mercoledì 23 dicembre 2020

il great reset DAL PUNTO DI VISTA DELLA RUSSIA

 


Ho sempre messo molto ma molto in sottordine Putin rispetto a Trump nel grado di opposizione al piano infernale di resettaggio mondiale in atto, questo perchè ovviamente la Russia non gli USA e quindi il suo impatto  in merito a esserci o non esserci nel processo di cambiamento e' enorme,  però ecco vediamo un pò cosa ci viene giu' da oltre i Carpazi : per i Russi il Covid 19 non è il “virus-assassino”, ma da esso può cominciare la guerra mondiale: il riassetto del mondo intero, uno sconvolgimento globale che passa proprio attraverso la pandemia del Coronavirus. Ci aiuta a capirlo il Consigliere di Shojgu, Andrej Il’njzkij che ha fatto anche una panoramica sulla guerra ibrida in atto contro la Russia. Nel Consiglio della Federazione Russa si è tenuta qualche giorno fa la Conferenza della Commissione per la Difesa della Sovranità Statale e impedire l’ingerenza negli Affari Interni della Russia. Il titolo della Conferenza era “Sui tentativi dei paesi stranieri di usare lo spazio post sovietico per destabilizzare il sistema politico della Russia”. Il’njzkij dice : “Sì, è una legge molto importante quella di limitare l’attività di quegli agenti stranieri che raccolgono determinate informazioni, molto rilevanti nell’ambito dell’attività tecnico-militare dello Stato a favore di altri Stati. Queste persone non debbono ricevere impieghi presso lo Stato, i Comuni e nemmeno avere accesso ai segreti di Stato. Voglio iniziare da riflessioni sulla Corporazione americana RAND. Due anni fa la Rand Corporation aveva pubblicato un documento che io ho analizzato e poi scritto un rapporto. In esso erano contenuti 7 punti riguardanti la sfera militare, poi nella sfera civile, internazionale, tensione in Bielorussia, nel Nagorno-Karabakh, già scritto allora e adesso, nel nuovo loro documento uscito a ottobre. c’è anche la Transnistria. Dobbiamo porre la massima attenzione e occuparci del fatto che noi non abbiamo ancora un sistema per prendere decisioni finalizzate ad anticipare [le mosse degli altri paesi], non abbiamo elaborato strategie e azioni secondo la nostra agenda e non secondo quella che ci viene imposta, perché quando noi ragioniamo sull’agenda della Rand, agiamo secondo la loro agenda, rispondiamo alla domanda che pongono loro e ciò significa che noi perdiamo. Dunque, adesso parlo di cosa può essere il prossimo obiettivo: secondo l’analisi del documento della RAND Corporation, uscito, come ho detto prima, a ottobre di quest’anno, la prossima zona di super tensione sarà nella macroregione del Mar Nero. Il Rapporto di intitola: “La Russia, la Nato e la Sicurezza nel Mar Nero”, è dedicato alla nuova strategia di contenimento economico e politico della Federazione Russa nell’Europa del Sud. In questo documento si dànno raccomandazioni su come agire in maniera ibrida sulla Russia e i suoi alleati, su come raggiungere un graduale rafforzamento della pressione militare in ciascun paese, a cominciare dall’Armenia per finire con la Moldavia. Per ciascun paese vengono proposte singole soluzioni, appositi e precisi programmi di attacco. Perciò voglio far presente ai colleghi senatori che se noi non analizziamo questo e non formiamo la cultura del saper prendere decisioni programmate per anticipare e prevenire, come già esiste da molto tempo negli Stati Uniti, continueremo sempre a lavorare sulla “scia degli altri”, cioè per conseguenza.Adesso vorrei passare a un’altra “presa di decisione”, un corso d’azione che ci mostra che non solo la Rand, gli americani giocano d’anticipo. In questi giorni è uscito il libro di Klaus Schwab. Klaus Schwab è il principale ideologo dei globalisti, è il presidente esecutivo del “World Economic Forum” di Davos, detto anche “Forum di Davos”, un Club dove amano andare anche i nostri ministri, oligarchi, un Club che forma la posizione di quei circoli che adesso salgono al potere in AmericaRaccomando a tutti di studiare questo libro che si intitola “ COVID-19: The Great Reset”, COVID-19: Il Grande Riassetto”.
Il libro contiene rivelazioni scandalose, dove si apprende che Schwab e i suoi soci considerano il Covid come un proprio progetto, ma non basta, dichiarano senza mezzi termini che non permetteranno il ritorno al mondo prima del Covid. Costoro, che per capirci meglio altro non sono che le corporazioni sovranazionali, dicono anche che faranno pressione sui politici perché non allentino le misure di contenimento e controllo. Da ciò ben traspare che la principale minaccia non è il Covid ma quelle misure di limitazione che vengono adottate in tutto il mondo. Nell'agghiacciante mondo futuro di Schwab, dove, come scrive a chiare lettere, a comandare saranno le corporazioni, a cui saranno trasferiti il potere e le risorse, non ci sarà posto per gli Stati Nazionali, essi spariranno e questo succederà in breve tempo secondo la concezione dei globalisti. Cito dal libro letteralmente: “Se la democrazia e la globalizzazione si estenderanno, per lo stato Nazionale non ci sarà più posto”. Ovvio che non ci sarà più posto in primo luogo per la Russia sovrana. Adesso cosa ci dobbiamo aspettare? Dobbiamo saperlo, perché non ci troviamo ad agire sempre di conseguenza. Il loro progetto Covid ha indotto il terrore nella gente, ha cercato di spazzare via l’amministrazione Trump, ha sconquassato le economie nazionali, il sistema sanitario.

Bisognerebbe precisare “en passant” che la formula “da combattimento” del virus, virus che come si sa da tempo non è il “virus-assassino”, è la sua virulenza, il suo segno distintivo è l’alta infettività, esso deve sbilanciare i sistemi sanitari del nemico. E solo dopo questo virus, vengono lanciati i “virus assassini”. Per continuare a smontare il vecchio mondo i globalisti hanno bisogno di piattaforme aggiuntive. Quali? Prima di tutto la piattaforma per la “desovranizzazione” della Russia e della Cina. Qui dobbiamo ben intendere che la prima piattaforma è l’agenda verde: John Kerry è stato nominato “inviato presidenziale per l’ecologia” e noi in contrapposizione a questa carica noi chi abbiamo designato? Cjubais! Colui che negli anni ’90 ha ceduto il paese a queste corporazioni. Che decisione è questa? Dopo l’agenda verde, ci sono la digitalizzazione e i simulacri ideologici di vario genere – dall’LGBT ai Black Lives Matter, i quali arriveranno qua e si impianteranno. Adesso passiamo brevemente al campo militare. Cosa fanno adesso gli Stati Uniti? Hanno creato il Comando Cibernetico, la decisione è stata presa ancora ai tempi della presidenza Obama, il “Cyber Command Usa” (US CYBERCOM) che ancora fa parte dei servizi segreti militari USA. Si tratta di truppe informatiche che, secondo i dati ufficiali, sono composte da 6000 “baionette intellettuali”, ma in realtà, secondo i nostri dati, sono più di 18.000. Lo Stato americano spende per ciascuno di loro 100.000 dollari all’anno. Queste “baionette intellettuali” si stanno organizzando per attaccarci. Adesso la discussione principale è sulla decisione, che se la nuova amministrazione Biden arriverà al potere, secondo noi attuerà al più presto, di portar via il Cyber Comando dal Dipartimento della Difesa (National Security Agency) per renderlo struttura indipendente e conferirgli piena autonomia operativa. Questo perché, secondo la loro analisi, “la raccolta delle informazioni e le azioni militari nello spazio cibernetico sono missioni indipendenti ma legate tra loro. Le operazioni cibernetiche, per avere successo, devono avere la prerogativa dell’attacco, e ciò richiede una dirigenza indipendente, più creativa e attiva”. Quindi il potere decisionale verrà abbassato dal presidente in giù, per non avere più l’obbligo di rapportare e non riferire affatto delle operazioni speciali. Loro si preparano con tutte le forze, finanze e strutture ad attaccare la Russia e la Cina. Anche le tecnologie dell’intelligenza artificiale sono armi attive della guerra cibernetica per scalfire la sovranità della Russia. Parlando del problema della sicurezza cibernetica, fra poco al Parlamento verrà presentato un progetto di legge per l’uso della banca dati e dell’intelligenza artificiale. Secondo il progetto a gestire i dati saranno la Sberbank, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dello Sviluppo Digitale e Skol’kovo (Centro Innovativo per le tecnologie), non c’è il Ministero della Difesa e il FSB, il Servizio Federale per la Sicurezza della Russia. Bisogna però capire che dobbiamo lavorare come un fronte unito, perché contro di noi è in atto una guerra ibrida, che comprende misure economiche, informatiche, politiche e tecnologiche. Negli USA la Rand Corporation e altre strutture lavorano con i Servizi di Sicurezza e gli organi del Governo e dettano la strategia, se noi non studieremo i loro documenti quando escono e, cosa più importante, far uscire i nostri documenti e formare la nostra posizione, se non lavoreremo per anticiparli, per prevenire, se non colleghiamo tutto al denominatore comune che è la sicurezza nazionale, non concluderemo nulla". La sicurezza nazionale della Russia deve diventare priorità." Da questa denuncia si diparte quindi la considerazione che la Russia va celermente annoverata tra gli alleati degli oppositori a questo famigerato Great Reset, e se la fortuna e anche l'ultima possibilità per un mondo libero e non asservito ai dettami dell'iperturbocapitalismo consumista/informatico che ha trovato un insperato alleato nel comunismo di stampo cinese e forse ancor più nella ipocrita falsissima mentalità buonista della sinistra internazionale, sarà sbaragliato sarà perche ' tali fattori vorranno favorire l'ultimo vero grande baluardo a questa Jattura epocale e cioè il Presidente Americano Donald Trump, e subito dopo coloro che possano affiancarlo : giustappunto il Presidente Putin, quello della Bielorussia Luckacensko, e altri che vorranno aggiungersi quando la situazione evolverà a favore della luce e non delle tenebre . Eh si ci troviamo sul serio, in un reale che di certo non possiamo più chiamare razionale, coinvolti in uno scontro epocale di civiltà con implicazioni da libro di fanta/politica alla Orwell, alla Huxley , alla Breadbury , dove ancora non è detto quale fazione uscirà vincitrice


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