martedì 5 gennaio 2021

TRUMP E VERITA'



 

La manifestazione indetta da Trump per il 6 gennaio 2021: epifania il Gran Reset se lo porta via : quanto vorrei esserci anch'io!  se comunque le cose vanno come devono andare, vado in USA e cerco di essere ricevuto dal vero salvatore dell'umanità. V’è di più, secondo me se a Trump  gli si forniscono adeguate informazioni sulle 5 LB di Hamer, lui è la persona adatta che potrebbe dare una veloce accellerata al paradigma di Kuhn e quindi scongiurare per sempre il ritorno ad una situazione come l'attuale, ove non dimentichiamo, a prescindere dal consumismo informatico e sanitario e il comunismo cinese più la ipocrita, buonista e liberticida mentalità sinistrorsa, in tutto il grande disegno detto Great Reset una parte rilevantissima gioca lo scientismo di tipo medico sanitario che si è sostituito in tutto e per tutto all'antico dio vendicativo della chiesa con i suoi sinodi e sante inquisizioni . Il posto di quel dio lo ha preso appunto la pseudo scienza con accezione di applicazione industriale (referente di essere al mondo la macchina evolutasi oggi nella rete e la globalità terminale. Riposa dunque su Donald Trump la mia speranza di  controbattere alle infernali macchinazioni del capitalism/comunismo informatico/sanitario e l'avevo individuata già a marzo di questo 2020. Allora vedevo con molto favore Johnson in Inghilterra (sopratutto perchè aveva fatto da apripista all'abbandono dell'infame europa, e poi Putin e qualche nazione che si mostrava fuori dal coro:  la Svezia, la Norvegia, il Brasile, l'Ucraina e magari le rivolte in Francia e perfino in Germania (queste ultime però sempre tenuto sotto tacco da Macron e dalla Merkel), oggi però dopo approfondimenti e studio mirato  mi sono fatto convinto che per scongiurare il Great Reset dei vari mostri Schwab, Soros, Gates, Fauci etc. più l'alleato del comunismo cinese e la nefanda mentalità di sinistra che ha ampiamente fatto mostra della sua volenterosa aspirazione liberticida, é necessario, fare riferimento in primis e sopra a tutti Trump. Per cui l'ultima occasione per vivere di tutte le persone che ragionano e rivendicano la libertà, é lui. Un altro interessante aggiornamento della situazione da parte di Mike Adams.  Ma cosa dovrebbe succedere il 6 per dare avvio a questa epocale liberazione? Anzitutto  vi sono oltre 140 senatori  Intanto veniamo a sapere che oltre 140 tra senatori e membri della camera si opporranno al voto degli elettori democratici, questo comporterà un notevole ritardo nella decisione e richiederà il voto da parte di entrambe le camere sull’ammettere o meno l’opposizione. Quindi la decisione finale spetta alle camere e si ritiene che non avranno il coraggio di rovesciare il corso delle elezioni voluto dai media mainstream e dichiarare Trump vincitore. Sembra, però che il presidente abbia un asso nella manica: presentare sia davanti al congresso che alla folla che si riunirà lo stesso 6 Gennaio a Washington prove schiaccianti riguardo alla frode elettorale che si è compiuta. La domanda quindi diventa questa:  Mike Pence, cioè il vice Presidente  e con lui tutti i parlamentari degli Stati Uniti, avranno il coraggio di tradire il loro giuramento di fedeltà alla costituzione anche davanti ad una folla (ci si aspetta oltre un milione di persone) armata e inferocita che chiede il rispetto delle regole più basilari della democrazia? Il 6 gennaio dunque  la squadra di Trump presenterà le informazioni al Congresso prima di votare sulle liste contestate di elettori degli stati altalenanti dove si sono verificate massicce frodi elettorali. In cosa consisterà questa “grande rivelazione?”
Sappiamo che è qualcosa che non è mai stato presentato in precedenza in un caso giudiziario, né al pubblico. Le possibilità sono infinite: le bombe di Jeffrey Epstein? Informazioni declassificate sui pagamenti finanziari della Cina alla famiglia criminale Biden? Prova che le macchine della Dominion hanno truccato le elezioni? Ci sono anche voci secondo cui due agenzie di intelligence di altre nazioni hanno prove di frode elettorale e le stanno consegnando a Trump.  Tutte informazioni  che dovrebbero  smascherare gli inganni e le mistificazioni, addirittura le pesanti manipolazionei  elettorali dei democratici a favore di Biden  Ciò significa che dovrebbe essere veramente storico, perché i democratici non voteranno per Trump in un’elezione contestata a meno che non siano assolutamente costretti a farlo. Abbiamo anche ipotizzato che alcuni membri del Congresso potrebbero dimettersi sul posto dopo aver visto queste prove. Altri potrebbero essere arrestati per la loro complicità nei crimini che sono stati commessi contro l’America. Ecco cosa viene trattato nel podcast Situation Update di oggi: -Sidney Powell conferma che il vicepresidente Pence ha il potere esclusivo di scegliere quale gruppo di elettori onorare.
Una nuova strategia potrebbe essere perseguita da Pence: annunciare le dimissioni dalla politica, quindi scegliere gli elettori per Trump, eliminando ogni conflitto di interessi che potrebbe essere invocato se rimanesse in carica, sono in parecchi a sostenere che  Trump ha un asso nella manica, il che suona anche come “ Trump ha sempre avuto un piano per VINCERE.”  Potrebbe anche verificarsi che Il giudice distrettuale degli Stati Uniti respinga la causa per mancanza di legittimazione,  sostenendo che NESSUN tribunale in America ascolterà alcun caso sulla frode elettorale(ecco proprio questo è il mio maggior timore : legittimare la frode, l’inganno, la mistificazione, ovvero  significare al mondo intero  che si possono commettere ,coi soldi, con il potere con le influenze mediatiche  frodi illimitate da qui in avanti e nessun tribunale interverrà. Possibile strategia: Pence potrebbe richiedere un’udienza probatoria il 6 gennaio, che potrebbe durare diversi giorni e costringere il Congresso e il pubblico a vedere tutte le prove che Big Tech e i media falsi hanno nascosto. Va comunque sottolineato che il 6 gennaio, qualsiasi membro del Congresso che vota per la lista di elettori fraudolenti di Biden, ammette di essere in  complicità nel tradimento e potrebbe essere arrestato e perseguito. Mai prima d’ora era stata  sollevata  una simile questione su frodi elettorali e questo fa anche parte  di quelle che oramai sono diventate  le Fake news che stampa media ma anche apparati politici, istituzioni  sembra si siano specializzate nell’impiegare. Sarebbero quello che un tempo era noto come “sbatti il mostro in prima pagina” senza poi curarti di correggere  o tanto meno  smentire, da cui il famoso film di Bellocchio con interprete Gian Maria Volontè, incentrato giustappunto sui rapporti tra stampa e poere , ma che d noi in Italia fu un caso emblematico  durante i primi anni del Regime Fascista : la famosissima vicenda del Mostro di Roma, frettolosamente indicato in un innocente  Gino Girolimoni  (il cui nome Mussolini aveva trovato  ambiguo, perverso e tanto era bastato per accusarlo sulla base di prove neppure indiziarie, che poco dopo erano state ritirate) Non era però stato corretto  l’enorme effetto  a livello di immaginario collettivo e così fino ancora a quando l’autore di questo articolo era rgazzetto quando si voleva indicare qulcuno di perverso e  maniaco sessuale era di prammatica l’espressione “Aho e che sei Girolimoni?” Bisogna ringraziare un film quello di Damiano Damiani  appunto su Girolimoni che  quarant'anni dopo ristabili' la verità sollevando anche la vergogna di quella "reductio ad horrorem" sul nome del povero innocente.
Insomma sarebbero anche quelle notizie che un tempo  venivano dette “ false e tendenziose”, e genericamente veniva additata  come “disinformazione” . La falsificazione, la diversione, la disinformazione esistono dacché esiste l’umanità, anzi prima, sin dal serpente biblico. Qual è allora la novità di oggi? Che tra la disinformazione di regime, la propaganda di partito e il pettegolezzo da ballatoio, la maldicenza da bar, si è insinuata una forma nuova, pubblica e privata al tempo stesso: la bufala virale, in rete. La sua diffusione è messa in relazione col diffondersi del populismo. Non c’è giorno che governi, istituzioni, apparati, tribunali e media non sparino contro il Nemico Invisibile, diventato ora il Male Assoluto da battere: le fake news. La denuncia assume anche valenza sanitaria, dopo i contagi, il lockdown e in vista dei vaccini. L’attacco ha assunto rilevanza mondiale giustappunto  con l’avvento di Donald Trump, additato come il Re delle fake, una specie di Buffalo Bill nel senso delle bufale. Sarebbe facile dimostrare che le notizie incontrollate, sommarie, imprecise, usate dalla propaganda di Trump a malapena fronteggiano la deformazione mediatica e la falsificazione sistematica usata contro di lui dall’establishment mediatico-istituzionale globale. Trump è stato più vittima che artefice delle fake news. E per certi versi anche i movimenti populisti in Europa lo sono, ridotti a una serie di fobie, più nazismo e razzismo. A questo punto  prendo in esame un testo di Enrica Perucchietti, una amica di FB della quale ho già trattato in precedenti articoli che in tale libro, ribalta lo schema e dimostra come la principale fabbrica di fake news non sia la prateria della rete ma il potere stesso, Big Brother, che controlla i flussi di opinione, fabbrica il consenso, manipola la realtà, veicola le masse e punisce il dissenso come psicoreato. Esiste sottotraccia un vero e proprio ministero della Verità. E’ il nuovo totalitarismo global, di cui una prova generale è stata la dittatura sanitaria del lockdown, con la restrizione delle libertà primarie.  Le fake news sono state definite “postverità”: nell’epoca in cui tramonta la verità, restano solo le interpretazioni e le percezioni soggettive. Ognuno si costruisce la sua verità su misura dei suoi interessi e dei suoi punti di vista. Però se in rete navigano le postverità, i media diffondono le pre-falsità, falsità prefabbricate dal potere ideologico-mafioso, pregiudizi in forma di precetti che precedono i fatti e prescindono dai fatti, distorcendoli. Una vera e propria fabbrica delle notizie filtrate, dei neo-linguaggi corretti e ipocriti, delle omissioni e delle menzogne organizzate. La rete è figlia di questo contesto; vi si ribella ma finisce per somigliare a sua madre. Quanti attaccano la post-verità – filosofi, intellettuali, politici e giornalisti – sono gli stessi che nei loro scritti, nella loro militanza, nella loro professione, hanno sempre respinto ogni verità oggettiva, riconosciuta e universale. Sostenendo che la verità non esiste, è un retaggio superstizioso della tradizione e della religione, perché le verità sono tante quante sono gli uomini e le loro interpretazioni soggettive del momento; oppure rispecchiano i rapporti di potere, servono al potere. Perché, come diceva Marx le idee dominanti sono sempre le idee della classe dominante. Dunque, la verità per loro non esiste: come possono dunque denunciare la postverità? Da quel rifiuto è disceso il precetto in vigore nei nostri anni: non attenersi alla verità e a una condotta, non esiste natura e storia, realtà e tradizione da rispettare, vivete in libertà le scelte, le pulsioni e i desideri. Questa in fondo è l’eredità del ’68. Mentre l’Apparato somministra la sua Verità, indice poi una guerra mondiale contro le zanzare, usa bombe atomiche, eserciti e tribunali per distruggere le mosche, a cui le fake news della rete somigliano per consistenza e labilità. Come si fronteggiano le fake news, impalpabili e molecolari, se vengono attribuite all’anonima rete, confuse tra miliardi di utenti e di messaggi? Ha senso ingaggiare una battaglia sparando colpi in aria, visto che le fake sono nell’atmosfera, non è come sparare cannonate contro lo smog, contro le polveri sottili, il riscaldamento del pianeta e l’inquinamento?Dietro la follia dell’impresa non c’è l’assurda demenza di solerti guardiani. Ma c’è un disegno che Perucchietti dimostra con molti esempi: squalificare tutto quello che non proviene dalla Fabbrica delle Opinioni, tutto ciò che non è vagliato e somministrato dai titolari autorizzati del Potere. Economico, politico, culturale, industriale, farmaceutico. E demonizzare con le fake news la bestia insondabile che le produce o che ne beneficia: i populisti, o peggio, i sovranisti. La denuncia della post-verità cela il rifiuto della realtà, corretta dal nuovo bigottismo. Alle sue radici, nota giustamente l’autrice, c’è il nichilismo come orizzonte e dominio. Nell’epoca del nichilismo, notava Eliot, gli uomini abbandonano tutti gli dei, tranne “il denaro, la lussuria e il potere”.Le bufale di cui si nutre la rete e che nutrono i populismi sono artigianali; le bugie, le fake news, le falsificazioni, le omissioni del potere sono invece su scala industriale e dispongono di mezzi micidiali di diffusione e d’imposizione.

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