzioni dei microzimi. Quando lo stato di salute è alterato (dalla malnutrizione, da un’intossicazione o da stress fisico o psichico), il microzima si trasforma in germe patogeno, cioè in un microbo!
Per Antoine Béchamp lo stesso microbo può assumere più forme adattandosi all’ambiente nel quale vive: è la teoria del polimorfismo, le cui conseguenze, se fosse stata presa in considerazione, avrebbero rivoluzionato il nostro approccio alla salute ed alla malattia.
Per i seguaci di questa teoria è sufficiente rafforzare la salute dell’individuo perché i germi patogeni che esso ospita ritrovino la loro forma originale di microzimi e la loro funzione di pacifici protettori.


Pasteur invece diceva senza dimostrarlo, che "il microbo provoca la malattia".
Per 
Béchamp (medico) al contrario affermava "è la "malattia" (terreno ammalato = liquidi del corpo intossicati e quindi ionizzati in modo anomalo = ammalamento = infiammazioneche genera o muta il microbo".
Queste posizioni contrapposte si fronteggiano anche oggi ufficialmente da oltre 100 anni.
Secondo la tesi su Antoine Béchamp di 250 pagine di Marie Nonclercq, dottore in farmacia: "dalla lotta che l’opponeva a Pasteur, il Prof. Antoine Béchamp uscì sconfitto. Non perché propugnasse false teorie, ma perché Pasteur a quell’epoca disponeva di alcune carte vincenti. […] ...appoggi finanziari....

Bechamp affermava anche che: "tutte le materie organiche naturali (materie che un tempo vivevano), assolutamente protette dai germi atmosferici (in situazione anaerobica), alterano e fermentano invariabilmente e spontaneamente, perché contengono necessariamente e intrinsecamente in sé gli agenti della loro alterazione spontanea, digestione, dissoluzione"...e cosi modificano il terreno..

Pasteur aveva anche un altro vantaggio: sapeva falsificare gli esperimenti e i risultati che gli servivano per sostenere le sue teorie.
Le falsificazioni commesse da Pasteur ci sembrano oggi incredibili. Ad un esame approfondito quindi, i fatti si opponevano alle idee sviluppate da Pasteur nel campo della batteriologia. […]
Pasteur ha volontariamente ignorato i lavori di Béchamp, uno dei grandi scienziati francesi del XIX secolo la cui opera considerevole nel campo della chimica di sintesi, della biochimica e delle patologie infettive è quasi totalmente misconosciuta perché è stata sistematicamente falsificata, denigrata per gli interessi personali di un illustre personaggio (Pasteur) che aveva diversamente da Béchamp il genio della pubblicità. E di ciò che si dicono oggi le "relazioni pubbliche".
Già dieci anni fa nel lavoro "Medicina ed igiene" di Ginevra il 23 marzo 1983 il Dr. Rentschnick, la cui ortodossia medica non può essere messa in dubbio, scriveva: "non credo si tratti di un’inutile polemica di storia. Non è affatto proibito riesaminare il passato quando si sono verificati chiari abusi di potere da parte di un grande patron. Ci sono già stati casi simili, anche a livello di premio Nobel".
Dal suo letto di morte, Pasteur avrebbe affermato che Claude Bernard aveva ragione, il microbo non era niente, ed il terreno era tutto. In effetti, se il microbo fosse stato il solo responsabile, come si poteva spiegare il fatto che le infermiere che curavano i tubercolotici non venivano contagiate, mentre altri soggetti, molto meno esposti al bacillo, si ammalavano molto rapidamente? Ponendosi questa domanda Claude Bernard arrivò a sviluppare la nozione di suscettibilità naturale alla malattia, riconoscendo che doveva esistere una tendenza innata od acquisita a sviluppare certe patologie.

Il 7 giugno 1906 il giornale "Le médecin", pubblicava una lettera indirizzata dal Prof. 
Béchamp al suo collega il Dr. Vindevogel:
[…] "lo sapete meglio di me, tutta la medicina ufficiale, a partire dal vaiolo, dalla tubercolosi, fino alla più volgare delle enteriti, è preda dei sistemi preconcetti che, per sostenersi, cercano i fatti e al bisogno, se li inventano e li immaginano. Non c’è niente da fare, contro ogni buon senso si vaccinerà e si inoculerà […] per uccidere il microbo e la folla incosciente approverà.
Avremo molto da scrivere per provare che ci si inganna e che si viene ingannati, niente da fare: povero spirito umano
" !

Nel 1980 alcuni batteriologi (Sorin, Sonea, Panisset, Naessens) hanno confermato che il polimorfismo batterico era un fatto scientifico inconfutabile: "se si sconvolge il mondo dei batteri con il nostro intervento, le conseguenze possono arrivare a compromettere la vita sulla terra", essi affermano.

Prima ancora di Bechamp, straordinario medico e ricercatore, già il medico T. Escherich aveva compreso il fondamentale ruolo dei microorganismi, e che quindi il TERRENO è TUTTO !
Infatti egli affermava che: Il microbo "caratteristico di una malattia", potrebbe invece essere un sintomo invece che una causa. - By T. Escherich:
Medico tedesco (Ansbach, Baviera, 1857-Vienna 1911). Fu pediatra e batteriologo. Studiando la flora batterica intestinale del lattante scoperse (1885) un batterio che chiamò Bacterium coli comune e che poi fu denominato, in suo onore, Escherichia coli. Accrebbe le conoscenze su alcune malattie: dimostrò (1893) la presenza di antitossine nei convalescenti da difterite; osservò la Stichreaktion (reazione di formicolio) nei bambini trattati a scopo profilattico con la tubercolina di Koch.
Dopo essersi trasferito a Monaco di Baviera nell'agosto del 1884 -1890, per ottenere la sua abilitazione (una qualifica post-dottorato necessaria per tenere una conferenza in un'università tedesca), Escherich focalizzò la sua ricerca su 3 questioni correlate: definire la normale flora batterica del tratto intestinale del bambino (il Terreno intestinale, oggi chiamato microbioma) e le sue modificazioni subito dopo la nascita, valutare il ruolo dei batteri autoctoni nella fisiologia della digestione e caratterizzare la relazione di questi risultati con le condizioni patologiche nei bambini.
Escherich ha proseguito gli studi sull'alimentazione infantile, ha identificato il rischio dell'alto contenuto di sodio nel latte vaccino, ha sottolineato il valore dell'allattamento al seno e ha sviluppato il sistema volumetrico di alimentazione infantile che ha comportato la pesatura dei bambini prima e dopo l'allattamento.

Enderlein, nato a Lipsia il 7 luglio 1872 e morto l’11 agosto 1968 (all’età di 96 anni) a Wentdort (nei pressi di Amburgo), portò avanti l’ipotesi di Bechamp e avanzò la teoria del pleomorfismo detta “ciclogenia”.
Questa teoria afferma che batteri e funghi possono provenire dalle nostre cellule soprattutto in ambiente acido.
A questi microorganismi si aggiungono anche quelli provenienti dal mondo esterno se l’ambiente è favorevole alla loro diffusione. Nell’organismo umano ci sono più di  un milione di miliardi di batteri (10 volte più del numero delle nostre cellule).
Questi batteri possono rapidamente cambiare la loro forma. Possono trasformarsi in lieviti, i lieviti in funghi e i funghi in muffe..
La malattia è una condizione del nostro ambiente  interno. In questo modo l’acidosi è la causa principale di molte malattie e la concausa di altre numerose patologie. Non a caso la maggioranza delle malattie croniche si sviluppano in ambiente acido che favorisce sia i tumori che la stanchezza cronica. Nelle cellule c’è qualcosa di “autonomo” di “indipendente” che Enderlein chiamo endobionti.  Sono particelle vitali che vivono in simbiosi con con altre forme viventi. Molto probabilmente sono precursori del DNA

In realtà, nella maggioranza dei casi sono presenti come CWD (cellule senza parete cellulare-Cell Wall Deficient).
Queste particelle vitali evolvono verso forme più complesse e possono in ambiente acido, soprattutto generare dei tumori.
Una alimentazione inadatta fatta da proteine animali o in eccesso di carboidrati (frumento e riso non integrali), una alterazione degli organi emuntori come il polmone, la pelle, il rene e l’intestino, stress da lavoro, di stress  emozionale e una carente attività fisica e una insufficiente assunzione di acqua  sono la causa dell’acidosi.  - vedi. Crudismo + Emodieta
Dopo 4° anni di ricerche Claude Bernard affermava: il microbo non è nulla, il terreno è tutto !


Sebbene Pasteur avesse alla fine del XIX secolo, considerata fondamentale questa Nozione di “terreno” (celebre la  frase detta al suo assistente, proprio prima di morire: “Voi avete ragione, il terreno è tutto il microbo è nulla”), questa verità è stata COMPLETAMENTE abbandonata e dimenticata dalla medicina ufficiale, interpretando male (in buona o cattiva fede, non ha importanza) una parte dei suoi lavori di ricerca.

Le sue ricerche confermavano in modo inequivocabile che qualsiasi malattia poteva svilupparsi solo secondo condizioni di ricettività proprie a ciascun individuo (matrice/terreno) e per ricettività si deve estendere fino alla finale manifestazione della patologia.

Da quegli errori di interpretazione è nata la medicina sintomatica che tanto male ha prodotto sulla salute umana in quanto si è “corso” dietro all’agente detto "patogeno", invece di considerare il Terreno come “madrematrice” della malattia.
Infatti senza l’apposito Terreno specifico, l’agente cosiddetto patogeno NULLA può ! ...e questo “agente” per di più è ospite del terreno che ne è la matrice primordiale, quindi e' nella matrice, il terreno che dobbiamo agire in primis, ma non solo, se vogliamo guarire o far guarire !.


La medicina ufficiale confonde quindi “morbosità” con “Terreno” ! il suo insegnamento (ideologia) considera un’infinità dei terreni che corrispondono a modificazioni patologiche avvenute su di un particolare terreno matriciale, di CUI NON TIENE NESSUN CONTO.

Sfortunatamente in molti campi della scienza, quando vi è una scoperta che è in antitesi con il dogma insegnato fino a quel momento, si tenta con ogni mezzo di nascondere, soffocare, denigrare, ridicolizzare, alle volte uccidere lo scopritore, come fosse un criminale, per aver osato di mettere in dubbio la “sacra” ideologia che ha generato la fede/fiducia cieca in quel dogma “religioso/scientifico”: l’insegnamento Universitario gestito dai potentati.
 

Ogni dottrina passa da 3 fasi:

1. Viene attaccata e dichiarata assurda

2. Poi si ammette che e' vera ed evidente ma irrilevante

3. Alla fine viene riconosciuta la reale importanza ed i suoi detrattori reclamano l'onere di averla scoperta. 
(By Williams James)
 

Ciò avviene sopra tutto nel campo medico ove in molti casi l’ideologia di base è FALSA, perché inventata per favorire la nascita e la crescita del mercato dei malati, cioe' la gestione della malattia, per potere vendere farmacivaccini e richiedere falsa ricerca.

Invece di incoraggiare la scoperta, mettendosi al fianco del ricercatore, lo si ostacola in ogni modo; per ogni tipo di “religione”, l’eresia deve essere estirpata in ogni modo; questo è ciò che avvenuto anche a G. Naessens come a tutti coloro che vanno contro corrente nella scienza medica.

Nel campo medico ufficiale l’accettazione di nuove idee è purtroppo lentissima, ma causa nel contempo molti (milioni) di morti anticipate per l’ignoranza di quel tipo di medici che non si informano e che non conoscono tutte le tecniche sanitarie possibili

Quello delle scoperte di G. Naessens è uno dei casi, che con le sue ricerche ed il suo super microscopio ha dimostrato la falsità delle affermazioni della scienza medica moderna sulle cause delle malattie e sul ruolo di funghi, batteri, virus, idee rivoluzionarie che già erano state enunciate il secolo scorso dal medico francese dott. Bechamp, contemporaneo del chimico Pasteur, nel nostro secolo anche da R. R. Comune, studi ripresi e dimostrati in seguito da G. Naessens; quest’ultimo e' riuscito a filmare tutte le mutazioni endogene che intervengono su funghi, batteri, virus in un terreno alterato.

Nel 1930 un altro oscuro, ma coscienzioso scienziato, Raimondo Reale Comune, aveva sviluppato con successo il “Microscopio Universale” con il quale poteva provvedere ad un’amplificazione di 60.000 ingrandimenti senza distruggere il campione utilizzato ! 
Egli poteva osservare i virus e le loro reazione chimiche a stimoli certi.

Il lavoro affascinante di R. Comune è stato soppresso e nascosto all’opinione pubblica ed ai medici; solo qualcuno ha ripreso i suoi lavori e fra questi Naessens, riuscendo a riprodurre in parte il “Microscopio Universale”.

Le osservazioni di R. Comune dimostrano che batteri e micobatteri, possono cambiare in virus e/o in altre forme batteriche a seconda del terreno nel quale sono immessi, ma ciò ha “violato” il più forte dogma medico, la teoria che afferma che “il germe è la causa della malattia”.


Torniamo a Pasteur: In parole povere, “il germe non è nulla, il terreno è tutto”.
Louis Pasteur, il chimico e batteriologo francese che esercitò l'influenza maggiore sul corso preso dalla medicina e sul concetto medico della malattia, credeva in un primo momento che tutte le malattie fossero causate da microbi esterni che invadono l'organismo. Egli asseriva che i tessuti sani fossero privi di germi.
Prima di morire ritrattò invece questa opinione e ammise che la chiave di tutto fosse l'ambiente, il “terreno” interiore dell'organismo. Persino Rudolph Virchow, patologo tedesco e fondatore della medicina cellulare, dichiarò: “Se potessi tornare indietro dedicherei la mia vita a provare che i germi cercano il loro ambiente naturale, il tessuto 'ammalato', invece di essere loro stessi la causa della malattia di quel tessuto”.
E il dott. George White dichiara apertamente che ”se la teoria dei germi fosse basata sui fatti, non vi sarebbe nessun essere vivente a leggere quello che viene scritto”.

I “sapienti dottori e ricercatori” al servizio di Big Pharma, hanno inventato i Vaccini su di una bugia di Pasteur (quel falso principio che dice che è il “batterio a generare la malattia, perciò va distrutto per guarire) e questa bugia si ripercuote oggi contro la specie umana, animale vegetale.

Nota bene: Al contrario TUTTI i prodotti morti, sintetici, artificiali, compresi i prodotti farmaceutici chimici, NON possiedono nessun campo magnetico in spirale e sono incapaci a produrre qualsiasi potere rotante, che è fonte di vita.

Non per nulla Pasteur stesso disse nel 1860: Tutti questi prodotti inerti (i farmaci di sintesi) sotto l’effetto della luce polarizzante sono dei prodotti morti e contrari alla vita” !

Parole chiare e del più grande interesse per la salute pubblica, che NON furono volutamente capite e rimasero non applicate; i suoi discepoli preferirono l’impostura delle Vaccinazioni e dei farmaci.

Ecco perché da più di un secolo la chimica sintetica, avendo esteso il suo impero sulla medicina, farmacologia, agronomia, alimentazione, igiene, sanità ecc., ha obbligato gli stati ad emettere delle inique Leggi, basate su Empirismo e NON Conoscenza, che hanno dell’incredibile ed è per questo motivo che il Pianeta soffre l’inquinamento sconsiderato (agricoltura, aria, acqua, cibi, farmaci, vaccinazioni, ecc.) ed i corpi umani ormai pluri intossicati, non reagiscono facilmente quando devono guarire.

Questo modo di agire serve per poter continuare, per poter sfruttare l’errore etico e voler gestire il malato con molteplici terapie oppure ricercare la gestione economico finanziaria del problema ecologico ambientale; questo per poter tentare di gestire l’inquinamento piuttosto che prevenirlo evitandolo.

Come il medico francese Bechamp (contemporaneo del chimico Pasteur e suo antagonista sulla teoria fasulla: microbi = patogenesi della malattia) e come Rife suo predecessore nelle stesse ricerche, anche Naessens a posteriori, hanno dimostrato inequivocabilmente che i germi NON sono la causa della malattiama ne sono l’effetto.
E’ solo il connubio, cioè l’insieme dell’Errore Etico, 
Conflitto Spirituale + variazione Bio elettronica del Terreno (nei liquidi del corpo) che inducono sempre le alterazioni Termico/Nutrizionali e cioè le intossicazioni, che sono la malattia stessa e che producono in seguito ogni tipo di sintomo, per poter avvertire la Mente (la personalità) e l’IO SONO/Ego, che sta sbagliando comportamenti Etici. 
Quando il “terreno”, le acque corporee sono in ordine, cioè bio elettronicamente nei valori della Perfetta Salute, l’agente “patogeno” nulla può e non scatena NULLA, perché non viene creato o mutato e se introdotto dall’esterno, viene trasformato od isolato nei tessuti grassi e/o espulso dagli organi emuntori. Ad ogni variazione bio elettrochimica del terreno i funghi e microbi simbiotici (endogeni) si mutano specializzandosi per aiutare la guarigione del malato.

Solamente se il Terreno è disordinato elettronicamente, per via di comportamenti non conformi alle leggi che regolano le strutture viventi nell’UniVerso, l’agente “patogeno” (funghi, microbi micobatteri, e virus non simbiotici, esogeni, cioè quelli non appartenenti alla propria specie) possono con-scatenare la malattia, il disordine.

Ecco la dimostrazione come il “Verbo” TRASGREDIRE (le sacre Leggi della Natura), crea, modifica, trasforma, la Natura stessa, cioè il terreno dell’Essere vivente.


Le cosiddette impropriamente malattie quindi, sono solamente un modo di Essere dell’IO/Ego !
Una variazione dalla Vera ETICA; infatti la malattia è la base per la manifestazione della Capacità ad Evolvere verso la Salute e la Perfezione, attraverso l’esercizio della volontà nell’agire Coerentemente con le Leggi del Creato.

Sebbene Pasteur avesse alla fine del XIX secolo, considerata fondamentale questa nozione di “Terreno”, essa è stata COMPLETAMENTE abbandonata e dimenticata dalla medicina ufficiale, interpretando male una parte dei suoi lavori di ricerca. Le sue ricerche confermavano in modo inequivocabile che qualsiasi malattia poteva svilupparsi solo secondo condizioni di ricettività proprie a ciascun individuo (terreno) e per ricettività si deve estendere fino alla finale manifestazione della patologia.

Da quegli errori di interpretazione è nata la medicina sintomatica (allopatica) che tanto male ha prodotto sulla salute umana in quanto si è “corso” dietro all’agente patogeno, invece di considerare il terreno come sua “madre”.  Infatti senza l’apposito terreno specifico, l’agente patogeno NULLA può ! e questo “agente” per di più è ospite del terreno che ne è la matrice primordiale.

La medicina ufficiale confonde quindi “morbosità” con “Terreno” ! il suo insegnamento (ideologia) considera un’infinità dei terreni che corrispondono a modificazioni patologiche avvenute su di un particolare terreno matricialedi CUI NON TIENE NESSUN CONTO.

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Pasteur era un chimico che aveva lavorato nel campo della cristallografia, passando a studi su fermentazione e inacidimento relativi a vino, birra, aceto, latte, burro.
I microrganismi che Pasteur cercava erano a suo parere agenti esterni rispetto al ricevente. Vivevano cioè nell’ambiente esterno e, dall’esterno, infettavano il corpo di uomini e animali. Pasteur pensava che, come un barile di birra, il corpo umano fosse alla mercé di organismi estranei causativi di malattia allo stesso modo in cui altri organismi potevano causare la fermentazione al barile stesso.
L’opera del suo illustre medico contemporaneo Béchamp suggeriva l’esatto contrario.
Béchamp infatti credeva nello sviluppo spontaneo dei microrganismi nelle cellule, a partire da quelli che aveva chiamato microzimi (particelle minime capaci di evolversi in entità batteriche e virali).
Béchamp racconta come Pasteur nel 1872 tentò il plagio più sfacciato nei suoi confronti. Si accorse all’improvviso, otto anni dopo la sua scoperta (1864) che i fermenti causanti la fermentazione del vino sono presenti già negli stessi acini dell’uva.
Scoprì conseguentemente che anche vegetali e animali contengono già all’origine le cose che (in modo spontaneo e indipendente dai germi esterni) causano l’alterazione delle loro cellule.
L’origine delle particelle virali. Il microzima è più fondamentale della cellula.
Un volta accettata la presenza probabile nel corpo di una vasta massa di materia genetica detta microzima o Dna, si può cominciare a comprendere l’origine delle particelle virali, le quali null'altro sono che gli "scarti dei mitocondri!, quando la cellula muore e si decompone nelle sue varie parti.
virus - scriveva la rivista Times il 3/11/1986 - sono dei modelli di minimalismo biologico, consistenti in un semplice nucleo di materia genetica (molecole di Dna o Rna) e in un involucro protettivo fatto di proteine (lipidi).
Il virus è privo di struttura cellulare. Non necessita di nutrimento, non cresce e non può replicarsi senza l’aiuto del suo ospite. Se si mette un virus in una provetta, non farà niente. Non è capace nemmeno di fare una copia di se stesso.
Béchamp affermava da parte sua nel 1909 che  La cellula non è l’elemento istogenetico permanente. Essendo la sua esistenza transitoria, essa non può essere ritenuta l’unità base della vita.
Più fondamentale è dunque il microzima (cioè il Dna o acido desossiribonucleico), che è il componente della cellula stessa ma rimane in vita anche quando la cellula è distrutta. Il microzima è l’elemento primordiale organizzato. Béchamp enfatizzava l’importanza basilare della salute del corpo, la naturale resistenza al male.L’introduzione di microrganismi attenuati come povera e rischiosa seconda scelta.
L’opera di Béchamp enfatizza l’importanza basilare della salute del corpo, la vitalità del sistema immunitario, e pertanto la naturale resistenza alle malattie.
La pratica di ricorrere alla immunizzazione attraverso l’introduzione di microrganismi attenuati e dei prodotti secondari dell’infezione, nel tentativo di stimolare nel corpo una reazione protettiva, si dimostra essere, nella migliore delle ipotesi, una povera e rischiosa seconda scelta.
L’accento invece su igiene e salute, da conseguirsi per mezzo di ottima corretta alimentazione e di scelte vitali che rafforzino le difese naturali, è quella più giusta per la vera medicina preventiva.
Batteri o virus, producono infezione solo su un sistema immunitario scadente
Gli agenti infettanti, esterni o interni, batteri o virus, producono infezione soltanto se il soggetto ospite  fornisce al microrganismo un ambiente idoneo al suo propagarsi, cioè un sistema immunitario debole e scadente (demolito da cibi e bevande sbagliate, da fumo, da scarsi sonno e riposo, da stress).
Vale dunque il principio del  "Il Terreno è tutto, il microbo è niente", che il batteriologo tedesco Robert Koch, scopritore del bacillo dell’antrace e di quello della tubercolosi, nonché autore degli omonimi Postulati di Kochribadì con una lettera inviata a Pasteur, e che lo stesso Pasteur confessò di riconoscere in punto di morte, in una specie di pentimento estremo e riabilitativo per i tanti errori commessi in vita, che pero' sfruttati dalle aziende farmaceutiche sono diventate a furia di ribadire quelle FALSITA', i pilastri per i vaccini e l'uso di antibiotici ed antivirali....), vedi: Cosa sono i virus)

Immunologia vaccinatoria e immunologia naturale a confronto. Le teorie dei ricercatori australiani Kalokerinos e Dettman.
E’ innegabile che le infezioni possano risultare, in certi casi, anche da virus e batteri provenienti dall’esterno.
Ma esse possono paradossalmente scoppiare anche in modo spontaneo in soggetti isolati dal mondo. D’altro canto, gli stessi batteri e virus, esistono anche nel soggetto in buona salute senza però causargli alcunché, visto che il suo sistema immunitario funziona a dovere.
Il dr Archie Kalokerinos e il dr Glen Dettman, pionieri australiani dell’immunologia, sostengono che responsabili non sono tanto i virus e i batteri, quanto ciò che causa il loro evolversi in agenti patogeni e infettivi, come ad esempio il nutrimento carente delle cellule e gli altri comportamenti a rischio.
Il modo in cui si vive è importantissimo. Dietro l’esaurimento vitale chiamato Aids, e dietro tutte le malattie infettive passate-presenti-future, prima e più che i microbi, ci sono gli abusi di fumo-droghe-caffè, i cibi sbagliati, la vita disordinata, il darsi la zappa continuamente sui piedi.

Per "contrarre" un virus servono altre malattie in corso (dott Levy).
Virus e batteri non causano un bel niente. Per una infezione ci vuole dell’altro (dott. Dubos della Rockfeller's University).
Il dott Jay Levy, ricercatore Aids alla Università di San Francisco dichiarò su Time (3/11/86) che: se l’Aids è causato da un virus, la presenza di questo fantomatico virus non fa per niente contrarre l’Aids a una persona normale e sana.
Servono altre infezioni in corso, serve l’uso di droghe e farmaci, servono cibi e bevande assurde, serve mancanza di sonno.
La salute dipende solo da una vita giusta (dr Lindhlar)                                                                  
Henry Lindhlar, nel suo Natural Therapeutics del 1922, afferma che:  La salute dipende da una vita giusta, cioè dal modo di pensare, sentire, respirare, mangiare, bere, fare ginnastica, fare il bagno e vestirsi, nonché dalle nostre attività sociali e sessuali che devono porsi in relazione armoniosa e non antitetica col nostro essere. Se siamo portati alla purezza è giusto che facciamo vita monacale, se siamo portati al godimento è giusto farlo ma non alle spese di altre persone e quindi cercandoci idonee controparti.
Concentrare lo sguardo sull’agente infettivo, prestando minima attenzione al tipo di corpo colpito dall’infezione, è un errore madornale che ha già portato troppe sofferenze al genere umano.

Gli atroci sospetti del dr Mendelsohn sui 10.000 bimbi morti/anno per sindrome infantile. Il modo più sicuro di proteggersi dalla polio ? Non fare mai un vaccino per la polio.
Robert Mendelson, medico e pediatra di chiara fama, nel suo best-seller  Confessions of a Medical Heretic del 1979, aggiunge quanto segue: Il mio sospetto atroce, condiviso da molti altri colleghi medici qualificati, è che le circa 10 mila morti per sindrome infantile improvvisa,  che si verificano ogni anno negli Usa, siano da mettere in relazione coi diversi vaccini somministrati precedentemente ai bambini americani.
Sempre Mendelson, a una mamma angosciata per i pericoli della poliomielite, disse che: La maniera più sicura per proteggere vostro figlio dalla polio è quella di assicurarsi che non riceva mai alcun vaccino per la polio.
Tutta la ricerca medica punta su siero, antitossina e vaccino. Il risultato sarà alla fine che il sangue degli umani sarò un intruglio di sporchi estratti micobatterici.
Tonsille-adenoidi-appendici saranno estirpate in giovane età  (profetica previsione del dr Lindhlar).
Ancora Henry Lindhlar, 80 anni fa, scriveva profeticamente quanto segue: La tendenza attuale della medicina è di puntare ogni sua risorsa su siero, antitossina e vaccino. In pratica tutta la ricerca medica va in tale direzione.
I risultati potranno essere che un bimbo, prima ancora di giungere all’adolescenza, avrà un sangue già iniettato di vaccini-sieri-tossine per il vaiolo-tetano-meningite-cerebrospinale-febbretiroidea-difterite-polio-scarlattina.
Se la medicina vaccinatoria avrà carta bianca, il sangue di un adulto può diventare un intruglio di dozzine di sporchi estratti batterici, di materia contaminata da malattie, di veleni utilizzati in farmaci (ed alimenti) distruttivi.
Tonsille-adenoidi-appendici e organi di altre parti del corpo umano verranno estirpate in giovane età sotto la pressione degli uffici sanitari.
Quale è il metodo immunitario più sensato e razionale? Quello dei vaccini (A) o quello naturale B).
La medicina ha fatto come suo solito la scelta più balorda e rischiosa. Ma quale dei due metodi è il più sensato e razionale ?
Quello A o quello B ?
A) Cercare di produrre l’immunità riducendo il corpo umano a un ignobile e immondo cassonetto immondizie in cui raccogliere materie contaminate da malattie di ogni sorta, e materie antisettiche miste a pesticidi velenosi.
B) Cercare di creare una immunità naturale migliorando il proprio sangue, purificando il corpo da materie nocive e veleni, correggendo la propria dieta deficiente e le proprie pessime abitudini, favorendo un giusto atteggiamento mentale.
La medicina moderna ha da lungo tempo adottato la soluzione A, imponendola a ogni suo centro e a ogni sua piccola succursale sanitaria, e ha continuato a percorrere una strada lastricata di disgrazie e di morti. Una strada disseminata pure di gravi malattie future imprevedibili.
Ognuno ne tragga le proprie considerazioni e le proprie conseguenze.

Le imposizioni di una medicina vaccinatoria dietro la quale ci sono le multinazionali
La medicina ha imposto alla gente, con altisonanti rivendicazioni e manipolazioni continue di dati statistici, la certezza che l’immunizzazione sia una procedura scientifica e sicura.
Ma i fatti la contraddicono.

Dietro la medicina vaccinatoria ci sono le multinazionali, lo sappiamo troppo bene. Gente bravissima a imporre i propri diktat, a falsificare dati, a piazzare le proprie schifezze.
I rischi e i pericoli di breve termine sono accertati e sotto gli occhi di troppi genitori affranti e disperati.
Sappiamo che la vaccinazione antipertosse provoca spesso danni al cervello dei piccoli.
Sappiamo che ogni altro avvelenamento da vaccino è causa di inconvenienti più o meno gravi. I danni immediati accertati sono gravi, quelli sospettati per il futuro sono ancora piu' inquietanti.                                                              
Quello che invece non possiamo ancora dimostrare con certezza sono le conseguenze a lungo termine, per malattie sulle quali si nutrono inquietanti ipotesi e motivati sospetti.
Se si riuscisse per esempio a provare che la protezione di una comune malattia dell’infanzia come il morbillo provoca grossi rischi di contrarre la sclerosi multipla in età adulta, quanti genitori sarebbero ancora d’accordo per il vaccino ?

Alcuni esempi storici della tracotanza e della pericolosità del regime sanitario mondiale.
L’attentato dinamitardo al ministro della salute Tina Anselmi.
Nel 1979, quando Tina Anselmi è ministro della Sanità, decide il ritiro dal mercato di migliaia di farmaci che una commissione tecnica ha appena giudicato inutili o addirittura pericolosi.

Da lì a poco, viene avvicinata da un esponente delle industrie farmaceutiche che le offre 35 miliardi di lire in valuta straniera presso una banca svizzera di sua scelta, affinché ritiri quel provvedimento.
Il mattino dopo, la Anselmi rende pubblico questo tentativo di corruzione. Trascorsi pochi giorni, la sua auto salta in aria. Per pura coincidenza e per pochi attimi di ritardo, la senatrice democristiana si salva. Comunque, dopo alcune settimane, viene rimossa dall’incarico.
Questo episodio è citato dal rimpianto Hans Ruesch nel suo Naked Emperess  della Garzanti-Milano.

La clamorosa corruzione del ministro della sanità De Lorenzo da parete della Smith-Kleine.
Passa una decina di anni e siamo nel 1990-91.
La Smith-Kleine-Beecham, (oggi GSK) unica produttrice mondiale del vaccino Engerix B che pretende di prevenire l’epatite B, al fine di realizzare un piano di vaccinazioni garantito sulla pelle dei bambini italiani, versa in segreto (bustarella), la somma di 600 milioni di lire all’allora ministro della Sanità De Lorenzo. Seicento milioni solo per apporre una firma di approvazione ministeriale per rendere non più facoltativa ma obbligatoria la vaccinazione per l'epatite B. De Lorenzo viene preso con le mani nel sacco e finisce nelle carceri della Repubblica per diversi anni.
Da rilevare che l’autore del qui presente testo, dopo una serie di raccomandate RR da parte degli enti sanitari locali, viene costretto a pagare di persona una contravvenzione di 91,16 € per non aver sottomesso i suoi due ragazzi alla vaccinazione per l’epatite B, resa obbligatoria  proprio da quei 600 milioni di lire "dati" a De Lorenzo.

Il caso Kano e il micidiale farmaco Trovan.
Un risarcimento da 9 miliardi di dollari chiesto legalmente alla Pfizer dal governo nigeriano
Nel 2007, la Pfizer americana ha fatto ancora di peggio, e questa volta a Kano in Nigeria.
Scoppia un caso di meningite tra i ragazzi e le ragazze di un povero villaggio alla periferia di Lagos e un ragazzo muore, mentre cinque altri sono a letto con la febbre, ma non in pericolo di vita. Arrivano solerti  alcuni esponenti sanitari di Medici Senza Frontiere, seguiti a ruota da emissari della Pfizer.
Senza fare alcuna ricerca approfondita, si parla immediatamente di grave epidemia di meningite.
Meningite proprio come nel caso sopra citato di Treviso.
E si passa alla somministrazione del farmaco Trovan della Pfizer stessa, presentato come rimedio potente ed efficace, nonché privo di gravi effetti collaterali, anche se il medicinale in questione viene annunciato come  sperimentale ma già approvato dalle autorità americane.
Il test viene effettuato all’ospedale di Kano su 200 ragazzi dagli 8 ai 12 anni, col risultato che 11 di essi muoiono il giorno dopo e i restanti 189 rimangono rovinati per sempre da gravi deficit neurologici, da deformazioni e infermità.
Il Trovan viene ovviamente ritirato dal commercio in fretta e furia sia in Africa che in America. Ma ora l’ospedale di Kano, con l’appoggio del governo nigeriano, accusa giustamente il gigante farmaceutico Usa di aver carpito la buona fede dei genitori approfittando della loro povertà, e di aver fatto sperimentazione sui disgraziati bambini nigeriani anziché sulle scimmie. E’ in corso una causa legale internazionale con la Pfizer per un risarcimento da 9 miliardi di dollari. (NdR: questo non l'unico caso...ma ve ne sono ogni anno di nuovi...)

Tutti nelle mani di un potere truffaldino operante a livello internazionale
Gli episodi sopra menzionati sono presi quasi a caso, ma sono illuminanti, poiché cose simili accadono in continuazione un po’ dovunque.
Tutto questo per dire semplicemente che girano soldi in grande quantità nel campo della medicina, della farmacologia, delle industrie alimentari collegate (vedi  ad esempio alimenti arricchiti e integrati), e che il mondo intero è nelle fauci di questo tipo di gente, di questo tipo di potere truffaldino.
Di quel potere truffaldino che assolda e corrompe attori e attrici e persino ex-presidenti Usa affinché si prestino a ulteriore propaganda contro malattie inventate di sana pianta  quali l’Aids, che ormai tutti gli addetti ai lavori hanno capito essere il più grande bluff della storia ai danni dell’intera umanità.                                                                 

La Medicina di oggi: una tecnica di intervento basata troppo spesso su presupposti sbagliati e su dogmi obsoleti
Come ben sappiamo, la medicina attuale non è una scienza, ma un insieme di tecniche particolari che si basano sul supporto di altre scienze tipo la chimica e la biologia, nonché sul proprio bagaglio di esperienze storiche accumulate in campo terapeutico, anatomico e chirurgico.
La medicina ha tuttavia da sempre l’ambizione smisurata di coprire in modo totale e universale la vita e la morte dell’uomo, guardando al suo interno, agendo dal di fuori e dal di dentro tramite interventi invasivi di ordine farmacologico, radiologico, chemio terapeutico, preventivo-vaccinatorio, chirurgico.
E si è così arrogata nel corso dei secoli il diritto esclusivo di guarire, il diritto esclusivo di suggerire e prescrivere farmaci e cure, il diritto esclusivo di intervenire, il diritto esclusivo di informare e di educare in campo sanitario, il diritto di dire la sua pure in un campo che le è tradizionalmente ostico quale quello della alimentazione - nutrizione.
Ma, alla resa dei conti, questa Medicina prendi tutto, abbraccia tanto e stringe ben poco.
Andando avanti in modo scriteriato, illiberale e dogmatico, ha finito per diventare un insieme di tecniche di intervento sull’uomo finalizzate più agli interessi egoistici di casta medica e di casta farmaceutica, che agli interessi genuini degli uomini che deve curare.
La medicina di oggi è una tecnica basata troppo spesso su presupposti sbagliati e su dogmi obsoleti.

Medicina come scienza del curare (in genere malamente) le malattie.
Medicina abituata da decenni a sbattere la porta in faccia alla salute. 
Essa potrebbe essere in questo contesto chiamata Scienza della Malattia, nel senso che il suo interesse primario rimane la malattia più che la salute.
O meglio Scienza delle Malattie, visto che nei suoi testi operativi è riuscita a catalogare qualche migliaio di diverse malattie basate su diversi sintomi e manifestazioni esterne.
Migliaia di sintomi diversi significano migliaia di denominazioni diverse e, soprattutto, migliaia di cure specifiche e di farmaci specifici per tali sintomi.
Un lavoro enorme ed elefantiaco, un volume impressionante di nozioni, di prescrizioni, di cure. 
Peccato che tutto questo gigantesco mucchio, questa proliferazione perversa di patologie, questo pozzo senza fondo di patìe (malattie)  e di cure, sia il prodotto di una serie di errori fondamentali di impostazione e di filosofia terapeutica, e non corrisponda affatto alla realtà della situazione.
Un meccanismo medico internazionale tutto sommato barocco e grottesco, costoso e complicato, ridondante e gonfiato all’inverosimile.

Medicina Torre di Babele - Una specie di Torre di Babele.
Un labirinto inestricabile di ricette e prescrizioni per farmaci il più delle volte rischiosipericolosi e sbagliati, di tabelle medie minimo-nutrizionali il più delle volte artefatte, addomesticate, inattendibili, di pazienti scettici e disaffezionati, spinti o costretti verso cure in cui intimamente non credono, di medici disorientati e stressati che non sanno da che parte andare e finiscono spesso, vittima delle loro stesse incongruenze, come preda di caffè e sigarette, esempi assai poco edificanti e formativi in un ambito sanitario.

Errori fondamentali e gravi che, in mancanza di autocritica interna, non sono mai stati corretti o almeno attenuati, continuando a produrre effetti e conseguenze aberranti.

Il continuo moltiplicarsi di nuove malattie, una manna per Big Pharma                                                                    
Questo moltiplicarsi continuo e inarrestabile di nuove malattie e di altrettante diverse cure, ha fatto sempre comodo alle industrie farmaceutiche, interessate a produrre una miriade di farmaci, ad essere subissate da nuovi ordini.
Siamo distanti anni luce dalle verità trasparenti dell’Igienismo naturale che non dà alcuna importanza reale ai tremila e passa (Shelton ne conta addirittura 20 mila) sintomi, dolorini e doloretti, e che giustamente attribuisce a una manciata di cause fondamentali invariabili e molto ben individuate.  Tutte curabili e guaribili con metodi semplici e sicuri.
Servirebbe, secondo gli igienisti, che i medici ridiventassero più umili e più saggi, e mantenessero i propri giuramenti al loro maestro Ippocrate.
Servirebbe che cercassero di capire il perché e il percome uno si ammala, lasciando una buona volta da parte i sintomi, che sono il più delle volte illusivi e svianti.
L’Igienismo è una trappola. Con l’Igienismo noi torniamo a lavorare nei campi (questo e' cio' che dicono i medici allopati fra di loro)
Il mal di testa non dipende di sicuro da una disfunzione della testa, ma può essere causato da una digestione difficile, o da un disturbo intestinale, o da una carenza di ossigenazione. Una appendice, una tonsilla, un organo o una ghiandola qualsiasi, persino una neoformazione o un tumore, non si infiammano per un proprio difetto che li rende passibili di rimozione chirurgica, ma dipendono da guai creatisi in altre parti del corpo.
Tutte cose logiche e trasparenti, che qualsiasi vero scienziato medico non può non condividere.
Ma l’Igienismo, più che peccare di scientificità, pecca di una cosa assai più importante e grave, che è la scarsa convenienza commerciale ed economica.
Una filosofia, una teoria, una pratica medica non fa mai bene perché fa bene in termini di salute, ma fa bene solo quando produce evidenti vantaggi pecuniari all’ordine, alla categoria, all’indotto industriale e farmaceutico.
L’Igienismo è una trappola. Con l’Igienismo, signori miei, diciamo addio a tante comodità, mettiamo le nostre attestazioni universitarie in dimenticatoio e torniamo magari a lavorare nei campi.
Questo è il tipo di commenti e di ragionamenti che si possono probabilmente immaginare dall’interno del palazzo.
Il che poi non è neanche vero, visto che gli igienisti americani, almeno quelli più bravi, conducono cliniche igienistiche miliardarie visitate regolarmente da attori del cinema e da capitani di industria alla ricerca di un benessere stabile e senza rischi, senza farmaci, senza tavole operatorie.

I malintesi eclatanti  e le contraddizioni interne della Medicina
L’errore basilare della filosofia medica riguarda il concetto stesso di malattia, vista sempre in senso negativo e come una entità malefica da mandare via in malo modo all’istante, identificata e confusa con il sintomo antipatico e doloroso a valle, e non, come dovrebbe correttamente essere, con le cause reali a monte che la hanno determinata.
Anche qui siamo lontanissimi dall’Igienismo che vede nella malattia un avvertimento positivo, quasi un autentico buon medico che ti viene a visitare e ad ammonire, un presupposto indispensabile per farti riflettere, rimetterti a posto e guarire.
Ma le cause nutrizionali e alimentari, quelle che non solo gli igienisti ma anche i bravi medici di un tempo riuscivano a identificare e a debellare con la stretta collaborazione dei pazienti, non sono cosa facile da scovare coi ritmi frenetici di oggi e, anche se scoperte, non permetterebbero poi quelle facili-veloci-lucrative prescrizioni che sono la vera fortuna di medici e farmacisti, ma un autentico disastro per i pazienti e per le casse dello stato.

Se solo si dicesse tutta la verità, se solo venissero rivelate le vere cause di malattia
E poi, se  venissero rivelate davvero le autentiche cause di malattia, bisognerebbe andare di sicuro verso il divieto di certi comunissimi cibi-bevande tipo carne-pesce-latticini-caffè-tè-bibite-scatolame-cibicotti-vitamine sintetiche-integratori minerali che ormai anche la ricerca medica d’avanguardia ha identificato come nefasti e cancerogeni.
Ma tutto ciò significherebbe mandare a gambe all’aria una intricata rete di interessi commerciali legati a doppio filo con le industrie farmaceutiche e con i tanti sponsor della medicina stessa.
Senza contare che questo porterebbe troppe persone a stare bene e a guarire davvero, un quasi-suicidio per medicina e farmacologia, una cosa assolutamente non auspicabile e non augurabile per chi vive esattamente sulla proliferazione, e non sul contenimento delle malattie. Pertanto, meglio lasciare le cose come stanno:
trentamila e passa patologie in procinto di diventare quarantamila.                                                                    

Una Medicina assurda e difficile da riformare
Questo terribile malinteso sul concetto di malattia, che ha portato a importanti defezioni e scismi, ha pure impedito alla medicina stessa di progredire e di crescere, di diventare davvero adulta e responsabile, di risolvere le sue contraddizioni e i suoi enigmi.
Le ha impedito in pratica di poter esplicare con successo le sue autentiche funzioni storiche ed istituzionali di guarire i malati nel vero senso del termine, vale a dire in modo definitivo e senza causare loro altri danni collaterali, poco importa se evidenti e immediati o se nascosti e posticipati.
L’Igienismo naturale, corrente più importante della dissidenza medica organizzata americana, ha cercato invano a più riprese di cambiare dall’esterno i mali inguaribili della medicina, invitando i medici alla proprie conferenze, spedendo loro le proprie riviste, rendendo noti i propri esperimenti e i propri successi terapeutici.
Ma il dr Herbert Shelton, uno dei massimi pilastri dell’Igienismo naturale statunitense, si è ben presto reso conto della refrattarietà della Medicina a cambiare e a trasformarsi. La Medicina non è riformabile, in quanto – parole sue – l’assurdo non si può riformare.
L’altra magagna nera della Medicina, attinente la prevenzione, è quella di una distorta interpretazione del ruolo e delle funzioni dei microrganismi che ci circondano dentro e fuori il nostro corpo.
Magagna che è retaggio pesante di aberrazioni antiche risalenti a Pasteur.
Aberrazioni mai corrette e mai abbandonate, sia per pigrizia mentale che per ovvie convenienze commerciali derivanti dai soliti legami del carrozzone medico col mondo industriale e farmaceutico.

Dagli spiriti maligni ai microrganismi: un passo avanti o due indietro ? 
Da qui la scelta di percorrere fino in fondo la strada della guerra batteriologica e delle vaccinazioni.
In pratica, la guerra ai diavoli e agli spiriti maligni che aveva caratterizzato la Medicina durante la millenaria notte medioevale, quando i medici erano sacerdoti e i sacerdoti erano medici, con Pasteur si evolse e si modernizzò, trasformandosi in guerra santa e senza esclusione di colpi ai microrganismi.
Gli spiriti maligni si debellavano con gli esorcismi e coi roghi, oppure con le preghiere e i pianti per i poveretti, o le indulgenze papali e sacerdotali per i reali e per i più abbienti.
I microrganismi, batteri o virus, si eliminavano con antibiotici, antivirali e vaccinazioni.
A ben guardare, non si sa nemmeno quale delle due soluzioni sia davvero la più avanzata.
Spirito o microbo ?
La  sola cosa certa è che in entrambi i casi si fa uso di tutto fuorché del cervello e dell’intelligenza.

La corsa alla diagnosi precoce e al possibile intervento chirurgico 
I settori medicali meno soggetti a errori ideologici e a corruzioni rocambolesche dovrebbero poter essere anatomia e chirurgia, trattandosi di specialità basate su dati e situazioni visibili e verificabili a occhio, oltre che a strumento.
Ma la mancanza clamorosa di rispetto delle norme ippocratiche fondamentali sul "Primus Non Nocere", e la enorme differenza economica tra il fare un intervento chirurgico e non farlo per niente, fanno sì che lo zoccolo duro della medicina di oggi, siano proprio la medicina chirurgica e quella trapiantistica, sempre associate alla medicina vaccinatoria.
Gli enti sanitari ricorrono in continuazione a formidabili campagne propagandistiche tendenti a ghettizzare e a colpevolizzare le persone  arretrate e incivili che osano disobbedire e non sottoporsi a un controllo medico generalizzato  per il bene dell’umanità.

Ma il grande eretico della medicina, dr Robert Mendelsohn, ha detto cose precise in proposito:
Stai bene ? Non andare da un medico. Ti farà ammalare. Stai male ? Non andare da un medico. Ti farà peggiorare. Esistono tantissimi medici che svolgono la loro mansione con onestà e competenza 
Queste affermazioni, per quanto provenienti da un medico affidabile, possono sembrare troppo drastiche, dure, diffamatorie, immeritate.
Specialmente verso tantissimi medici e specialisti che fanno il loro dovere con professionalità, onestà e competenza.
Tuttavia esse hanno un innegabile fondo di verità, soprattutto in rapporto alle emergenze non gravi e non richiedenti interventi professionali e a rischio, e in rapporto alla troppa gente afflitta da malesseri e malattie generiche o immaginarie. Non si tratta di protervia o incapacità.
Il problema reale del medici è che sono sempre e costantemente costretti a essere guardinghi, sospettosi e pessimisti, a intervenire e interferire con qualcosa di tangibile e concreto, con una prescrizione farmaceutica che difficilmente potrà apportare qualcosa di  davvero utile e innocuo a chi sta bene e a chi ha dei problemi.
Non è una loro deformazione mentale, ma un vero e proprio obbligo professionale imposto dal loro ordine. Spesso finiscono pure essi per credere in qualche modo ai farmaci che propinano.

La cura della non cura rimane il punto di forza dell’Igienismo 
La cura della non cura, che è punto fermo e punto di forza dell’Igienismo, derivante dall’alto rispetto che esso ha nei riguardi dei poteri auto-guaritivi del corpo, è vista dal medico come qualcosa di incomprensibile e di blasfemo.
Nessuno pare rendersi conto del fatto che ogniqualvolta un medico usa il bisturi, fatti salvi pochi interventi riparatori, non fa altro che discreditare la medicina.
Quando si arriva a rimuovere un organo, lo si fa quasi sempre perché non si sono capite le motivazioni che lo hanno guastato e perché non si conoscono nemmeno le modalità per rimetterlo in funzione correttamente.
Non per niente i Medici Responsabili d’America hanno dichiarato di recente che la chirurgia, se da un lato è il trionfo della tecnica demolitrice e ricostruttrice, dall’altro è il vero e proprio simbolo del fallimento della medicina come scienza.
La tecnica dei trapianti di organi, che sta diffondendosi a macchia d’olio, si pone su livelli ancora più lontani dal concetto razionale di medicina.

Un mondo privo di una assistenza medica autentica e orfano di una  vera educazione sanitaria
Tutti questi errori di percorso, aggravati dal loro perdurare, hanno oggettivamente trasformato la medicina odierna in un insieme di regole sbagliate e assurde, in una istituzione sanitaria difettosa e campanilistica, assolutamente incapace di svolgere i suoi compiti istituzionali in modo razionale, trasparente, costruttivo, utile e universale.
Una medicina dunque gretta e provinciale che pretende però di essere nel contempo depositaria di tutto il sapere del mondo in fatto di salute, di malattia, di nutrizione, di educazione sanitaria.
La sua presunzione è aggravata dal fatto di sapersi mantenere in sella, e di saper tenere saldamente in mano lo scettro del potere politico terapeutico.
Alla resa dei conti, il mondo si ritrova orfano della assistenza guaritrice efficace e scientifica di cui ha bisogno, ma soprattutto orfano di una sana educazione sanitaria e nutrizionale indipendente e all’altezza della situazione.
Ed i nuovi medici continuano intanto a laurearsi prestando un giuramento beffardo e indegno a Ippocrate, sapendo già che non rispetteranno una singola parola e una singola virgola del loro grande maestro.
Quel giuramento, per essere onesto e coerente, dovrebbe semmai essere fatto non più ai grossi medici  della tradizione classica, del calibro di Ippocrate e Galeno ma piuttosto ai medico-sacerdoti del MedioEvo e a quell’insigne chimico che risponde al nome di Luigi Pasteur.
By Valdo Vaccaro
Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista) - Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale) - l’autore si assume pienamente la responsabilità di ogni contenuto

Tratto dal libro: The Contagion Myth - Why Viruses (including "Coronavirus") Are Not the Cause of Disease
By Thomas S. Cowan and Sally Fallon Morell:

La spiegazione ufficiale dell'odierna (2019-2020) presunta e supposta "pandemia di COVID-19" è un "virus pericoloso e infettivo". Questa è la logica alla base dell'isolamento di gran parte della popolazione mondiale nelle proprie case in modo da frenarne la diffusione. Dalle maschere per il viso alle distanze sociali, dagli antivirali ai vaccini, queste misure si basano sul presupposto che piccoli virus possano causare malattie gravi e che tale malattia sia trasmissibile da persona a persona.

IL MALE VIEN DAL MARE

  Mi sono sempre chiesto se ci sia qualcosa o qualcuno, che possa essere indicato come il  responsabile e anche all'origine dell'att...