venerdì 31 marzo 2023

LA SUPER PSICOANALISI

 

A mio parere si potrebbe sintetizzare  tutta la psicoanalisi  con due piccole paroline  : "FORT-DA"   mettendoci pero' davanti avanti il prefisso “ES",  suscettibile di caratterizzarsi di quel prefisso "Super" che lo giustappone all'Io, ultimando  come una vera e propria dialettica, ma non Hegeliana, l'intera costruzione della topica freudiana : Io, Es, Super Io e.... mancante un Super Es. Ovviamente siamo in  accezione freudiana, ma non freudiana tutta, bensì quella degli ultimi 20 anni di vita del Maestro, antitetica a quella dei precedenti 20 anni fondata sul principio del piacere, e appunto iniziata con un saggetto de 1921 titolato “AL DI LA’ DEL PRINCIPIO DEL PIACERE. L’esortazione di Lacan “leggere e rileggersi Freud”, va non solo presa alla lettera, ma se possibile integrata con qualche appuntino, magari per tentare di dire qualcosa fuori dal coro  o per puntualizzare qualche passaggio.  “Freudiana-mente”  dunque! ma quale Freud? Quello canonico, a volte caricaturale, che lo fa apparire come un fissato col sesso, uno che ogni  obelisco, ogni guglia equipara all’organo sessuale maschile e ogni cavità, ogni rientranza, ogni fessura, a quello femminile? Per intenderci il Freud della teoria della Libido, il “panta-sesso”? Oppure quest’altro Freud di cui andiamo a fare la conoscenza  tramite un breve ma intensissimo saggio e due paroline /chiave, come indicato nel titolo. Il cosidetto immaginario collettivo, e per immaginario collettivo si intende anche una certa opinione generalizzata, un qualcosa che spesso e volentieri si avvale di impressioni violente, ma che a buon bisogno non sono state mai più aggiornate, tipo ad esempio il Girolimoni del mostro di Roma, che forse
proprio il film di Damiano Damiani con Manfredi ha avuto il grande merito di  cambiare la diceria diffusissima a Roma di indicare con tale nome tutti quelli che mostravano interesse verso ragazzini o ragazzine: Nel film citato difatti si rende finalmente e forse per la prima volta, che si trattava invece di un marchiano abbaglio fomentato dallo stesso Mussolini che su quel nome, su  quel termine “giro”ci aveva intessuto un
 qualcosa di perverso e quindi era bastato per il canonico “sbatti il mostro in prima pagina” senza che poi, una volta appurato che il signor Gino Girolimoni era platealmente estraneo ad ogni implicazione con gli efferati delitti,  si avesse il coraggio di ammettere l’errore. Si è citato un film, un semplice banale film, sufficiente per mutare una opinione sclerotizzata e inesatta, ma per quel che mi risulta, su Freud non c’è stato nessun film, nessuna precisazione di facile presa, e quindi di grande diffusione, che abbia avvertito l’opinione pubblica che quell’immaginario collettivo sulla figura e sul pensiero di Freud andava aggiornato, e aggiornato mica a ieri o l’altro ieri, macchè!!!! addirittura a subito dopo la fine della 1^ guerra mondiale, quando proprio sull’effetto dei traumi e dell’impatto di un simile evento, Freud aveva scritto quel  saggio ove anche dal titolo si capisce che intendeva liquidare la teoria della Libido, fondata sul principio dl piacere. 
Va subito detto che le conclusioni sconvolgenti cui questo breve libello perviene sono di una portata così enorme, che nella stessa psicoanalisi ben pochi furono quelli che ne accettarono le conclusioni.  Si ipotizzava infatti, proprio dalla esamina dei cosidetti “shock da granata”
, cui tutti i reduci in qualche modo soffrivano, un meccanismo psichico particolarissimo la cosidetta “coazione a ripetere”  che portava detti reduci non a dimenticare ciò che aveva loro arrecato disagio e sofferenza, come il principio del piacere avrebbe imposto (“l’uomo fugge il dispiacere e cerca sempre il piacere”, aveva sentenziato lo stesso Freud), ma al contrario a ricordarlo ossessivamente, sia consciamente, raccontando mille, milioni di volte l’episodio traumatico, come tutti noi abbiamo avuto modo di verificare se abbiamo avuto modo di frequentare dei reduci di guerra, sia inconsciamente, nei sogni, nelle fantasie. Di tale coazione a ripetere, anche e soprattutto la sofferenza, Freud in quanto medico aveva avuto modo di  appurare durante tutto il lungo periodo della guerra e questo lo aveva portato a cominciare a mettere in serio dubbio le sue certezze sul principio del piacere, fino ad essere spettatore, oramai a guerra finita, di un episodio di una banalità quasi disarmante : in visita ad un suo nipotino, aveva visto che questi si entusiasmava in maniera esaltante, gettando un rocchetto oltre la spalliera di un divano sicchè non fosse più visibile e a quel punto si produceva  in lamenti accorati, che cessavano solo quando attraverso il filo dello stesso rocchetto lo ritraeva di nuovo a sé, producendo a stretta correlazione  con  le  diverse fasi delle azioni, opportune vocalizzazioni  precedute da un “Oooohhh”:  la prima “Fort” che andava inteso come“ va via” e la seconda  “Da” che invece significava “rieccolo”. Beh ! ragazzi… sono certo che nessuno di noi avrebbe cambiato lo stesso modo di intendere il mondo da una banalità simile, cui a buon bisogno avremo  anche assistito  tantissime volte, ma nessuno di noi si chiama Sigmund Freud!  Solo Freud  difatti, da quel giochetto apparentemente banale doveva arrivare a dedurre che il bimbo, lanciando il rocchetto lontano da sé, simboleggiava  la perdita della madre e, ritraendolo poi attraverso il filo dello stesso rocchetto  di nuovo a sé, ne rappresentava il ritorno.  Piacere e dispiacere intessuti insieme, non contrastanti, ma un tutt’uno, quindi come  logica conseguenza: profonda revisione di tutta la sua precedente teoria della libido fondata sul principio del piacere e individuazione proprio attraverso il meccanismo della coazione a ripetere, di un principio non solo contrastante con il piacere, ma addirittura composito e anzi più potente, che però a questo punto non poteva essere denominato tout court di dispiacere, ma di un qualcosa di molto più profondo e di arcaico, che  Freud individuò in una “pulsione di morte” Ovvero proprio in virtù della coazione a ripetere, l’uomo come tutte le cose del creato, tende a voler tornare da dove è venuto, ovvero dal nulla. Per dare maggior corpo a tale teoria Freud trovò correlati col 2° principio della termodinamica  (in un sistema chiuso tutte le forze tendono allo stato di quiete) e col fatto che ogni nascita comporta la rottura di uno stato di quiete, quiete che il sistema “turbato” tenderà a ristabilire;  
la famosa legge dell’entropia, ovvero l’aumento del disordine 
che potrebbe benissimo venir equiparato alla vita stessa e quindi alla forza che lo anima “Eros”  mentre lo stato di quiete cui si tende a ritornare avrà il suo fine nella forza, non-forza,  che solo apparentemente è antitetica “Thanatos” una eterna insopprimibile pulsione di morte.  Come fatto cenno, questa teoria, sconvolgente fino alla vertigine  non solo non è stata mai accreditata nell’immaginario collettivo e generale, ma gli stessi addetti ai lavori, e cioè gli psicoanalisti, fatte salve poche eccezioni (Ferenczi, Melanie Klein, Lacan, Fagioli) l’hanno profondamente avversata, questo soprattutto perché con l’introduzione di una pulsione di morte, per ammissione dello stesso Freud (Analisi terminabile e interminabile)  viene meno ogni illusione terapeutica, proprio per l’individuazione nella psiche di un nucleo patogeno fisso, qualcosa che non è possibile mai scaricare  per intero, che continua a ripetersi sempre identico a se stesso al di la’ di ogni teleologia vitalistica. Va notato che al di là dei luoghi comuni su Freud, che lo ritraggono ancora come un panta-sessista, legato solo al piacere, dal 1920 anno della pubblicazione di Al di là del principio del piacere, fino alla sua morte nel 1939,  e quindi per un periodo equivalente a quello in cui aveva diffuso la sua teoria della Libido, mai e poi mai Freud ha messo in discussione la sua teoria della pulsione di morte, sancendo in tal modo l’inguaribilità del disagio psichico e  l’inutilità della terapia. (Analisi terminabile e interminabile 1937) . Sarebbe pertanto il momento di confrontarci, anche a livello di opinione pubblica con questi secondi vent’anni della sua vita, ricchi peraltro di saggi e teorie, non certo meno profondi  di quelli dei primi,  anzi….facendo leva su di un pensiero e su una teoria  che sono  l’esatto contrario di quelli del precedente  periodo

 

giovedì 30 marzo 2023

IL FILOGENICO DEI FOGLIETTI EMBRIONALI NELLA INDIVIDUAZIONE DELLA MALATTIA

La medicina ufficiale non si e' mai  mai interessata alla suddivisione in foglietti embrionali, difatti anche nello studio all'universita' e' una materia di scarsa importanza. Nessuno ha mai minimamente intuito la loro importanza. Questa è la causa del perché nessuno sia mai riuscito ad applicare un sistema alle cause del cancro, e non solo del cancro, ma di tutte le affezioni che ci colpiscono nel nostro essere "in relazione" con un mondo che ci impegna.  Bisognava aspettare le straordinarie scoperte di Rick Geerd Hamer sul finire del XX secolo e l'inizio del XXI per avere qualche chiarificazione in merito,  in particolare  la 3^  delle cinque leggi della sua Nuova Medicina e  cioè "il sistema ontogenetico dei tumori e degli oncoequivalenti", per avere una  classifica di  tutte le malattie dovuta proprio alla appartenenza ai foglietti embrionali, classificandole secondo la loro storia evolutiva o secondo i criteri dei vari foglietti embrionali. Si può costatare che le malattie che appartengono allo stesso foglietto embrionale presentano anche altre caratteristiche e particolarità comuni. Ad ognuno di questi foglietti embrionali appartiene una specifica zona del cervello, a causa dalla storia evolutiva, una particolare istologia, specifici microbi imparentati al foglietto embrionale e oltre a questo anche ogni cosiddetta malattia, meglio nominata programma speciale biologico sensato della natura (SBS), secondo un senso biologico comprensibile alla luce dei parametri della storia evolutiva. Le cellule o gli organi che si sono evoluti dal foglietto embrionale interno hanno i relè, cioè i punti di comando dai quali vengono diretti, nella parte più antica del cervello. Anche lì troviamo una locazione sistematica che inizia dorsalmente a destra con le malattie della bocca, della cavità naso-laringea e prosegue in senso antiorario seguendo il tratto digerente per finire con il sigma e la vescica. Dal punto di vista istologico, in queste zone, tutti i carcinomi sono adenocarcinomi senza eccezioni. Gli organi appartenenti a questo foglietto embrionale fanno in caso di cancro aumento cellulare con tumori compatti di tipo adenoidale, come per esempio nel fegato, nell’intestino, e nel polmone (a focolai rotondi).Tutte le cellule o gli organi che si sono sviluppati dal foglietto embrionale esterno hanno i loro relè nella corteccia cerebrale, la parte più giovane del nostro cervello. Tutti loro fanno in caso di cancro diminuzione di cellule sotto forma di ulcere o diminuzione funzionale al livello organico, come per esempio nel diabete o nella paralisi. Nel foglietto embrionale medio differenziamo tra un gruppo più antico ed uno più giovane. Le cellule o gli organi appartenenti al gruppo più antico del foglietto embrionale medio, hanno i loro relè nel cervelletto, cioè appartengono al cervello antico e creano anche loro in caso di cancro tumori compatti di tipo adenoidale nella fase di conflitto attivo, per esempio nel seno, nei melanomi, nei mesoteliomi del pericardio, della pleura, e del peritoneo. Le cellule o gli organi appartenenti al gruppo più giovane del foglietto embrionale medio, hanno i loro relè nella sostanza bianca cerebrale e fanno, in caso di cancro, nella fase di conflitto attivo, necrosi o buchi nei tessuti, cioè diminuzione di cellule, per esempio nell’osso, nella milza, nel rene o nell’ovaio. La 4° legge di Hamer cioè "il sistema ontogenetico dei microbi", classifica i microbi secondo la loro appartenenza ai tre foglietti embrionali, in quanto ogni gruppo di organi correlato ad un dato foglietto embrionale si associa anche a microbi specifici per lo stesso foglietto embrionale. Insieme alla programmazione dei nostri organi da parte del nostro computer cervello sono stati programmati anche i nostri fedeli lavoratori specializzati: i microbi. Questo comporta che i microbi più antichi: funghi e batteri fungiformi (micobatteri), sono responsabili per l’endoderma, ed in parte per il mesoderma del cervelletto, e in ogni caso solo per gli organi governati dal cervello antico, quelli più recenti, cioè i batteri, sono responsabili per il mesoderma e per tutti gli organi da esso formati, e che i microbi più giovani, cioè i virus, che in senso stretto non sono veri microbi, e quindi non veri e propri esseri viventi, sono responsabili esclusivamente per l’ectoderma o per gli organi governati dalla corteccia cerebrale. Attenzione però perchè questa era la primitiva formulazione di Hamer, con il tempo andò riconsiderando la questione dei virus mettendone in dubbio l'esistenza. Difatti va notato che nessuno, neppure con il più sofisticato microscopio elettronico è mai riuscito a distinguere un virus nel suo specifico campo d'azione (cioè il terreno) ma sempre e solo in vitro dove quelle che  facciamo passare per virus sono in realtà immagini computerizzate con nessuna corrispondenza con la realtà.

Fatta questa precisazione che pone invero delle inquietanti similitudini  tra  la teoria dei virus e la teoria delle stringhe della fisica quantistica , passiamo per buona la tesi che nel contesto organico corporeo (il terreno)  ogni gruppo di microbi elabora solo un determinato gruppo di organi, che appartengono allo stesso foglietto embrionale, cioè si sono evoluti da esso. Forma un eccezione la "zona limitrofa" degli organi governati dal cervelletto mesodermale, che vengono elaborati sia (prevalentemente) dalle micosi e dai micobatteri ma anche (meno di frequente) dai batteri, che normalmente sono responsabili per gli organi governati dalla sostanza bianca cerebrale. Il momento, da quando possono attivarsi i microbi, non dipende da fattori esterni, come si era supposto finora, ma viene comandato esclusivamente dal nostro computer cervello. Gia' la 2° legge biologica  di Hamer, "la bifasicità di tutte le malattie in caso di soluzione del conflitto", aveva sostenuto  che tutti i microbi, senza eccezioni, lavorano esclusivamente nella seconda fase, cioè nella fase di guarigione (fase pcl), iniziando con la soluzione del conflitto e terminando alla fine della fase pcl. La fase di guarigione è molto differente nei diversi  foglietti embrionali. Con l’inizio della fase pcl gli organi governati dal cervello antico demoliscono i loro tumori con l’aiuto dei microbi specializzati, mentre sempre dall’inizio della fase pcl, i buchi e le ulcere degli organi governati dal neoencefalo vengono riempiti con l’aiuto di microbi  comportando edemi. Tutti i microbi sono più o meno specializzati, non solo per quanto riguarda gli organi che devono riparare, ma anche riguardo al loro modo di lavorare. Più si avanti nell’evoluzione filogenetica, più si sono evoluti e complicati i programmi del nostro cervello. Siamo arrivati dai programmi più antichi, arcaici del tronco encefalico, attraverso i già più complicati contenuti dei conflitti del cervelletto, passando per i programmi già abbastanza complicati della sostanza bianca cerebrale, fino ai contenuti dei conflitti corticali, che vengono governati dalla nostra corteccia cerebrale.Il famoso schok biologico (La DHS) comprende non solo lo schok conflittuale acuto e drammatico, che ci ha colto "sul piede sbagliato", ma nello stesso istante tutto è già programmato. In caso di una DHS, si forma un focolaio di Hamer (HH), una cosiddetta configurazione a bersaglio cerebrale, le zone organiche corrispondenti a questo HH reagiscono con un processo pertinente al foglietto embrionale cui appartengono: o con aumento di cellule o con diminuzione di cellule, buchi o ulcere (tumori scavati nella pelle o nella mucosa) o con un disturbo funzionale, nel caso dei cosiddetti oncoequivalenti. Tutto ciò che non è cancro è oncoequivalente, simile al cancro, e vengono così considerate tutte le cosiddette "malattie" della medicina, in quanto la nostra parola "malattia" mostra sempre solo

o una fase di conflitto attivo o una fase di conflitto risolto.
 Dal cervelletto in poi diventa importante la lateralità per stabilire su quale lato del cervello il paziente lavora. Perciò vale per tutti i relè del cervelletto e dell’intero neoencefalo che la correlazione dal cervello all’organo è crociata. Nel tronco encefalico la lateralità non ha importanza.Ogni SBS contiene un senso biologico comprensibile alla luce dell’evoluzione che dipende pure dall’appartenenza al foglietto embrionale. Questo è molto importante se non addirittura una colonna portante per la comprensione dell’intera teoria di Hamer. La soluzione dell’enigma del "perchè ci ammaliamo" stà nel prendere in considerazione l’appartenenza ai foglietti embrionali e la localizzazione specifica dei relè cerebrali per ogni organo. Così troviamo un vero e proprio ordine per tutti i cancri e gli oncoequivalenti, che erano ogni volta solo una singola fase del processo, e troviamo anche i sintomi e la correlazione con la fase complementare. Diciamo, che si potrebbe finalmente comprendere che la causa del processo di una malattia, che agisce all'unisono su tutti i livelli (psiche, cervello, organo) e possiamo costatare che, non tanto la natura, quanto la vita organica, ha sviluppato un sistema/processo, proprio per conservare se stessa nel suo relazionarsi con un mondo/natura che non sembra
prenderci nella debita considerazione   
Conviene, quindi prestare una particolare attenzione a questa nostra specificità di essere viventi in relazione ad un mondo che ci ignora e non ci conosce e dare la debita importanza appunto a questi ancora misconosciuti foglietti embrionali, perchè c'e' la concretissima possibilita', chiamiamola anche certezza, che alla fin fine, si trova lì la chiave di comprensione per i processi e le leggi biologiche del nostro organismo, come anche per la comprensione delle correlazioni biologiche necessarie tra l’organismo umano ed il mondo che ci ospita. .

IL MALE VIEN DAL MARE

  Mi sono sempre chiesto se ci sia qualcosa o qualcuno, che possa essere indicato come il  responsabile e anche all'origine dell'att...