La manifestazione
indetta da Trump per il 6 gennaio 2021: epifania il Gran Reset se lo porta via :
quanto vorrei esserci anch'io! se comunque le cose vanno come devono andare,
vado in USA e cerco di essere ricevuto dal vero salvatore dell'umanità. V’è di
più, secondo me se a Trump gli si
forniscono adeguate informazioni sulle 5 LB di Hamer, lui è la persona adatta
che potrebbe dare una veloce accellerata al paradigma di Kuhn e quindi
scongiurare per sempre il ritorno ad una situazione come l'attuale, ove non
dimentichiamo, a prescindere dal consumismo informatico e sanitario e il
comunismo cinese più la ipocrita, buonista e liberticida mentalità sinistrorsa,
in tutto il grande disegno detto Great Reset una parte rilevantissima gioca lo
scientismo di tipo medico sanitario che si è sostituito in tutto e per tutto
all'antico dio vendicativo della chiesa con i suoi sinodi e sante inquisizioni
. Il posto di quel dio lo ha preso appunto la pseudo scienza con accezione di
applicazione industriale (referente di essere al mondo la macchina evolutasi
oggi nella rete e la globalità terminale. Riposa dunque su Donald Trump la mia
speranza di controbattere alle infernali
macchinazioni del capitalism/comunismo informatico/sanitario e l'avevo
individuata già a marzo di questo 2020. Allora vedevo con molto favore Johnson
in Inghilterra (sopratutto perchè aveva fatto da apripista all'abbandono
dell'infame europa, e poi Putin e qualche nazione che si mostrava fuori dal
coro: la Svezia, la Norvegia, il
Brasile, l'Ucraina e magari le rivolte in Francia e perfino in Germania (queste
ultime però sempre tenuto sotto tacco da Macron e dalla Merkel), oggi però dopo
approfondimenti e studio mirato mi sono
fatto convinto che per scongiurare il Great Reset dei vari mostri Schwab, Soros,
Gates, Fauci etc. più l'alleato del comunismo cinese e la nefanda mentalità di
sinistra che ha ampiamente fatto mostra della sua volenterosa aspirazione
liberticida, é necessario, fare riferimento in primis e sopra a tutti Trump.
Per cui l'ultima occasione per vivere di tutte le persone che ragionano e
rivendicano la libertà, é lui. Un altro interessante
aggiornamento della situazione da parte di Mike Adams. Ma cosa dovrebbe succedere il 6 per dare avvio
a questa epocale liberazione? Anzitutto
vi sono oltre 140 senatori Intanto
veniamo a sapere che oltre 140 tra senatori e membri della camera si opporranno al voto
degli elettori democratici, questo
comporterà un notevole ritardo nella decisione e richiederà il voto da parte di
entrambe le camere sull’ammettere o meno l’opposizione. Quindi la decisione
finale spetta alle camere e si ritiene che non avranno il coraggio di
rovesciare il corso delle elezioni voluto dai media mainstream e dichiarare
Trump vincitore. Sembra, però che il presidente abbia un asso nella manica:
presentare sia davanti al congresso che alla folla che si riunirà lo stesso 6
Gennaio a Washington prove schiaccianti riguardo alla frode elettorale che si è
compiuta. La domanda quindi diventa questa: Mike Pence, cioè il vice Presidente e con lui tutti i parlamentari degli Stati
Uniti, avranno il coraggio di tradire il loro giuramento di fedeltà alla
costituzione anche davanti ad una folla (ci si aspetta oltre un milione di
persone) armata e inferocita che chiede il rispetto delle regole più basilari
della democrazia? Il 6
gennaio dunque la squadra di Trump
presenterà le informazioni al Congresso prima di votare sulle liste contestate
di elettori degli stati altalenanti dove si sono verificate massicce frodi
elettorali. In cosa consisterà questa “grande rivelazione?”Sappiamo che è
qualcosa che non è mai stato presentato in precedenza in un caso giudiziario,
né al pubblico. Le possibilità sono infinite: le bombe di Jeffrey Epstein?
Informazioni declassificate sui pagamenti finanziari della Cina alla famiglia
criminale Biden? Prova che le macchine della Dominion hanno truccato le
elezioni? Ci sono anche voci secondo cui due agenzie di intelligence di altre
nazioni hanno prove di frode elettorale e le stanno consegnando a Trump. Tutte informazioni che dovrebbero smascherare gli inganni e le mistificazioni,
addirittura le pesanti manipolazionei
elettorali dei democratici a favore di Biden Ciò significa che dovrebbe essere veramente
storico, perché i democratici non voteranno per Trump in un’elezione contestata
a meno che non siano assolutamente costretti a farlo. Abbiamo anche ipotizzato
che alcuni membri del Congresso potrebbero dimettersi sul posto dopo aver visto
queste prove. Altri potrebbero essere arrestati per la loro complicità nei
crimini che sono stati commessi contro l’America. Ecco cosa viene trattato nel
podcast Situation Update di oggi: -Sidney Powell conferma che il vicepresidente
Pence ha il potere esclusivo di scegliere quale gruppo di elettori onorare. Una
nuova strategia potrebbe essere perseguita da Pence: annunciare le dimissioni
dalla politica, quindi scegliere gli elettori per Trump, eliminando ogni
conflitto di interessi che potrebbe essere invocato se rimanesse in carica,
sono in parecchi a sostenere che Trump
ha un asso nella manica, il che suona anche come “ Trump ha sempre avuto un
piano per VINCERE.” Potrebbe anche
verificarsi che Il giudice distrettuale degli Stati Uniti respinga la causa per
mancanza di legittimazione, sostenendo
che NESSUN tribunale in America ascolterà alcun caso sulla frode elettorale(ecco
proprio questo è il mio maggior timore : legittimare la frode, l’inganno, la
mistificazione, ovvero significare al
mondo intero che si possono commettere ,coi
soldi, con il potere con le influenze mediatiche frodi illimitate da qui in avanti e nessun
tribunale interverrà. Possibile strategia: Pence potrebbe richiedere un’udienza
probatoria il 6 gennaio, che potrebbe durare diversi giorni e costringere il
Congresso e il pubblico a vedere tutte le prove che Big Tech e i media falsi
hanno nascosto. Va comunque sottolineato che il 6 gennaio, qualsiasi membro del
Congresso che vota per la lista di elettori fraudolenti di Biden, ammette di
essere in complicità nel tradimento e
potrebbe essere arrestato e perseguito. Mai prima d’ora era stata sollevata
una simile questione su frodi elettorali e questo fa anche parte di quelle che oramai sono diventate le Fake news che stampa media ma anche
apparati politici, istituzioni sembra si
siano specializzate nell’impiegare. Sarebbero quello che un tempo era noto
come “sbatti il mostro in prima pagina” senza poi curarti di correggere o tanto meno
smentire, da cui il famoso film di Bellocchio con interprete Gian Maria Volontè, incentrato giustappunto sui rapporti tra stampa e poere , ma che d noi in Italia fu un caso emblematico durante i primi anni del Regime Fascista : la famosissima vicenda del Mostro di Roma, frettolosamente indicato in un innocente Gino Girolimoni (il cui nome Mussolini aveva trovato ambiguo, perverso e tanto era bastato per
accusarlo sulla base di prove neppure indiziarie, che poco dopo erano state
ritirate) Non era però stato corretto
l’enorme effetto a livello di
immaginario collettivo e così fino ancora a quando l’autore di questo articolo
era rgazzetto quando si voleva indicare qulcuno di perverso e maniaco sessuale era di prammatica
l’espressione “Aho e che sei Girolimoni?” Bisogna ringraziare un film quello di Damiano Damiani appunto su Girolimoni che quarant'anni dopo ristabili' la verità sollevando anche la vergogna di quella "reductio ad horrorem" sul nome del povero innocente.
Insomma sarebbero anche quelle
notizie che un tempo venivano dette “ false e
tendenziose”, e genericamente veniva additata
come “disinformazione” . La falsificazione, la diversione, la
disinformazione esistono dacché esiste l’umanità, anzi prima, sin dal serpente
biblico. Qual è allora la novità di oggi? Che tra la disinformazione di regime,
la propaganda di partito e il pettegolezzo da ballatoio, la maldicenza da bar,
si è insinuata una forma nuova, pubblica e privata al tempo stesso: la bufala
virale, in rete. La sua diffusione è messa in relazione col diffondersi del
populismo. Non c’è giorno che governi, istituzioni, apparati, tribunali e media
non sparino contro il Nemico Invisibile, diventato ora il Male Assoluto da
battere: le fake news. La denuncia assume anche valenza sanitaria, dopo i
contagi, il lockdown e in vista dei vaccini. L’attacco ha assunto
rilevanza mondiale giustappunto con
l’avvento di Donald
Trump, additato come il Re delle fake, una specie di Buffalo
Bill nel senso delle bufale. Sarebbe facile dimostrare che le notizie
incontrollate, sommarie, imprecise, usate dalla propaganda di Trump a malapena
fronteggiano la deformazione mediatica e la falsificazione sistematica usata
contro di lui dall’establishment mediatico-istituzionale globale. Trump è stato
più vittima che artefice delle fake news. E per certi versi anche i movimenti
populisti in Europa lo sono, ridotti a una serie di fobie, più nazismo e
razzismo. A questo punto prendo in
esame un testo di Enrica Perucchietti, una amica di FB della quale ho già trattato
in precedenti articoli che in tale libro, ribalta lo schema e dimostra come la
principale fabbrica di fake news non sia la prateria della rete ma il potere
stesso, Big Brother, che controlla i flussi di opinione, fabbrica il consenso,
manipola la realtà, veicola le masse e punisce il dissenso come psicoreato.
Esiste sottotraccia un vero e proprio ministero della Verità. E’ il nuovo
totalitarismo global, di cui una prova generale è stata la dittatura sanitaria
del lockdown, con la restrizione delle libertà primarie. Le fake news sono state definite “postverità”:
nell’epoca in cui tramonta la verità, restano solo le interpretazioni e le
percezioni soggettive. Ognuno si costruisce la sua verità su misura dei suoi
interessi e dei suoi punti di vista. Però se in rete navigano le postverità, i
media diffondono le pre-falsità, falsità prefabbricate dal potere
ideologico-mafioso, pregiudizi in forma di precetti che precedono i fatti e
prescindono dai fatti, distorcendoli. Una vera e propria fabbrica delle notizie
filtrate, dei neo-linguaggi corretti e ipocriti, delle omissioni e delle
menzogne organizzate. La rete è figlia di questo contesto; vi si ribella ma
finisce per somigliare a sua madre. Quanti attaccano la
post-verità – filosofi, intellettuali, politici e giornalisti – sono gli stessi
che nei loro scritti, nella loro militanza, nella loro professione, hanno
sempre respinto ogni verità oggettiva, riconosciuta e universale. Sostenendo
che la verità non esiste, è un retaggio superstizioso della tradizione e della
religione, perché le verità sono tante quante sono gli uomini e le loro
interpretazioni soggettive del momento; oppure rispecchiano i rapporti di
potere, servono al potere. Perché, come diceva Marx le idee
dominanti sono sempre le idee della classe dominante. Dunque, la verità per
loro non esiste: come possono dunque denunciare la postverità? Da quel rifiuto
è disceso il precetto in vigore nei nostri anni: non attenersi alla verità e a
una condotta, non esiste natura e storia, realtà e tradizione da rispettare,
vivete in libertà le scelte, le pulsioni e i desideri. Questa in fondo è
l’eredità del ’68. Mentre l’Apparato somministra la sua Verità, indice poi una guerra
mondiale contro le zanzare, usa bombe atomiche, eserciti e tribunali per
distruggere le mosche, a cui le fake news della rete somigliano per consistenza
e labilità. Come si fronteggiano le fake news, impalpabili e molecolari, se
vengono attribuite all’anonima rete, confuse tra miliardi di utenti e di
messaggi? Ha senso ingaggiare una battaglia sparando colpi in aria, visto che
le fake sono nell’atmosfera, non è come sparare cannonate contro lo smog,
contro le polveri sottili, il riscaldamento del pianeta e l’inquinamento?Dietro
la follia dell’impresa non c’è l’assurda demenza di solerti guardiani. Ma c’è
un disegno che Perucchietti dimostra con molti esempi: squalificare tutto
quello che non proviene dalla Fabbrica delle Opinioni, tutto ciò che non è
vagliato e somministrato dai titolari autorizzati del Potere. Economico,
politico, culturale, industriale, farmaceutico. E demonizzare con le fake news
la bestia insondabile che le produce o che ne beneficia: i populisti, o peggio,
i sovranisti. La denuncia della post-verità cela il rifiuto della realtà,
corretta dal nuovo bigottismo. Alle sue radici, nota giustamente l’autrice, c’è
il nichilismo come orizzonte e dominio. Nell’epoca del nichilismo, notava
Eliot, gli uomini abbandonano tutti gli dei, tranne “il denaro, la lussuria e
il potere”.Le bufale di cui si nutre la rete e che nutrono i populismi sono
artigianali; le bugie, le fake news, le falsificazioni, le omissioni del potere
sono invece su scala industriale e dispongono di mezzi micidiali di diffusione
e d’imposizione.
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